Home » BMW M8: non tutto è perduto!

ALLA BMW i8 MANCA UN “QUID” PER RECITARE DEGNAMENTE IL RUOLO DI TOP DI GAMMA DELLA GAMMA BMW. IL CONFRONTO CON MCLAREN P1, PORSCHE 918 E FERRARI LAFERRARI E’ ANCORA IMPARI. MA, FORSE, ESISTE UNA TENUE SPERANZA DI VEDERE (FINALMENTE) UNA BMW M8 ANDARE IN PRODUZIONE. NEGLI ANNI 90 C’ANDAMMO VICINI: NACQUE, COMUNQUE, LA FAVOLOSA BMW 850 CSI DA 380 CV.

La BMW M8 “stava” per nascere all’inizio degli Anni 90. Invece rimase un prototipo sviluppato sull’allora Serie 8 E31. Da allora non ci sono stati più avvicendamenti (principalmente perché la Serie 8 ha concluso il suo ciclo di vita e le sue veci le fa, oggi, la Serie 6). A portare la “nobile” cifra 8 nella gamma di modelli BMW, attualmente, è il modello sportivo della gamma BMW “i”.

Ma, Secondo AutoBild, BMW sta ancora investigando sulla possibilità di mettere in commercio una versione più classicamente ruspante della i8. Che, appunto, potrebbe chiamarsi BMW M8.

Questo modello potrebbe essere sviluppato sulla base della stessa i8 ed essere equipaggiata con un tradizionale motore 8 cilindri biturbo con almeno 600 Cv.

Un’auto del genere, almeno nello schema delle hyper car attuali, avrebbe una maggiore autorevolezza e potrebbe, a ragione, confrontarsi con Audi, Ferrari, Porsche (che sta sviluppando la Porshe 960) o Lamborghini.

Grazie all’utilizzo del telaio monoscocca in fibra di carbonio della i8, peraltro, BMW M8 potrebbe dichiarare un peso inferiore a 1.500 kg. Una simile supercar, in definitiva, potrebbe spuntare tempi sullo 0-100 nell’ordine dei 3″ e superare agilmente 200 miglia orarie (oltre 320 km/h).

BMW M8 1990: L’ANTI FERRARI

Nel 1990, per porsi come una valida alternativa a Ferrari, BMW produsse un prototipo dell’M8, una versione molto più estrema e sportiva della 850i. Era equipaggiata con una versione evoluta del 12 cilindri S70, punzonato S70/1, portato da 5 a quasi 6 litri e con 550 Cv.

Avrebbe dovuto entrare in produzione come versione più potente e più leggera dell’intera famiglia delle BMW Serie 8. Ma il progetto non ebbe seguito, ad esclusione del motore. Il V12 S70/1, infatti, fu sviluppato fino a ottenere l’unità S70/2 da 6.064 cc e 627 Cv: il motore della McLaren F1.

BMW 850 CSI: QUASI UNA M

Ancora oggi si dibatte sull’interrogativo se la versione più sportiva della BMW 850i dei primi Anni 90 avesse dovuto chiamarsi M8 oppure no. Resta il fatto che la 850 CSI della famiglia E31 è, a tutti gli effetti, un modello precursore dell’attuale M6.

Dall’unione del prototipo M8 da 550 Cv e della 850i nacque la BMW 850 CSI. Il motore 12 cilindri era stato portato da 5 a 5,6 litri e potenziato fino a 380 Cv a 5.300 giri (recava il magico slogan “Powered by M” sui cassonetti d’aspirazione).

Rispetto alla BMW 850i il telaio era stato aggiornato con sospensioni più rigide e assetto ribassato, ruote più sportive, aerodinamica migliorata, quattro terminali di scarico maggiorati. In Europa questo modello prevedeva, di serie, cambio meccanico a 6 marce e quattro ruote sterzanti AHK – Aktive Hinterachs-Kinematik.

Presentata al Salone di Francoforte del 1991, fu prodotta dall’agosto 1992ottobre 1996 in un totale (mercato europa) di 1.125 esemplari (cui si aggiungono 160 esemplari con guida a destra e 225 per il mercato americano).

Quanto vale oggi una BMW 850 CSI? Trattandosi di un modello di uno dei marchi più affidabili del mondo non è difficile trovare esemplari con oltre 250.000 chilometri. Per questi, ammesso che siano in corretto stato di manutenzione, non ha senso spendere più di 15.000 euro.

Se si riuscisse a scovare un esemplare con meno di 100.000 km (si tratterebbe, allora, di un vero e proprio esemplare da amatore) la cifra richiesta potrebbe anche superare 35.000 euro.