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IWC: a Roma una selezione di storici modelli da Pilota dal museo di Sciaffusa

GLI ORACOLI DI ROMA. DAL 2 ALL’8 MAGGIO LA STORICA BOUTIQUE IWC DI PIAZZA DI SPAGNA, ACCANTO A TRINITA’ DEI MONTI, ESPONE UNA SELEZIONE DI STORICI OROLOGI DA PILOTA PROVENIENTI DAL MUSEO DELLA MANIFATTURA DI SCIAFFUSA; E’ UN OMAGGIO E UN RICONOSCIMENTO AL MERCATO ITALIANO, UN REGALO PER GLI APPASSIONATI E UN’OCCASIONE IMPERDIBILE PER CHI HA SCARSA CULTURA SULLA STORIA DEI MODELLI DA AVIATORE IWC. L’ECCEZIONALE ESPOSIZIONE (PRIMA VOLTA IN ITALIA, E NESSUNA REPLICA PREVISTA) MERITA UNA VISITA, SOPRATTUTTO SE SIA IMMINENTE L’ACQUISTO DI UN OROLOGIO E UN “PILOT” (O “FLIEGER” ALLA TEDESCA) VI RISULTA PARTICOLARMENTE STUZZICANTE. SOLO ALLORA AVRETE CAPITO “COS’E'” UN OROLOGIO DA PILOTA.

L’orologio meccanico, instancabile lavoratore sempre all’opera per darci sempre la misura del tutto, è innanzitutto un fondamentale strumento che corre (nel vero senso della parola!) con noi. Pressoché impercettibile, l’esile voce del suo tic-tac è una piccola-grande certezza: in una società dove il tempo è ricchezza, la consapevolezza di disporre della capacità di controllo delle ore e dei minuti è garanzia di sopravvivenza.

Oltre la razionalità, l’orologio è la chiave d’ingresso in un universo straordinario, dove ogni particolare di quello che vediamo è una galassia: cassa, corona, lunetta, indici, lancette, quadrante, cinturino… sono il titolo di magnifiche storie da raccontare sulla tecnica, la meccanica, le imprese umane, i grandi eventi del passato…

“Di norma” un modello di grande prestigio non equivale al prezzo fissato sul cartellino. E’ il suo passato, chi l’ha creato, le esigenze che l’hanno richiestoil servizio che ha reso, le imprese che ha affrontato… Il suo fascino è la capacità di raccontare una storia.

PILOT: “UNA DELLE” STORIE DI IWC

La storia di IWC si lega indissolubilmente alle imprese dell’aviazione, in un’epoca in cui l’uomo, solo e ramingo nei cieli, affidava a un segnatempo meccanico le sue speranze di ritornare a terra. Nell’analisi di ore, minuti e secondi stava il calcolo di chilometri, resistenza fisica, litri di carburante a disposizione, distanza dell’obbiettivo, capacità di orientamento.

I cavalieri dell’aria hanno scritto pagine fondamentali della storia recente e oggi le loro gesta, il loro coraggio e le loro paure sono eternati nei piccoli volumi dei modelli della collezione Pilot’s Watch di IWC. Ma basta uno sguardo per essere strappati alla realtà e, sulle ali della fantasia, ritrovarsi a migliaia di metri negli immensi spazi dei cieli: in una missione, in una ricognizione, in un’impresa che sarà storica.

A Roma, dal 2 all’8 maggio, IWC espone presso la Boutique di Piazza di Spagna una selezione di 7 orologi provenienti dal Museo IWC di Sciaffusa. Con grande sforzo logistico, la filiale italiana della manifattura svizzera ha portato in Italia alcuni pezzi della propria storia. Viene così mostrato a collezionisti e clienti uno sguardo sul suo passato storico per dare “profondità” all’attuale collezione.

I MODELLI ESPOSTI

Nel mondo IWC esistono una serie di capisaldi che hanno attraversato tutte le decadi della produzione. Una collezione storica aumenta la propria legittimità: aumenta la conoscenza di un modello e aumenta la consapevolezza dell’acquisto come investimento. Nel 2016 il marchio svizzero “rilegge” uno dei suoi modelli più famosi, il Pilot’s Watch in occasione dei primi 80 anni dalla sua nascita. Attraverso le sue riedizioni, questo classico del brand ha continuato a trasformare i suoi predecessori in modelli di culto.

REF 436, OROLOGIO SPECIALE DA PILOTA, 1936. Il primo Flieger Uhren di IWC nasce da un’intuizione dei due figli del proprietario, Ernst Jakob Homberger. Le esigenze, per un simile orologio, all’epoca erano cruciali: robustezza, precisione, affidabilità. Nasce un orologio con grandi indici a numeri romani e lancette surdimensionate, tutti con trattamento al radio, e la lunetta zigrinata girevole bidirezionale, dotata di un indicatore alle ore 12 ruotabile secondo le esigenze del pilota.

REF. 431, IWC BIG PILOT’S WATCH PER L’AVIAZIONE TEDESCA, 1940. Il grande orologio da Aviatore nacque per assolvere due importanti funzioni: orologio e strumento militare. Caratterizzato dal diametro di 55 mm della cassa (e 19 linee, cioè 42 mm, nel caso del movimento), fu commissionato dall’aviazione tedesca. Le sue ciclopiche dimensioni si spiegano con l’esigenza, moltiplicando le misure, di ottenere maggiore tolleranza nell’ambito dello scorrimento dei ruotismi e, quindi, maggiore precisione.

PILOT’S IWC WATCH MARK 11, 1948. E’ testimone di un grandissimo successo di IWC nella fornitura di orologi militari. Dal 1948 al 1981 fu regolarmente fornito alla Royal Air Force inglese. Da questo modello IWC stabilisce uno dei principi della produzione: doppia cassa in ferro per la protezione del movimento dai campi magnetici.

PILOT’S IWC WATCH MARK XII, 1994. Sostituì il modello Mark 11 portando con sé una serie di novità: cassa di maggiori dimensioni, stile più “civile”.

REF. 4421, IWC LADY PILOT’S WATCH MARK XII, 1994. Dedicato al polso femminile, nonostante sia pur sempre un orologio “professionale”, presenta una diametro di cassa di 28 mm, misura ideale per la sua indossatrice abituale.

REF. 3705, IWC PILOT’S WATCH CHRONO CERAMICA, 1994. IWC porta sulla collezione Pilot la sperimentazione di materiali innovativi. Nel 1987 il Da Vinci era stato il primo orologio al mondo con cassa in ceramica (ossido di zirconio). Verso metà degli Anni 90 questo innovativo materiale arricchisce la famiglia di modelli da aviatore.

REF. 3711, IWC PILOT’S WATCH DOPPELCHRONOGRAPH, 1993. La versione con cronografo rattappante del cronografo IWC della collezione Pilot porta al polso degli appassionati un’altra importante complicazione nata nei cieli. Il cronografo sdoppiante, infatti, permette la misurazione dell’intertempo senza arrestare l’orologio.

LA COLLEZIONE 2016: IWC PILOT’S WATCH 36 E BIG PILOT’S

Presentata lo scorso gennaio al SIHH 2016, la nuova collezione degli orologi da pilota di IWC segna un ritorno al passato. L’hashtag #B_original, infatti, esprime il desiderio di attenersi ai canoni della configurazione più pura dei progenitori, Pilot’s Watch Mark 11 e Mark XII: ciò significa dimensione più piccola (40 mm) nel caso della collezione Mark XVIII (da 4.600 euro), ritorno del numero 6 e del numero 9 sul quadrante e ritorno alla finestrella singola sul datario.

Entra in listino anche il nuovo Pilot’s Watch con cassa da 36 mm e vengono introdotte una serie di novità nella collezione Top Gun con cassa in ceramica (il Big Pilot’s Watch passa da 48 a 46 mm di diametro) e nelle serie speciali “Antoine de Saint-Exupéry” (in cui spicca un Calendario Perpetuo in 750 pezzi – 29300 euro), con quadrante marrone tabacco, e “Le Petit Prince” (emerge, in questa famiglia, il calendario annuale in 250 pezzi a 36.700 euro), con quadrante blu notte.

Il Big Pilot’s Watch resta l’ambasciatore della collezione (parte da un prezzo base di 13.700 euro) disponibile in diverse versioni a seconda della linea di modello. A un livello superiore entriamo nell’esclusivo perimetro dei modelli da collezione: si parte con il Big Pilot’s Heritage Watch 48 con cassa da 48 mm (1000 esemplari) e si raggiunge l’apice con sua maestà il Big Pilot’s Heritage Watch 55: cassa in titanio, 100 pezzi (4 destinati al mercato italiano), 16.700 euro di prezzo.