Home » UFFICIALE: L’erede della Bugatti Veyron si chiamerà Chiron

UFFICIALE: L’erede della Bugatti Veyron si chiamerà Chiron

GIA’ SUPERATI GLI ORDINI DI 100 ESEMPLARI. APPUNTAMENTO AL SALONE DI GINEVRA 2016 PER L’EREDE DELLA BUGATTI VEYRON, LA BUGATTI CHIRON (NOME GIA’ USATO PER LA 18.3 CHRON DI GIUGIARO PRESENTATA NEL 1998). CONTINUERA’ NEL SUO OBBIETTIVO DI ESSERE LA PIU’ VELOCE, POTENTE, LUSSUOSA ED ESCLUSIVA AUTOMOBILE DEL MONDO. CHI ERA LOUIS CHIRON.

Wolfgang Dürheimer, Presidente di Bugatti Automobiles S.A.S. ha detto che per descrivere la Chiron si può utilizzare una formula del genere: “Vogliamo che il meglio sia significativamente migliore!”.

La Chiron stabilirà nuovi standard in ogni ambito. Continueremo a produrre l’automobile più potente, veloce, lussuosa ed esclusiva del mondo. E’ la nostra pretesa, nonché quella dei nostri clienti.

Abbiamo trovato in Louis Chiron un importante patrono per un nuovo modello della nostra storia. Il nome del migliore e più vittorioso pilota della storia Bugatti per la migliore supercar dei giorni nostri: senza dubbio la combinazione ideale”

“Numerosi” prototipi della Chiron sono in questi mesi impegnati in giro per il mondo per testare il veicolo in tutte le condizioni possibili. Nello stesso tempo, la fase di prevendita è già viva e frizzante: il libro degli ordini – dichiara Dürheimer – ha già raccolto oltre 100 firme, tutte a scatola chiusa, senza aver avuto alcuna possibilità di provare la macchina.

IL PRECEDENTE: BUGATTI 18.3 CHIRON 1998

Il nome Chiron non è una novità nella storia delle denominazioni dei modelli Bugatti. Precipitata nell’oblio negli Anni ’60, l’azienda rinacque alla fine degli Anni 80 grazie all’imprenditore italiano Romano Artioli, padre della favolosa EB110 e del prototipo della EB112. Ripiombata nell’oblio, la Bugatti rinacque alla fine del millennio quando fu acquisita dal Gruppo Volkswagen.

Nell’estate del 1998 il Gruppo tedesco acquisì i diritti di utilizzo del brand e commissionò all’Italdesign di Giorgio Giugiaro un prototipo ad alte prestazioni e con caratteristiche meccaniche assolutamente eccezionali che prefigurasse il ritorno della Casa alla produzione (nel 2000 il Gruppo Vw acquisisce l’intera proprietà del marchio francese).

Ne nacque la concept 18.3 Chiron: su un telaio Lamborghini Diablo (con trazione integrale della Diablo VT) fu installato un possente motore 18 cilindri a 3 bancate (da cui la denominazione 18.3) per una potenza complessiva di oltre 550 Cv. Fu presentato al Salone di Parigi dell’autunno 1998 e fu seguito, qualche mese dopo, dalla 18.4 Veyron, introdotta per la prima volta al Salone di Ginevra del 1999.

LOUIS CHIRON: LA SUA STORIA

Nativo di Montecarlo (3 agosto 1899) Louis Chiron è stato uno dei personaggi più importanti della storia Bugatti. Figlio di un dipendente dell’Hôtel de Paris del Principato di Monaco, rimase orfano di madre molto presto e condusse la prima giovinezza con il nonno in Provenza. Entrato nelle donne di una nobildonna russa, che provvide alla sua educazione, mosse i primi passi al volante all’età di quindici anni grazie all’autista della sua nutrice. Esperienza che gli sarà d’aiuto: durante la Prima Guerra Mondiale, servirà come autista per i generali dell’esercito francese.

Ormai adulto, il giovane Chiron si mise in affari con un certo William Charles Grover, divenendo un concessionario d’auto. In questo settore conobbe Ernest Friderich, concessionario Bugatti dal 1924. Grazie a lui si avvicinò al mondo delle corse e conobbe Ettore Bugatti.

Gradatamente iniziò a correre con la Bugatti Brescia, poi con la Type 30 affermandosi sempre di più come pilota talentuoso. La svolta avvenne quando conobbe Alice “Baby” Hoffmann-Trobeck, moglie del più famoso Alfred Hoffmann, erede della famiglia Hoffmann-La Roche, imprenditori del settore farmaceutico.

Hoffmann, credendo nelle potenzialità di Louis Chiron, gli regalò una Bugatti Type 35, una delle più agguerrite auto da corsa dell’epoca, con la quale vinse numerose salite e gran premi, guadagnandosi le definitive attenzioni di Ettore Bugatti. Nel 1928, infatti, il 29enne monegasco divenne la prima guida della squadra ufficiale Bugatti.

Iniziò una carriera sfolgorante al volante delle Bugatti ufficiali: Type 35, Type 45 16 cilindri, Type 51 (con cui Chiron vinse il GP di Monaco del ’31, primo monegasco della storia della corsa).

Lasciò la Bugatti nel 1933 per fondare, con Rudolf Caracciola, il team CC ma i tempi dei grandi successi erano finiti, soprattutto dopo un grave incidente accaduto a Monaco lo stesso anno. Chiron passò poi alla Scuderia Ferrari e poi alla Mercedes ma senza ottenere successi significativi.

Partecipò al suo ultimo gran premio nel 1955, a 56 anni suonati (ancora oggi è il più vecchio pilota ad aver disputato una gara di Formula 1).

Ritiratosi dalle corse, continuò ancora a occuparsi di automobilismo sportivo, anche come direttore del Gran Premio di Monaco e del Rally di Montecarlo. Morì nella capitale del principato il 22 giugno 1979.