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Edo MC12 VC: E la Maserati MC12 Corsa divenne (ancora) stradale (ma stavolta Maserati approva)

MONSTER (QUASI) RELOADED. NEL ’58 LA MASERATI 450 S COUPE’ COSTIN-ZAGATO DA CORSA (“THE MONSTER”) – RIMASTA ABBANDONATA IN FABBRICA DOPO IL RITIRO ALLA 24 ORE DI LE MANS DEL ’57 – RINACQUE COME AUTO STRADALE PER UN CLIENTE AMERICANO (ZAGATO HA PRODOTTO – ISPIRANDOSI – QUELL’AUTO, 5 ESEMPLARI DEL MOSTRO). 58 ANNI DOPO (2 ANNI DOPO I 100 ANNI MASERATI – UN RITARDO MOSTRUOSO) LA “MAGIA” SI RIPETE: UNA MASERATI MC12 CORSA VIENE TRASFORMATA IN STRADALE DA EDO COMPETITION (ERA GIA’ SUCCESSO NEL 2007 E IL RISULTATO – OVVIAMENTE – ERA RIMASTO APOCRIFO) E, GRAZIE ALLA CONSULENZA DI MASERATI, IL PROGETTO DIVENTA SEMI-UFFICIALE. IL PROPRIETARIO DELLA EDO MC12 CORSA ARANCIONE SI SUICIDERA’? (FORSE NO: LA SUA E’ UNA MC12 CORSA “VERA”!)

Meglio una Maserati MC12 Stradale, una MC12 Corsa o una MC12 Versione Corse? O è meglio ancora una MC12 Corsa trasformata in stradale? La domanda fu posta già nel 2007 quando Edo Competition convertì in stradale una delle 12 Maserati MC12 Corsa. Nel 2016 l’operazione si ripete ma, questa volta, il progetto riceve il patronage della Casa Madre. La Edo MC12 VC, infatti, è “quasi” un’auto ufficiale. E’ l’omaggio di Edo Karabegovic, fondatore e boss di Edo Competition, ai 100 anni Maserati.

La storia ha infatti consegnato al mercato collezionistico 50 Maserati MC12 Stradali, 15 Maserati MC12 Corsa (12 + 3 prototipi), 11 Maserati MC12 Versione Corse (non omologabile stradale, non omologabile per alcun regolamento sportivo; è, semplicemente, una macchina da pista) e una Edo MC12 Corsa in un orrendo colore arancione, regolarmente targata stradale.

EDO CI RIPROVA, E QUESTA VOLTA MASERATI RISPONDE

Per rendere omaggio ai 100 anni Maserati, Edo Competition, partendo da una MC12 stradale e ottenendo tutti i componenti dalla Maserati, ha “ricostruito” una MC12 Corsa per poi trasformarla – anche lei – in macchina stradale. Le specifiche tecniche prevedono, infatti, lo stesso layout del modello da corsa: motore 12 cilindri portato da 620 a 755 Cv, 740 Nm di coppia massima a 5.500 giri, 1.250 kg di peso. Secondo Edo, la vettura può arrivare fino a 330 km/h, con uno 0-100 in circa 3″.

Rispetto alla macchina da competizione, quindi, sono stati installati: impianto di scarico con silenziatori, tappo di rifornimento standard, sistema di sollevamento per il musetto anteriore, sistema di raffreddamento aggiuntivo per la guida nel traffico, ruote e pneumatici stradali, ammortizzatori leggermente più “soft”, impianto freni standard, parabrezza standard.

Una volta costruita, l’EDO MC12 VC è stata testata all’Hockenheimring da Michael Bartels (pilota ufficiale Maserati con il team Vita4one, campione del FIA GT). Ritenuto concluso, il progetto ha avuto il suo apice con la presentazione, sul circuito di Modena, alla presenza di Harald J. Wester, numero uno del brand Maserati per FCA Group.

MASERATI 450S COUPE’ ZAGATO: DA MACCHINA DA CORSA AD AUTO STRADALE SENZA… “AIUTI”

Nel 1957 Maserati era in lotta con Ferrari nel Campionato Mondiale Costruttori per vetture Sport. L’arma del Tridente, la 450S da 400 Cv, si era rivelata mostruosa e imbattibile “solo” se tutto funzionava a dovere. La Ferrari, infatti, aveva vinto la gara inaugurale a Buenos Aires; la Maseati si era rifatta a Sebring ma aveva clamorosamente mancano la vittoria alla Mille Miglia (vinta dalla Rossa). Alla 1000 Chilometri del Nurburgring si era aggiunto il terzo incomodo: successo, infatti, dell’Aston Martin.

Per la 24 Ore di Le Mans il pilota ufficiale del Tridente – Stirling Moss – chiese e ottenne una carrozzeria chiusa per la Maserati 450 S s/n 4501. Progettata da Frank Costin, fu affidata per la realizzazione alla Carrozzeria Zagato. Sulla Sarthe il “Monster”, così come venne soprannominata, mise a dura prova la resistenza fisica di Moss, flagellato da molti problemi. Dopo aver condotto in testa per qualche ora, al tramonto la 450 fu costretta al ritiro per un cedimento meccanico.

Riporata in fabbrica, rimase dimenticata per oltre un anno fino a quando, nel ’58, l’americano Byron Staver, in visita di piacere alla fabbrica, la acquistò, la fece trasformare in stradale (telaio con passo leggermente allungato e nuovo numero 4512, interni in moquette con sedili in pelle, cromature, vetri standard) e se la portò in America dove iniziò una nuova carriera come GT per i tutti i giorni.