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Ferdinand Piëch è fuori da Volkswagen Group

BYE BYE MISTER PIECH. LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI FERDINAND PIECH DA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA DEL GRUPPO AUDI/VOLKSWAGEN (LO ERA DAL 2002), NON E’ STATO DEL TUTTO UN FULMINE  A CIEL SERENO. PROVOCHERA’ UN TERREMOTO CHE ANDRA’ A DESTABILIZZARE GLI EQUILIBRI AI VERTICI DEL GRUPPO (LA FAMIGLI PORSCHE E  PIECH NE CONTROLLANO IL 51%)? WITH TIME WE WILL SEE …

Ferdinand Piëch, supportato e seguito a ruota dalla compagna di vita Ursula, rinuncia così, con effetto immediato, a tutti i suoi strategici incarichi all’interno del Gruppo Audi/Volkswagen.

Alla base della decisione, il suo non essere allineato con la business strategy dell’AD Martin Winterkorn del quale aveva addirittura auspicato la sostituzione. Infatti, secondo alcune fonti, mentre Piech dichiarava pubblicamente il suo supporto a Winterkorn, in realtà stava cercando di convincere la sua famiglia nel supportarlo a “buttarlo fuori dai giochi” sostituendolo con Matthias Müller, CEO di Porsche AG. Una volta venuti a conoscenza di ciò, i vertici della compagnia hanno convocato una riunione di”emergenza” del Consiglio di Sorveglianza durante la quale si è messo Piech davanti a una sceltadimettersi spontaneamente o essere rimosso dietro votazione. Da qui la sua scelta di dimettersi.

Berthold Huber, attuale vice in carica, ricoprirà il ruolo ad interim, nell’attesa che venga nominato il nuovo Presidente (5 maggio p.v.)

FERDINAND PIECH IN PILLOLE

Nipote di Ferdinand Porsche, il 78enne austriaco, che fece il suo ingresso nell’azienda di Zuffenhausen nel 1963 rimanendoci fino al 1971, è considerato dai più un vero “guru”, un manager che puntava alto e guardava oltre.

Negli Anni 70  fu Direttore Sportivo Porsche, suo lo sviluppo della 906 Carrera 6 e dei modelli a seguire sino alla mitica Porsche 917. Suo lo sviluppo del motore 16 cilindri e sempre sua l’azzeccata decisione di modificare la posizione di guida sulla Porsche da corsa da sinistra a destra.

Dopo una breve parentesi con Mercedes, per la quale supervisionò un progetto, passò alla Casa dei Quatto Anelli nel 1975 dove collaborò a dar vita a progetti come l’Audi 80, l’Audi 100 e l’Audi Quattro con quattro ruote motrici ( quest’ultima debuttò nel campionato Mondiale Rally).

Nel 1993 venne eletto Presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Volkswagen (in crisi) per poi essere nominato nel 2002 Presidente del Consiglio di Sorverglianza del Gruppo Audi-Volkswagen durante il qual periodo contribuì all’acquisizione di marchi come Seat, Skoda, Bentley, Lamborghini e Bugatti.