Home » PROVA SU STRADA: Lamborghini Aventador

Un sacro oggetto cui dedicare un altare, acquistato e subito mummificato senza nemmeno averle fatto accendere il motore una sola volta. Oppure un magnifico giocattolo da godere da casa alla pista, e poi con lei sul magico nastro d’asfalto a rotta di collo. O, ancora, una sontuosa vettura sportiva italiana con cui solcare i templi dello shopping lungo Ocean Drive o Sunset Boulevard con un incedere lento e maestoso mentre tutti la ammirano.

La Lamborghini Aventador può essere tutto questo, bestiale o regale. È un’auto del Toro, dunque nasce da un’idea concretizzata negli Anni ’60 da un uomo verace, ruspante, genuino, “emiliano” e appassionato, che all’epoca costruiva trattori. Ferruccio Lamborghini, raccontano le leggende, volle vendicarsi contro Enzo Ferrari che, si dice, lo insultò affermando che non sarebbe mai riuscito a costruire un’auto sportiva. Oggi Lamborghini è uno dei (pochi) protagonisti rimasti nel piccolo Olimpo dei costruttori italiani di auto sportive. La Aventador è l’ultimo gioiello che segue una logica di prodotto speciale, moderna nei contenuti ma tradizionale nel concetto: una grande coupé a motore posteriore con dodici cilindri, due posti, un mare di cavalli e prestazioni degne di un caccia supersonico.

Per mettere in strada un’auto del genere, gli ingegneri Lamborghini si sono superati. Il marchio di Sant’Agata Bolognese non ha mai partecipato ufficialmente alle competizioni (al contrario di concorrenti del calibro di Ferrari, Porsche, Maserati e Aston Martin). Eppure, nonostante la mancanza di un fondamentale background da tradurre in soluzioni per la strada, il progetto Aventador assume connotati del puro genio.

Il telaio e le sospensioni sono esattamente quelle di un’auto da corsa, una caratteristica che segna un grandioso passo in avanti rispetto alla più convenzionale Murcielago.
Su strada è un’abile trasformista: a velocità “intra-codice” non stanca e non impegna. È un grandioso salotto sportivo a quattro ruote, facile da guidare, confortevole da pilotare. Ma in agguato sta la carica esplosiva del suo motore: 700 cavalli sono in grado di proiettarla da 0 a 100 orari in meno di 3” e da 200 a 300 basta un attimo. Ma lei è impressionante: inchiodata all’asfalto sa conquistarti per la perfezione del suo equilibrio dinamico in tutte le situazioni fino a sfidare i limiti della fisica.

Possente in ripresa, in curva, in frenata grazie all’elettronica di supporto, alla trazione integrale e a quattro fenomenali dischi in materiale ceramico. Cosa desiderare ancora da lei? Solo colori Lamborghini: verde chiaro o arancione, come l’esemplare di queste pagine.