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Monza Historic 2015: la passione automobilistica è allo Zenit(h)

LA 1000 CHILOMETRI E’ VIVA E LOTTA INSIEME A NOI (MA CI VOGLIONO GLI STRANIERI PER ORGANIZZARLA!). E’ ANDATA IN SCENA SULLA PISTA DI MONZA LA MONZA HISTORIC, TAPPA ITALIANA DI UN ACCESO CAMPIONATO EUROPEO PER VETTURE STORICHE, IN PARTNERSHIP CON ZENITH, SUI CIRCUITI PIU’ BELLI DEL CONTINENTE. 200 MACCHINE DAGLI ANNI 50 AGLI ANNI 80, UNA BAGARRE ESALTANTE, ALCUNI PEZZI UNICI DA COLLEZIONE, TRIBUNE VERGOGNOSAMENTE SEMI-VUOTE!

La nuova Dolce Vita applicata all’auto è questa: iscriversi a un campionato di auto da corsa (storiche!), presentarsi con uno squadrone di meccanici e ingegneri indiavolati come barbari, cucinarsi per il caldo dentro una tuta, mangiare in un piatto di plastica e correre in pista al massimo con un’auto da competizione di almeno 30 anni fa (che va ancora più forte di quando era nuova!).

Al polso, in questo caso, ci vorrebbe un rigoroso cronografo Zenith con movimento El Primero, parte integrante del “dress-code” d’ordinanza che prevede tuta, casco, guanti e scarpette. Lo smoking c’è ma lo indossa la macchina! E’ la sua carrozzeria!

La Monza Historic 2015 ha portato sulla pista brianzola atmosfere degne di una 1000 Chilometri (l’esaltante gara per vetture sport e prototipo che si corse dal 1962 al 2008). Suddivise in un carnet “perfetto” di categorie, Classic Endurance Racing, Trofeo Nastro Rosso, Heritage Touring Cup, Alfa Revival Cup, il weekend ha messo in campo una selezione straordinaria di automobili da competizione costruite tra gli Anni 50 e gli Anni 80.

L’atmosfera che regna in pista è da vero appuntamento sportivo: nel box si lavora senza sosta per garantire il massimo delle prestazioni. Per il pilota ciò si traduce in una grandiosa esperienza, un divertimento straordinario, impagabile per un appassionato di auto da corsa. Si guida al massimo, si tengono in strada bolidi nemmeno lontanamente paragonabili alle caffettiere moderne, quasi “confortevoli” e piene di elettronica, si corre per cercare il tempo (come la Ferrari 330 GTO che gira in un’incredibile tempo di 2’19”). Si recita, insomma, la parte più autentica del Gentleman Driver, su automobili perfette come sculture del Canova, al meglio della loro forma e, probabilmente, molto più veloci dell’epoca in cui gareggiavano (grazie all’evoluzione moderna dei materiali)

PERCHE’ BISOGNA ESSERCI (PARTECIPANTE O SPETTATORE!)

Le presenze alla Monza Historic sono la cartina al tornasole del fascino e dell’interesse che suscita questa formula. Il Trofeo Nastro Rosso schierava una Scala Reale di Ferrari 250 SWB 1961, una Maserati 300 S 1955 (il telaio n. 3082, penultimo della produzione), una Ferrari 330 GTO 1962 (s/n 4561SA, una di due o tre) e due Alfa Romeo Zagato: SZ Coda Tronca 1961 e TZ 1963.

Nella categoria Classic Endurance Racing Cup, i due raggruppamenti hanno presentato il top delle forze in campo all’epoca: nel primo gruppo svettavano l’esercito di Lola T70 (una decina gli esemplari presenti) e 3 Ferrari di valore collezionistico immenso: una 312P, una 512 S e una 512 M. Dietro di loro Alfa 33, Porsche 911 e Ferrari Daytona Competizione. Nel secondo raggruppamento gli occhi erano tutti per Porsche 934, 935 e Ferrari 512 BB Le Mans.

Allo stesso modo è stato esaltante ammirare le BMW 635 CSI misurarsi con le Ford Escort e Capri nell’Heritage Touring Cup e ammirare le “fagiolate” di Alfa Romeo Giulia GTAm sulle staccate di Monza.