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NAIAS 2011: Volkswagen E-Bugster, la Speedster di Wolfsburg

La definiscono una Speedster ma a parer di 0-100 sarebbe più giusto cercare una parentela con il Maggiolino Petermax Muller degli Anni 40. Un marchio “popolare” come Volkswagen, con all’attivo oltre 15 milioni di Passat e oltre 20 milioni di Maggiolini, presenta un prototipo sportivo. Follia? Anacronismo? O segno dei tempi?

Probabilmente un po’ tutto questo: del resto, perché affidarsi solo alla sportività di una Tesla Roadster? Dopo tutto è un giocattolo da oltre 100.000 euro e, a dispetto dell’impatto ZERO sull ‘ambiente, non per questo ha licenza di uccidere il Codice della Strada.

Del resto, viviamo nell’era dell’apparire dunque una coupé sportiva con alimentazione elettrica che non brucia ai semafori le Ferrari Enzo può avere un suo senso. Resta, forse, una punta di forzatura concettuale: la Speedster, dopo tutto, è solo Porsche.

Ma tant’è. La Beetle stirata è una due posti secchi equipaggiata con un’unità elettrica da 138 Cv molto leggera (80 chili), denominato Blue-e-Motion e alimentata con un treno di batterie al litio da 350 kg sistemate dietro i sedili. Con lei le prestazioni non devono essere un problema: scatta da 0 a 100 in 10,9 secondi, un dato irrilevante per chi cerca emozioni.

L’emozione è, invece, l’autonomia complessiva di “almeno” 180 chilometri. Inoltre, non appena il guidatore solleva il piede dal pedale dell’acceleratore e/o effettua una frenata, l’energia cinetica viene convertita in corrente e accumulata temporaneamente tramite la batteria.

Grazie al nuovo sistema di caricamento combinato Combined Charging Systems – realizzato in collaborazione con Audi, BMW, Daimler, Porsche e con i partner americani Ford e General Motors / Opel – la E-Bugster si può “caricare” nei seguenti modi:
• ricarica con corrente alternata monofase
• ricarica veloce con corrente continua (colonnine elettriche)