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NAIAS 2016: Audi h-tron quattro concept

(LED) ZEPPELIN. AUDI PRESENTA IL SUO NUOVO RISULTATO SUL TEMA DELL’IDROGENO PER AUTO. LA H-QUATTRO CONCEPT E’ UN CROSSOVER-SUV CON DUE MOTORI ELETTRICI ALIMENTATI DA BATTERIE, LA CUI CARICA VIENE PRODOTTA DA CELLE A COMBUSTIBILE. GRAZIE ALLA RIDUZIONE DEI PESI E AL MIGLIORAMENTO DELLA TECNOLOGIA, AUDI DICHIARA CHE E’ POSSIBILE ARRIVARE FINO A 1000 CHILOMETRI DI AUTONOMIA A IMPATTO ZERO.

Dopo la presentazione della e-tron quattro concept (SUV a trazione esclusivamente elettrica) al Salone di Francoforte 2015, Audi stupisce ancora sul tema delle nuove soluzioni automobilistiche “a misura di mercato”: al NAIAS 2016 ecco la nuova h-tron quattro concept, il prototipo che svela la quinta fase della prototipazione Audi nell’ambito della tecnologia dell’idrogeno.

Sviluppata anch’essa sulla piattaforma MLB evo, è una concept a metà strada tra SUV e station wagon rialzata, sulla quale sono stati effettuati notevoli passi avanti per quanto riguarda riduzione del peso e rendimento energetico.

Audi h-tron quattro concept è lunga 4,88, larga 1,93 metri e alta 1,54 metri, le cui forme sono accentuate dalle profilature in materiale plastico che incorniciano i passaruota e percorrono tutte le fiancate, chiaro riferimento alla trasmissione integrale che la equipaggia. Lo stile evidenzia soprattutto un attento studio aerodinamico: il coefficiente di penetrazione è pari a 0,27, un risultato che comporta l’ottimizzazione di tutti i flussi d’aria durante la marcia a tutto vantaggio dei consumi. Ci sono, inoltre, elementi aerodinamici mobili sulle fiancate e sul posteriore. A partire da una velocità di 80 km/h questi elementi regolano il flusso d’aria e migliorano così la dinamica dei flussi.

L’assetto si avvale di ammortizzatori con Adaptive Air Suspension Sport: con l’aumentare della velocità, la carrozzeria viene abbassata in due stadi fino a 30 millimetri. Ci sono, inoltre,  cerchi da 22 pollici e pneumatici a bassa resistenza da 265/40 R22. Il quadro è completato da impianto freni con dischi in carboceramica.

MOTORE

Il cuore del prototipo è il motore a celle di combustibile alimentato a idrogeno (sistemato anteriormente) che esprime rendimento termodinamico del 60% (molto più di un motore termico). Questo fornisce la carica a un set di batterie al litio (sistemate sotto il pianale, per un peso complessivo di 60 kg) che fornisce l’energia (due centraline elettroniche di potenza trasformano la corrente continua in corrente alternata) a due motori elettrici (uno per ogni asse: l’anteriore da 122 Cv, il posteriore da 190 Cv). Questi implementano la trazione integrale quattro a ripartizione continua e variabile.

Ulteriore energia proviene dal pannello solare di 1,98 metri quadrati sul tetto (secondo Audi è il più grande del mondo), che assorbe energia e alimenta le batterie.

ZERO EMISSIONI GLOBALI

Audi sottolinea che il beneficio ambientale della h-tron quattro non risiede solo nella sua capacità intrinseca di non inquinare. Se l’idrogeno utilizzato proviene dall’impianto Audi e-gas a Werlte, in Bassa Sassonia, anche il costo ambientale per la produzione del carburante è nullo: questo impianto, il primo Power-to-Gas del mondo, utilizza corrente prodotta da energia eolica.

In questo stabilimento, inoltre, attualmente si produce un metano sintetico ideale per alimentare l’Audi A3 g-tron e la A4 g-tron.

PRESTAZIONI

L’idrogeno è stoccato in tre serbatoi (sono necessari 4 minuti per il rifornimento) per un volume complessivo pari a circa 6 kg a 700 bar. Secondo Audi la h-tron quattro dichiara meno di 7 secondi sullo 0-100, con una velocità massima autolimitata elettronicamente a 200 km/h. L’autonomia complessiva è pari a 600 chilometri grazie all’idrogeno ma, sfruttando la corrente proveniente dal tetto solare, il totale sale a 1.000 chilometri di percorrenza.

GUIDA PILOTATA E DINTORNI

L’Audi h-tron quattro si fa portatrice di un nuovo “messaggio” anche nel computo della modalità di guida che caratterizzerà (forse) il nostro futuro, basato sulla guida e il parcheggio pilotati. Grazie alla presenza di radar, telecamera e sensori la vettura è capace di “capire” esattamente l’ambiente in cui si trova e di interagire con esso. Uno scanner laser, ad esempio, rileva la zona antistante l’auto fino a una distanza di 80 m e riporta i dati raccolti in una centralina, denominata zFAS, con elevata capacità di calcolo.

Questa, in futuro, sarà capace di prendere decisioni, finanche di gestire autonomamente il volante nel traffico da 0 a 60 km e di parcheggiare da sola (anche con conducente all’esterno dell’auto).