Home » Nasce Fiat Chrysler Automobiles (FCA)

COS’E’ PEGGIO: LA MORTE DI FIAT AUTO O MICHAEL SCHUMACHER IN COMA PER SEMPRE? FIAT-CHRYSLER CREA UNA SOCIETA’ FINANZIARIA DI DIRITTO OLANDESE E CON REGIME FISCALE BRITANNICO. SECONDO SERGIO MARCHIONNE E JOHN ELKANN SI TRATTA DI UN PASSO FONDAMENTALE. IN MAGGIO, PROMETTE, MARCHIONNE, ARRIVERA’ IL PIANO INDUSTRIALE PER GLI STABILIMENTI ITALIANI (MA NON DOVEVA ARRIVARE IN MARZO?). LA SUPERCAZZOLA DELLA SOCIETA’ (ROBILANT ASSOCIATI) CHE HA CREATO IL LOGO: “il logo si caratterizza per la forza espressiva e la potenza evocativa delle sue forme”. 

Sergio Marchionne: Oggi possiamo dire di aver gettato le basi per la creazione di un costruttore automobilistico mondiale con esperienza e know-how al livello dei nostri competitor. E’ il giorno più importante della mia carriera! L’adozione di una governance internazionale e le previste quotazioni, miglioreranno l’accesso ai mercati globali con evidenti vantaggi finanziari”.

 John Elkann, Presidente FIAT: “La nascita di Fiat Chrysler Automobiles segna l’inizio di un nuovo capitolo della nostra storia. Ora possiamo dire di essere riusciti a creare basi solide per un costruttore di auto globale con un bagaglio di esperienze e di competenze allo stesso livello della migliore concorrenza”.

La capogruppo, FIAT – CHRYSLER AUTOMOBILES, sancisce lo spostamento della sede di Fiat dal Lingotto nel nord-Europa all’ombra dei mulini a vento. Si conclude, quindi, l’avventura di Fiat Auto.

La novità della notizia, naturalmente, ha un valore soprattutto di carattere “finanziario”, esattamente come quando fu creato il Gruppo PSA (Peugeot – Citroen) che di meramente automobilistico non esprimeva niente.

L’attenzione, naturalmente, è sempre sulla sostanza delle cose. Che farà adesso FIAT in Italia? I vertici hanno dichiarato che non ci saranno ricadute occupazionali e che il prossimo maggio, negli Stati Uniti, verrà presentato il nuovo piano industriale che darà indicazioni sull’operatività degli impianti italiani.

Luigi Angeletti, leader del sindacato UIL dopo un incontro con Sergio Marchionne: “Quello che ci interessava era la conferma degli investimenti, di nuovi modelli negli stabilimenti italiani. Ci è stata data con un aspetto paradossalmente più rassicurante, ovvero che le produzioni dei siti italiani sono finalizzate soprattutto a vendere sul mercato mondiale“.