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Porsche 919 Hybrid e la 24 Ore di Le Mans: una sfida tecnologica mai tentata prima!

VINCITRICE MORALE DELLA 24 ORE? MANCANO CIRCA 2 GIORNI ALLA CLASSICA FRANCESE E INIZIA A SALIRE L’AGITAZIONE. LE AUDI ANDRANNO PRATICAMENTE DA SOLE, LE TOYOTA SI ANNUNCIANO AGGUERRITE COME NON MAI. PORSCHE TORNA, CON LA 919 HYBRID, NELLA MASSIMA CATEGORIA A RUOTE COPERTE, LA LMP1, DOPO UN LUNGO LETARGO. LE SFIDE TECNOLOGICHE INTRAPRESE PER METTERE IN PIEDI UN TEAM E UNA MACCHINA COMPETITIVI VALGONO UNA VITTORIA. COMUNQUE VADA, PER IL COSTRUTTORE DI STOCCARDA E’ GIA’ UN SUCCESSO.

Ci sono almeno 3 ottimi motivi per considerare l’avvicendamento di Porsche alla 24 Ore di Le Mans con una vettura ibrida completamente nuova un risultato straordinario, a prescindere di quale sarà il risultato finale.

1) La Porsche 919 Hybrid è, in assoluto, la vettura Porsche più tecnologicamente avanzata mai prodotta.
2) Avendo partecipato l’ultima volta con una vettura per la classe LMP1 nel 1998 (la 911 GT1) Porsche si è trovata in grave ritardo per quanto riguarda la disponibilità di esperienza e informazioni.
3) Il progetto Porsche è stato condotto interamente “in house”. Le idee, i progetti e la componentistica, quindi, vengono tutti dall’interno e non si è fatto ricorso, quindi, all’aiuto di altre aziende per la fornitura di know-how.

Il nuovo regolamento tecnico del World Endurance Championship 2014 ha tracciato il percorso degli obbiettivi da perseguire durante la fase di progettazione.

Poiché la principale limitazione imposta dalle norme riguarda il consumo di carburante, Porsche ha cercato di creare il miglior rapporto possibile tra energia fornita ed energia utilizzata. L’efficienza energetica, quindi, è diventato un fattore determinante, che ha influito su ogni aspetto della Porsche 919 Hybrid, sulla sua aerodinamica e sull’ottimizzazione del peso di tutti i componenti.

Nondimeno, per partecipare alla categoria LMP1-H, Porsche ha dovuto sviluppare un nuovo sistema ibrido (i regolamenti hanno lasciato libertà nella creazione del processo di immagazzinamento e rilascio dell’energia, nonché la progettazione del motore e della sua cilindrata).

LA BOLLETTA ENERGETICA

Il regolamento della corsa ha stabilito un preciso ammontare di “energia” spendibile. Sono state create otto classi di energia, con livelli che vanno da 2 a 8 Megajoule. La Porsche 919 Hybrid è iscritta in Classe energetica 6. Ciò significa che, per ogni giro del circuito di Le Mans (13,629 chilometri), la vettura può utilizzare 1,67 kWh di energia.

In altri termini: l’anno scorso il vincitore della 24 Ore ha coperto 348 giri (4.576 chilometri). Rapportato alla Porsche 919 Hybrid questo significa produrre e utilizzare, in un giorno, 581,2 kWh, un’energia necessaria per tenere accesa una lampadina a bulbo da 60W per 403 giorni.

LE CENTRALI ELETTRICHE DI BORDO

Anteriormente Porsche ha installato un sistema di recupero di energia in frenata. La ragione risiede nel fatto che in frenata la massa “da frenare” è soprattutto davanti quindi il potenziale energetico è molto maggiore sull’asse anteriore.

Porsche ha, inoltre, rinunciato a un sistema KERS tradizionale. Questo è stato possibile utilizzando un motore turbocompresso e sfruttando, quindi, i vantaggi della sovralimentazione. Un normale motore Turbo, infatti, è fornito di una valvola “wastegate” che espelle la pressione di sovralimentazione in eccesso creata dal turbo per ottimizzare il processo termodinamico.

Sulla Porsche 919 Hybrid questa sovrapressione alimenta una seconda turbina, a sua volta collegata a un generatore di corrente elettrica (immagazzinata in un pacco di batterie al litio fornite da A123 Systems ma progettate in collaborazione con Porsche Engineering. Così il sistema recupera energia che, in un sistema di turbocompressione tradizionale, viene perduta.

In sostanza: la Porsche 919 Hybrid produce energia elettrica non solo quando frena ma anche quando accelera.

IL CARO VECCHIO MOTORE TERMICO

Novità assoluta nella storia Porsche, la Porsche 919 Hybrid monta un motore 4 cilindri a V di due litri di cilindrata con iniezione diretta, distribuzione bialbero, 4 valvole per cilindro per oltre 500 Cv di potenza.

Secondo Porsche questo motore consuma 4,8 litri di benzina ogni giro (equivalenti a una percorrenza media di 2,8 chilometri con un litro).