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Richemont, sei mesi in crescita ma “serve cautela” per gli investimenti a lungo termine

HARD LUXURY. RICHEMONT, IL GRUPPO SVIZZERO DEL LUSSO CHE COMPRENDE MARCHI COME JAEGER-LECOULTRE E CARTIER, HA CHIUSO IL FISCAL YEAR DEL PRIMI 6 MESI DEL 2013 CON UN +10% DI PROFITTI E +4% DI VENDITE.

Richemont ha archiviato la prima metà del fiscal year 2013 con profitti del +10% pari a 1,185 miliardi di euro e vendite per 5,324 miliardi di euro (+4%).

Nel 2012, i ricavi in Asia-Pacifico avevano pesato per circa il 40% delle vendite del colosso elvetico ma, causa l’inasprimento delle norme anti corruzione in Cina dove vigeva l’uso di regalare di orologi e gioielli come tangenti, i ricavi dell’area hanno rallentato il tasso di incremento (+1% nei sei mesi a cambi correnti, +4% a cambi costanti).

Di conseguenza, il rallentamento delle vendite in Asia dovuto anche agli effetti negativi delle fluttuazioni dei cambi valutari, l’utile operativo si è attestato a 1,37 miliardi, con un calo dell’-1% rispetto alle previsioni degli analisti di Bloomberg.

Recentemente circolavano voci che il Gruppo del lusso volesse cedere alcuni dei suoi brand ma, in tutta risposta, Richemont ha deciso di utilizzare il proprio cash (3,86 miliardi di euro) per investire nella crescita dei marchi dell’attuale portfolio.