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Ritorno sulla via del lusso. Non c’è piu’ solo la Cina

NUOVO GIRO DI BOA. LE TRE BELLE ADDORMENTATE EUROPA, AMERICA E GIAPPONE SI STANNO RISVEGLIANDO. FORSE SI STA DISEGNANDO UNA NUOVA GEOGRAFIA DEL LUSSO MONDIALE? 

Il lusso dei prossimi mesi parlerà probabilmente più giapponese, americano e italiano; continuerà a parlare cinese anche se meno oltre la Grande Muraglia. Quello che è certo è che c’è voglia e bisogno di stabilità.

Per un quinquennio, a partire dal 2007-2008, inizio della grande crisi, il Paese del Drago, affamato di lusso e in cerca di ostentare il proprio nuovo status di “molto benestante”, ha trainato il mercato del lusso mondiale. La locomotiva dagli occhi a mandorla, in diversi casi, ha permesso ai mercati di prodotti di alta gamma di “galleggiare” e non affondare.

Secondo quanto riportato da un studio di Exane-Bnp Paribas, parrebbe che sia gli Stati Uniti d’America (soprattutto Nord America) sia il Giappone, entrambi mercati da sempre fondamentali per l’industria della moda, si stiano risvegliando.

Nel 2014, secondo il World Wealth Report, i “Paperoni” yankee aumenteranno del +11% rispetto al 2013.

Il Vecchio Continente potrebbe rivelarsi, secondo questo studio, “…la sorpresa più importante per i marchi del settore luxury nella seconda metà del 2013 considerato che l’aumento della spesa dei consumatori domestici si andrebbe ad aggiungere al perdurante slancio degli acquisti da parte dei turisti extra Ue nelle città europee”.

In Europa, i consumi domestici di prodotti luxury parrebbero timidamente in ripresa con un boom dei mercati dell’Estremo Oriente (Cina esclusa) come Hong Kong, Macao, Singapore e Sud Est asiatico.

Più che di ripresa, il CFO di Prada Donatello Galli ha parlato di un “rallentamento del declino nel Sud Europa”, citando in particolare l’Italia.

Anche il Giappone, dopo la recessione iniziata nel 2009, sembrerebbe in procinto di recuperare la via del lusso; sempre secondo questo report risulta che: ”…in questo mercato la domanda sia “solida” e i marchi investano nel retail.

La svalutazione dello yen ha sostenuto l’export e si è tradotta in un incentivo agli acquisti sulla Borsa di Tokyo mentre un ulteriore stimolo ai consumi potrebbe derivare dalle prossime Olimpiadi 2020 che si svolgeranno nella capitale nipponica.

Secondo quanto ha spiegato Claudio Marenzi, Presidente di Sistema Moda Italia (Smi) “…nel medio termine, il fattore chiave per ridisegnare strutturalmente la geografia del lusso sarebbe la vera entrata in gioco di mercati come l’India e il Brasile, oggi ancora allo stadio potenziale. Senza peraltro dimenticare alcuni Paesi del Medio Oriente e la Federazione Russa”.