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RM Auctions a Retromobile 2014 (Parigi): Lola T70 Mk IIIB Stradale 1969 by Sbarro

IL DRAGO CON LE PANTOFOLE. IL FONDATORE DELLA LOLA ERIC BROADLEY, NEL ’67 INIZIA UN PROGETTO CON L’ASTON MARTIN MA FALLISCE MISERAMENTE. DALLE SUE CENERI NASCE LA GLORIOSA T70. NEL 1969, ALLA CONCLUSIONE DELLA PRODUZIONE DELLA MK3B, SI PENSA A UNA VERSIONE STRADALE. CI PENSA FRANCO SBARRO, CHE ORDINA 10 TELAI. BROADLEY NON E’ CONVINTO MA, NEL FRATTEMPO, NE VENGONO PRODOTTI 7.

L’inglese Eric Broadley era stato una delle migliori menti a supporto del progetto GT40 lanciato dalla Ford. Anzi. La vettura stessa, nella sua primissima configurazione, poteva considerarsi una versione sviluppata della Lola MK6.

Il fondatore del marchio di Lola Cars, costretto recentemente al fallimento dopo decenni di fondamentale presenza nel mondo del motorsport, nel 1967 aveva varato il suo più recente progetto in collaborazione con l’Aston Martin per riportare il marchio di David Brown nelle grandi gare di durata.

Ma la Lola – Aston Martin, equipaggiata con un nuovo motore 8 cilindri di 5 litri, nel 1967 riuscì a confezionare solo fiaschi. L’abbandono del progetto da parte di Aston lasciò Broadley libero di muoversi con nuove iniziative. Fu, quindi, inaugurato il progetto Lola T70: nelle sue officine inglesi la Lola iniziò la produzione del nuovo modello destinato alla clientela privata con motore “quasi” sempre Chevrolet “small block”.

T70 MK IIIB

L’immediato successo della macchina fece da volano a un rapido sviluppo, culminato nel tardo ’68 con la nascita della T70 MK3B. Il primo esemplare, telaio SL76/139, fu completato il 30 dicembre 1968 e inviato alla Roger Penske Racing per la 24 Ore di Daytona del febbraio 1969 con livrea blu e scritte SUNOCO. Mark Donahue e Chuck Parsons portarono a casa una straordinaria vittoria contro le Porsche 908 e piloti di primo piano come Jo Siffert, Vic Elford, e Brian Redman.

LA VERSIONE STRADALE

Il successo sportivo della Lola T70 MK3B fu all’origine di una certa curiosità circa una sua possibile commercializzazione come versione stradale. Verso la fine della produzione lo svizzero Franco Sbarro, ex Direttore Sportivo della Scuderia Filipinetti e valente ingegnere, raccolse l’idea e ordinò a Broadley 10 telai da trasformare. Questi, sarebbero stati venduti come ACA Lola T70 (Atelier de Construction Automobile).

Boradley non fu assolutamente convinto di questa operazione ma nel frattempo Sbarro riuscì ad avere per sé 7 vetture da assemblare. La numerazione di queste sette fu stabilita fuori dalla normale punzonatura Lola: da SL-101 a SL-107, tutte (tranne 2 esemplari) con motore 8 cilindri Chevrolet.

ACA – LOLA T70 Mk IIIB STRADALE SL-106

Questo esemplare fu acquistato da Chuck Parsons, un ex-pilota di Carl Haas, il distributore americano delle Lola. Non esiste una documentazione in grado di accertarlo ma si crede che quest’auto sia stata utilizzata da Parsons in alcune gara del 1969 e 1970. Nel 1971, dopo un incidente, fu venduta a Herb Holtzman, titolare della Eagle Racing America. Questi la tenne inutilizzata fino al 1999, anno in cui fu rimessa in sesto da un certo Mac McClendon e l’anno successivo la vendette a Fred Larson di Cape Coral, Florida, un appassionato di vetture Lola. Nel 2005 è infine volata in Australia, nelle mani di un certo Harburg, che nel 2005 ha fatto completamente restaurare motore e trasmissione.

Photo Credit: Simon Clay ©2013 Courtesy of RM Auctions