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SPECULESCIONz, Ferrari F142M M3: Ferrari 488 Hybrid o 488 “Millechiodi”?

“NON ACCENDERE IL KERS!” UN PROTOTIPO DI UNA “STRANA” 488, MOLTO CAMMUFFATA E CON NUMEROSE “CICATRICI” SULLA CARROZZERIA GIACE INCUSTODITO NEI PERIMETRI DI MARANELLO. E VIENE PRONTAMENTE FILMATO. LA PRIMA IPOTESI E’ CHE POSSA TRATTARSI DELLA VERSIONE “SPORTIVA”, ALLEGGERITA E PIU’ PERFORMANTE DELLA 488 GTB. INTERESSANTE LA FRASE CHE IL VIDEOMAKER AFFERMA DI AVER SENTITO DAL TECNICO FERRARI INTORNO ALLA MACCHINA. L’EXTRA POTENZA ARRIVA, DUNQUE, DA UNA UNA POWER UNIT ELETTRICA? E COME SI CHIAMERA’? “488 MILLECHIODI”, IL NOME PIU’ EVOCATIVO ALL’INTERNO DELLA NOBILE STIRPE DELLE PICCOLE BERLINETTE A MOTORE CENTRALE DI MARANELLO?

Dalle oscure stanze segrete della Ferrari emerge un curioso prototipo, apparentemente una 488 GTB ma dotata di numerose “tracce” che permettono di identificarla come un nuovo progetto in corso: innanzitutto il foglio sulla plancia, dove si nota chiaramente “F142 M3” (F142M è la sigla di progetto della 488). In secondo luogo le numerose applicazioni posticce di carrozzeria che alimentano le discussioni più animate. E’ infine interessante notare che chi ha girato il video afferma di aver sentito un tecnico esclamare “non accendere il KERS!”.

E’ perciò facile ipotizzare che possa trattarsi del prototipo della versione super-sportiva della 488, ultima esponente in una affollata nicchia con F355 Challenge Stradale, 360 Challenge, 430 Scuderia (e Scuderia Spider 16M)e 458 Speciale (e 458 Speciale A). La potenza aggiuntiva potrebbe provenire, appunto, dall’utilizzo di una power unit elettrica, esattamente come succede in F1 e, similmente, nella classe Hybrid LMP1 del World Endurance Championship.

POTREBBE CHIAMARSI 488 MILLECHIODI?

Dopo l’utilizzo di “Challenge” (per 348, 355 e F360 Modena), “Scuderia” (sulla F430) e “Speciale” (sulla 458 GTB), i geni del Marketing di Maranello sono al lavoro per trovare una denominazione che possa distinguere la versione super veloce della 488 GTB.

I nomi al vaglio sono ovviamente numerosi, tutti attinenti al mondo dell’automobilismo più emozionale e coinvolgente, specialmente dell’universo Ferrari. Nella famiglia di modelli che hanno nella Dino 206 l’antenato “preistorico” e nella 308 GTB del ’75 il capostipite, non sono mai stati utilizzati nomi particolarmente fantasio: GTB, GTS o Turbo hanno contraddistinto 208, 308 e 328 prima dell’ingresso, con la 348, nell’era del marketing e “branding” più sfrenato. Tranne in un caso.

Nel 1977 fu presentata una versione speciale, rimasta allo stadio di prototipo e contraddistinta da una carrozzeria particolare, realizzata con rivetti, che le valse il soprannome di “308 Millechiodi“.

FERRARI 308 MILLECHIODI

Nel 1977, sul telaio n.23611, fu allestito un prototipo speciale della Ferrari 308 GTB. Derivava direttamente dal modello presentato nel 1975 e studiato, nel design, dalla Pininfarina. Il soprannome le fu dato dalla originale configurazione della carrozzeria: questa era verniciata in rosso ma aveva alcune pannellature inedite applicate con l’utilizzo di rivetti. Le zone interessate erano parte bassa del musetto, passaruota anteriori e posteriori, parte inferiore di fiancata e portiere, spoiler posteriore e parte inferiore della coda. Queste parti, in colore alluminio vivace, le davano una personalità speciale.

Presentata al Salone di Ginevra del 1977 rappresentò uno studio aerodinamico sul tema della 308 berlinetta. Meccanicamente era identica alla 308, eccezion fatta per i pneumatici allargati (per i quali furono necessari fianchi più larghi), Michelin TRX. Rimase un prototipo: oggi si ritiene che il numero di esemplari prodotti sia compreso tra uno e tre, dei quali uno certamente esistente. Il lavoro svolto, in ogni caso, non andò sprecato poiché alcune soluzioni furono utilizzate sulla favolosa 288 GTO biturbo del 1984.