Home » Triennale di Milano: omaggio a Piero Fornasetti

Triennale di Milano: omaggio a Piero Fornasetti

100 ANNI DI ARTE PRATICA E SURREALE. FINO AL 9 FEBBRAIO 2014, IL MUSEO MILANESE DELLA TRIENNALE, IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DELLA SUA NASCITA, RENDE OMAGGIO A PIERO FORNASETTI, L’ARTISTA MILANESE CHE, CON SUE ECLETTICHE OPERE, VOLEVA TRASMETTERE, CON UN VELATO SENSE OF HUMOUR, RIGORE, FANTASIA E POESIA.

Miei contemporanei non vi accorgete che mi siete diversi? Anche se vi raffiguro eguali e se come gli antichi non cambiate mai” Cit. Piero Fornasetti

Piero Fornasetti, pittore, scultore, designer, decoratore d’interni e stampatore di libri d’arte, ha creato una delle più vaste produzioni di oggetti e mobili del XX secolo, circa 13mila tra oggetti e decorazioni. Le sue opere, contraddistinte da differenti decori, furono spesso prodotte in esemplari unici.

Artista di rilievo per la cultura italiana del design industriale, Fornasetti per la sua arte s’ispirò a Piero della Francesca, a Giotto, alle pitture pompeiane, agli affreschi rinascimentali e alla pittura metafisica dalla quale non smise mai di attingere spunti facendo del virtuosismo la propria distinzione artistica.

Nel 1942 affrescò a Padova il Palazzo del Bo mentre, nel 1947, espose, alla VIII Triennale di Milano, una serie di motivi decorativi in ceramica commissionati dal milanese Gio Ponti.

Nel 1950 decorò gli interni del casinò di Sanremo e la pasticceria “Dulciola” di Milano.

Nello stesso anno diede vita a “Sole”, una sedia in legno laccato dalla forma geometrica e stilizzata. Disponibile solo nel colore giallo, in forte contrasto con le gambe di colore nero, “Sole” era decorata con un disegno raffigurante un sole intero sulla seduta e mezzo sole sullo schienale.

Nel 1952 si occupò degli interni del transatlantico Andrea Doria e di un altro gigante del mare, il Conte Grande mentre, dal 1955 al 1958, si dedicò alla creazione della “Stanza Metafisica“.

Alla Triennale di Milano, i visitatori potranno ammirare oltre 700 pezzi provenienti, per la maggior parte, dall’archivio curato dal figlio Barnaba Fornasetti.

La mostra si articola attraverso un percorso suddiviso in sezioni che spaziano dagli esordi pittorici vicini al 900, alla stamperia di libri d’artista, dalla stretta collaborazione con Gio Ponti negli Anni 50 e 60 ai più complicati Anni 70 per arrivare al 1988, anno della sua morte,