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Urwerk EMC (Electro Mechanical Control) Black

TUTT’ALTRO CHE FANTASCIENZA MECCANICA. IL “GUARDARE OLTRE” DI FELIX BAUMGARTNER UNITO ALLA MATITA CREATIVA DI MARTIN FREI HA PORTATO ALLA CREAZIONE DI UN OROLOGIO D’AVANGUARDIA, L’URWERK EMC BLACK. SI TRATTA DEL PRIMO OROLOGIO DI PRECISIONE 100% MECCANICO CON UN MODULO DI VALUTAZIONE DEI PROPRI PARAMETRI.

Nero che più nero non si può, l’Urwerk Emc Black colpisce subito per la sua cassa rettangolare (43mm x 51mm x 15.8mm) che ricorda il cruscotto di una lussuosa auto sportiva.

La cassa, realizzata in titanio DLC antigraffio e acciaio, è impermeabile fino a -30 metri.

Al suo interno è custodito un movimento meccanico a carica manuale; è il calibro UR-EMC che è stato ideato, sviluppato e prodotto in-house.

Questo meccanismo di manifattura, visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro, presenta due grandi bariletti in verticale montati in serie sullo stesso asse per garantire stabilità, un bilanciere lineare collegato al sensore ottico (in ARCAP P40, lega dalle proprietà anti magnetiche e anticorrosive) e uno scappamento ad ancora svizzero.

Oltre a offrire le tradizionali funzioni di ore, minuti, secondi e indicazione della riserva di carica (80 ore di autonomia di marcia), su questo segnatempo è possibile visualizzare la precisione del movimento meccanico (il delta/δ).

Il quadrante dei secondi è posizionato alle ore 2, alle ore 5 c’è l’indicatore di ore e minuti, a ore 7 è presente l’indicatore della riserva di carica mentre alle ore 10 è visualizzata la performance dell’EMC espressa in secondi al giorno.

IL “CERVELLO FINO” DELL’ECM

L’EMC ha un triplice obiettivo: mostrare l’influenza dei parametri esterni (attività, calore, pressione) sul meccanismo bilanciere-spirale; correggere queste irregolarità alla fonte e rendere possibile uno scambio ossia incoraggiare l’interattività tra l’orologio e il suo possessore.

In alto a sinistra del quadrante (a ore 8 circa) c’è un indicatore che, su richiesta, segnala a che ritmo sta battendo il cuore meccanico dell’orologio. Questo è possibile grazie a un sensore ottico collegato al bilanciere meccanico che è in grado di leggere e confrontare le sue alternanze (28.000 a/h, 4Hz) con un oscillatore elettronico ultrarapido che vibra a ben 16.000.000 Hz.

L’organo di controllo dell’EMC (composto dal sensore ottico e dal computer in grado di determinare il differenziale tra la marcia del movimento e l’oscillatore di riferimento) è un generatore a carica manuale alimentato grazie a un microrotore della Maxon, azienda svizzera conosciuta per aver sviluppato il motore del modulo di atterraggio Pathfinder per la Nasa e per la sua missione esplorativa su Marte.

Sul fondello è collocata una vite di regolazione del movimento attraverso la quale è possibile regolare, con un cacciavite dato in dotazione, la marcia del proprio segnatempo in maniera autonoma.