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Anteprima mondiale: mostra fotografica Elliott Erwitt – Retrospective a Forte di Bard

LA VITA DI FRONTE ALL’OBIETTIVO. OLTRE LE PAROLE PERCHE’ L’EMOZIONE PIU’ VERA E PURA NON HA VOCE. FINO AL 13 NOVEMBRE 2016, PRESSO IL FORTE DI BARD, IN VALLE’D’AOSTA, SARA’ POSSIBILE VISITARE IN ANTEPRIMA MONDIALE LA MOSTRA FOTOGRAFICA ELLIOTT ERWITT-RESTROSPECTIVE. MR. ERWITT, AL SECOLO ELIO ROMANO ERWITZ, E’ UN FOTOGRAFO STATUNITENSE DAI NATALI FRANCESI (PARIGI, 26 LUGLIO 1928) CONOSCIUTO PER I SUOI SCATTI IN BIANCO E NERO CHE FERMANO IL TEMPO CON POETICA, A TRATTI NOSTALGICA, IRONIA.

La mostra Elliott Erwitt – Retrospective, realizzata in collaborazione con Magnum Photos International Paris, sarà aperta al pubblico presso il Forte di Bard, in Valle d’Aosta, fino al prossimo 13 novembre 2016.

Sono ben 137 gli scatti del famoso fotografo che, una volta selezionati, sono stati sapientemente distribuiti in un “percorso emozionale” curato da Andrea Holzherr, Global Exhibitions Director del Magnum Photos International di Paris e da Gabriele Accornero, CEO dell’Associazione Forte di Bard.

L’esposizione, che prevede opere che vanno dal 1948, anno della Veduta di New York, USA sino al 2005, è suddivisa in nove sezioni, tra foto in bianco e nero e colori: Beaches, Cities, Abstractions, Museum Watching, Dogs, Between the Sexes, Regarding Women, Kids, Personalities.

PERCHE’ CI PIACE

Di Elliott Erwitt apprezziamo, oltre che al suo delicato intuito nel cogliere la magia dell’attimo, il suo approccio alla fotografia.  Lui ama infatti ricordare che: “… Il tipo di fotografia che piace a me, quella in cui viene colto l’istante, è molto simile a questo squarcio nelle nuvole. In un lampo, una foto meravigliosa sembra uscire fuori dal nulla. Quando è ben fatta, la fotografia è interessante. Quando è fatta molto bene, diventa irrazionale e persino magica. Non ha nulla a che vedere con la volontà o il desiderio cosciente del fotografo. Quando la fotografia accade, succede senza sforzo, come un dono che non va interrogato né analizzato“.

Apprezziamo soprattutto il bianco e nero forse perché siamo dell’idea che il colore lo diamo noi con le emozioni che ci regala ammirando i suoi lavori. Soffermarsi su di una foto significa andare oltre; è un po’ come fermarsi ai margini di un torrente di montagna ascoltandone in silenzio il vivo respiro. Silenzio e non fretta, due parole dai significati troppo spesso traditi dalla frenesia del nostro viver quotidiano che, forse, potrebbero riaffiorare in molti di noi anche se solo per il tempo fuggente di una mostra fotografica.

Photo Copyright: © Elliott Erwitt / Magnum Photos