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Aston Martin DBR1: in vendita per 25 milioni di euro la più vittoriosa di tutte

250 GTO CHI? IN VENDITA LA PIU’ IMPORTANTE DELLE ASTON DA CORSA DI SEMPRE

La richiesta è di 20 milioni di sterline (25 milioni di euro), una cifra giustificata dalla straordinaria carriera agonistica di quest’auto.

DBR1: L’ARMA DI DAVID BROWN

L’Aston Martin DBR1 fu prodotta nel 1956 per correre nel Campionato Mondiale Marche. l’Azienda era stata da David Brown 10 anni prima e per tutto questo aveva covato il desiderio di vincere alla 24 Ore di Le Mans, obbiettivo sempre fallito nonostante le fortissime DB3S.

Per questo importante traguardo, fece progettare un’auto completamente nuova, che quasi nulla aveva in comune con i modelli stradali: telaio, sospensioni, motore (6 cilindri in linea bialbero, 2.5 litri di cilindrata, 220 Cv), tutto fu specificamente progettato per lei.

1956: il DEBUTTO

L’Aston Martin DBR1/1 debuttò proprio alla 24 Ore di Le Mans ma fu un disastro:  Tony Brooks e Reg Parnell, a bordo della DBR 1/1, dovettero ritirarsi dopo 21 ore di gara e 246 giri per guai al cambio.

1957: ARRIVANO LE SODDISFAZIONI

Entrato John Wyer come Direttore Tecnico dell’Aston Martin e Reg Parnell come Direttore Sportivo, il marchio si ributtò nella mischia. Roy Salvadori con la DBR1/1 ottenne un ottimo secondo posto assoluto al British Empire Trophy e al Sussex Trophy di Goodwood. Da questo punto in poi, fu deciso un aggiornamento: il 6 cilindri passo da 2.5 a 2,9 litri di cilindrata.

Frattanto alla DBR1/1 fu affiancato un secondo esemplare, la DBR1/2 (l’auto di queste immagini) che vinse al Gran Prix di SPA e alla Mille Chilometri del Nurburgring con Stirling Moss ma subì il ritiro alla 24 Ore di Le Mans mentre era seconda.

1958: CHE LOTTA!

I nuovi regolamenti FIA che limitavano le cilindrate delle vetture Sport a 3 litri massacrarono la Maserati e la Jaguar lasciando la Ferrari e le 250 Testarossa 3 litri praticamente senza rivali. Le DBR1 si dovettero ritirare alla 12 Ore di Sebring e alla Targa Florio. Ma alla Mille Chilometri del Nurburgring Stirling Moss e Jack Brabham sulla nuovissima DBR1/3 colsero un importante vittoria.

Le Aston Martin DBR1/1, DBR1/2 e DBR 1/3 si presentarono a Le Mans con fame di vittoria ma furono tutte e tre costrette al ritiro. Vinse la Ferrari con la timida opposizione di una Aston Martin DB3S. Le tre vetture recuperarono al successivo Tourist Trophy dove si piazzarono ai primi 3 posti.

La Ferrari vinse il campionato ma l’Aston Martin arrivò seconda.

1959: IL TRIONFO

L’Aston Martin decise di giocarsi tutto per Le Mans. Dopo un avvio malandato alla 12 Ore di Sebring (ritiro) e la mancata presenza alla Targa Florio, Stirling Moss portò alla vittoria la DBR1/3 alla Mille Chilometri del Nurburgring per la terza volta consecutiva.

Nel frattempo al lotto si unirono altri due esemplari: DBR1/4 e DBR1/5 (subito venduta al pilota privato Jack Fairman).

Arrivò la 24 Ore di Le Mans. I motori delle DBR1 furono aggiornati da 2,9 a 3 litri di cilindrata. Finalmente Carroll Shelby e Roy Salvadori fecero il miracolo vincendo sulla DBR1/2, seguiti dalla DBR1/4 guidata da Maurice Trintignant e Paul Frere. Furono aiutati, invero, dal ritiro della Ferrari al comando.

Con la vittoria nel campionato ancora possibile, l’Aston si giocò tutto a Goodwood con la DBR1/2, DBR1/3 e DBR1/5. Fu una gara straordinariamente movimentata: la DBR1/3 prese fuoco ai box. Graham Whitehead sulla DBR1/5 scelse volontariamente il ritiro lasciando via libera a Stirling Moss, Carroll Shelby e Jack Fairman sulla DBR1/2.

Vittoria dell’Aston Martin che portò a casa il Campionato Mondiale Marche.

IL DESTINO DELLA DBR1/2

Tutte le quattro Aston Martin DBR1 ufficiali furono vendute a privati. Di queste la DBR1/2 fu l’unica a ottenere ancora soddisfacenti risultati. Nel 1960, infatti, vinse il G.P. di Rouen e arrivò 9° assoluta alla 24 Ore di Le Mans guidata da Jack Fairman.