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Ferrari Enzo: all’asta da RM Auctions un raro esemplare Argento

ROSSO 800. UNA DI SOLE 6 FERRARI ENZO CON VERNICE GRIGIO ARGENTO NURBURGRING, L’UNICA ESISTENTE NEGLI STATI UNITI

Fino a che Enzo Ferrari fu in vita le sue auto erano fortemente intrise del suo carisma. Certamente difficili da gestire, non certo affidabili quanto le concorrenti tedesche, onerose di manutenzione. Eppure così piene del carisma e dell’anima del loro ispiratore.

L’apoteosi, tra le Ferrari moderne, fu raggiunto con l’F40 del 1987, una perfetta macchina da corsa che poteva essere guidata anche su strada.

Conclusasi la lunga e complessa avventura terrena del Drake, Luca Cordero di Montezemolo salì sul trono della Rossa trasformando la passione Ferrari in un orgoglio. E dando anche all’azienda il volto definitivo di una grande realtà industriale con migliaia di pezzi prodotti l’anno.

ENZO

Dopo la 288 GTO del 1985 e l’F40, rimase nella tradizione Ferrari il desiderio di offrire un modello specialissimo, un magnifico trait d’union tra la produzione di auto stradali e i modelli da corsa. Nel 1997 arrivò l’F50 e nel 2002 la Enzo, una vera e propria vettura laboratorio, un compendio dello scibile Ferrari sceso dalle corse su un’auto per la normale circolazione.

LA GENESI

Montezemolo, nell’epoca dell’inizio della commercializzazione dell’F50 gettò le basi del progetto successivo ma chiese a designer (della Pininfarina) e ingegneri, di spingersi oltre i limiti posti fino a quel momento.

Furono prodotte una dozzina di proposte, poi ridotte a due, presentate nell’estate del 1998. Le richieste della Ferrari alla Pininfarina erano chiare: eliminare il grande alettone posteriore che aveva caratterizzato F40 e F50, estremizzare l’aerodinamica per consentire prestazioni elevatissime, anche a costo di sacrificare la caratteristica somiglianza con gli altri modelli della gamma.

DESIGN

Direttamente ispirato alle vetture di F1, il design della Enzo era il risultato di centinaia di ore spese in galleria del vento. L’abitacolo della vettura si caratterizzava decisamente per trovarsi separato rispetto a muso e coda, con ruote “fuoribordo” rispetto alle portiere e arricchite da prese di flusso (per radiatori e motore) e uscite d’aria (con funzione di raffreddamento e stabilizzatrice) per direzionare il passaggio dell’aria nel modo migliore in funzione aerodinamica e di raffreddamento delle parti che lo necessitano.

Sotto il corpo vettura  furono creati due canali Venturi per ottimizzare il passaggio d’aria e creare effetto suolo per agganciare l’auto all’asfalto. In coda è presente un’ala retrattile attiva, che modifica la sua incidenza in funzione della velocità.

MOTORE E CAMBIO

Dai tempi della 712 Can Am del 1970 mancava un motore di grandissima cilindrata. Il 12 cilindri della Enzo, con V a 65° aveva una cilindrata totale di 5.999 cc. Blocco motore e teste in alluminio, canne cilindri in titanio, distribuzione con due alberi a camme per fila di cilindri, 4 valvole per cilindro con fasatura variabile, condotti d’aspirazione di lunghezza variabile.

La potenza massima prodotta fu fissata in 660 Cv a 7.800 giri e 656 Nm di coppia massima.

Il motore fu abbinato a un cambio meccanico a 6 marce ma con azionamento sequenziale. La tradizionalissima leva con pomello in alluminio e griglia a selettori fu sacrificata in favore di due tecnologici e ludici paddle in fibra di carbonio sistemati sul piantone dello sterzo. Con un tempo di 150 millisecondi tra un rapporto e l’altro, rappresentò nella sua epoca la trasmissione più avanzata disponibile.

TELAIO E SOSPENSIONI

Riprendendo (e migliorando) il concetto introdotto dall’F50, il telaio della Ferrari Enzo era una monoscocca in fibra di carbonio con carrozzeria pure in fibra di carbonio e porte ad apertura in avanti e verso l’alto, sublime riminscenza della 512M Le Mans dei primi Anni 70. Il motore, sistemato in posizione posteriore-centrale, aveva funzione strutturale e di sostegno delle sospensioni, come sull’F50.

L’abitacolo, trionfo di essenzialità, prevedeva poche amenità: in pratica solo il climatizzatore (mancava l’impianto audio). Il volante sportivo a tre razze è una vera e propria consolle di comando da cui comandare numerosi parametri di configuraaione: dagli indicatori di direzione (sulle razze), ai vari programmi di gestione che agivano su motore, cambio, controllo di trazione, aerodinamica, distribuzione della forza frenante.

Sulla parte superiore della corona, una serie di led luminosi fornivano indicazione circa la migliore cambiata.

Le sospensioni, come si addice a una purosangue di questa levatura, furono articolate in doppi triangoli sovrapposti con molle elicoidali e ammortizzatori a controllo elettronico.

La Enzo è fornita di ruote da 19″ con pneumatici Bridgestone Potenza RE050 Scuderia nelle misure 245/35RxZR 19 davanti e 345/35xZR 19 posteriori.

PRESTAZIONI

Accreditata di un peso di 1.365 kg, la Ferrari Enzo impiega 3″3 sullo 0-100 e dichiarava 350 km/h di punta massima.

PRODUZIONE

Ufficialmente si contano 399 esemplari, più 1 prodotto per essere donato al Vaticano e messo all’asta per raccogliere fondi. Voci non ufficiali raccontano, tuttavia, di almeno un’altra decina di esemplari prodotti non ufficialmente per rispondere a numerose richieste da parte di clienti speciali. Tra queste si dice anche di esemplari molto più potenti del modello di serie, nell’ordine degli 800 Cv, e venduti a un prezzo maggiorato di 2 – 300.000 dollari.

NOTE

Questo esemplare sarà in vendita all’asta da RM Auctions il prossimo 18 gennaio presso l’Arizona Biltmore Resort & Spa di Phoenix.

[Fotografie: RM Auctions]