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Jaguar XF Sportbrake: due chiacchiere con il designer Tad Jelec

Alla prima italiana della Jaguar XF Sportbrake nei giorni del Salone del Mobile a Milano, 0-100 ha incontrato il suo responsabile del design Tad Jelec al Jaguar Collector’s Garage:

– Perché la Jaguar XF è una Sportbrake e NON una Station Wagon?
Station Wagon non è un termine appropriato, che non si addice al carattere di questo modello. L’obbiettivo dei designer è stato quello di creare un’espressione sportiva dei volumi.

L’Inghilterra è nota nel mondo per le Shooting Brake, vetture speciali create per rispondere all’esigenza di una cosiddetta “attività sportiva” da parte dei proprietari: ad esempio la caccia o il golf.

Jaguar ha decido di creare questo tipo di significato con il termine Sportbrake. Station Wagon è normalmente associato a un’automobile che offre un grande spazio interno per carichi voluminosi e pesanti, come ad esempio una lavatrice.

La Jaguar XF Sportbrake offre lo spazio sufficiente per tutte le attività sportive dei nostri clienti: il golf, la bicicletta, la caccia, una gita al mare o in montagna…

– Jaguar non ha una radicata tradizione nel settore delle Station Wagon. Qual’è stata la principale ispirazione per la XF Sportbrake?
Non ci siamo ispirati a un oggetto. Ciò che ci ha ispirati è il cambiamento dello stile di vita della clientela e l’esigenza di rispondere alle loro nuove esigenze. Chi ha la capacità di spesa per questo genere di auto richiede un certo livello di qualità e di allestimento. Perché, allora, non proporre loro un prodotto che offra tutto questo e, in più, una maggiore quantità di spazio nel bagagliaio?

Questo non significa che ci siamo allontanati dalla nostra tradizione. Come designer, posso dire che il mantenimento della tradizione significa conservare il carattere della vettura. Sono convinto che lo stesso William Lyons (fondatore di Jaguar) vorrebbe, oggi, un’auto come questa in risposta al suo spirito di grande innovatore nel campo dell’auto.

La stessa Jaguar E-Type fu considerata un’auto rivoluzionaria per i suoi tempi. Penso questa sia la corretta risposta di Jaguar alla domanda dei nostri clienti di oggi, che non chiedono solo un’auto di lusso, ma che sia anche pratica, una practical-luxury car.

– Dal punto di vista stilistico, qual’è il naturale completamento della gamma? Una versione Sportbrake R o una Sportbrake semi-SUV come l’Audi A6 Allroad?
– Stilisticamente, questa è un’auto oltraggiosa. Tutto è possibile.

Jaguar Collector’s Garage
Un piccolo angolo di Milano diventa un’appassionante microuniverso della passione, della tradizione, della storia e dell’heritage marchiati Jaguar. Oltre alla XF Sportbrake Jaguar ha portato due auto fondamentali della sua produzione: una E-Type Roadster MK1 e una XKR-S Convertibile.

Rappresentano il passato e il futuro della produzione Jaguar ma anche un sistema di valori rimasto sempre fedele ai suoi valori primordiali.

Il mondo Jaguar, naturalmente va oltre le auto stradali che albergano nei nostri sogni di appassionati. Il Jaguar collector’s Garage ci racconta cosa fu Jaguar: fu anche competizioni (vinse alla 24 Ore di Le Mans sette volte: 1951, 1953, 1955, 1956, 1957, 1988, 1990), fu letteratura (la Jaguar E Type è l’auto di Diabolik), fu cinema (Clark Gable, Tony Curtis e Clint Eastwood erano Jaguaristi), fu un mondo di emozioni.