Mercato: le auto moderne consumano il 38% in più di quanto dichiarato

UNA COPERTA NON ABBASTANZA LUNGA: PIU’ SEI GREEN PIU’ MI COSTI? DA UNO STUDIO SCIENTIFICO CONDOTTO DAL CENTRO DI RICERCA INDIPENDENTE INTERNATIONAL COUNCIL ON CLEAN TRANSPORTATION (ICCT) RISULTEREBBE CHE LE AUTOVETTURE IMMESSE SUL MERCATO NEL 2013 CONSUMINO, MEDIAMENTE, IL 38% IN PIU’ DI QUANTO DICHIARATO DAI PRODUTTORI. I PIU’ “PINOCCHIO”? AUDI, BMW E MERCEDES BENZ. QUESTO DATO SAREBBE DESTINATO AD AUMENTARE. QUESTA DIFFERENZA SAREBBE AUMENTATA A PARTIRE DAL 2007, ANNO DELL’INTRODUZIONE DELLA NORMATIVA EUROPEA CHE LIMITA LE EMISSIONI.

Uno studio condotto da ICCT in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Ambientale olandese TNO e il Centro per la Ricerca sull’Energia e l’Ambiente di Heidelberg, Germania (IFEU), ha analizzato i dati provenienti da siti web con dati forniti da privati, società di leasing, riviste auto e dal Club automobilistico svizzero TCS.

La differenza tra i valori ufficiali dichiarati di consumo di carburante degli ultimi modelli di auto e i consumi effettivi su strada si attesta intorno al 38% (era dell’8% circa nel 2001). Questo equivale a un +450 euro di media in più all’anno da spendere in carburante.

La maggiore differenza tra consumi dichiarati e consumi reali riguarda alcuni modelli di marchi tedeschi: Audi, Bmw e Mercedes. Non a caso nel 2009 la Germania introdusse una tassa di circolazione legata anche ai consumi.

Audi arrivebbe a una differenza tra dichiarato e reale pari al 50% per l’A6; Mercedes a un 45% per la nuova Classe E e Bmw a un 40% per la Serie 5.

L’DUH, associazione per la difesa per l’ambiente in Germania, ha dato inizio a una campagna contro i dati troppo spesso non veritieri forniti dalle Case automobilistiche.

Sarebbe opportuno che, come già avviene negli Stati Uniti d’America, sia sufficiente un 5% di differenza di quanto dichiarato per incorrere in sanzioni e correzioni dei dati ufficiali.

Attualmente in Germania, neanche un 50% di discrepanza dà l’avvio a procedure di verifica e controllo sanzionando laddove si dovessero riscontrare dati manipolati a favore dei produttori.