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Multe stradali: sai dove vanno a finire i tuoi soldi? Un grosso problema che viene ignorato

Multe stradali: dove finiscono i nostri soldi?

L’indagine ci riporta i dati sulle multe italiane e del reinvestimento di quegli stessi soldi: ecco dove vanno a finire.

Le multe stradali pizzicano tanti automobilisti ogni anno e svuotano le loro tasche per confluire nelle casse dei Comuni. Questi soldi però non si mischiano agli altri fondi, bensì devono essere reinvestiti in progetti finalizzati alla sicurezza stradale.

Ad imporlo è l’articolo 208 del Codice della Strada, che punta a far tornare quel denaro al servizio del cittadino sotto un’altra forma. Insomma, se cento euro escono dal nostro portafoglio, quegli stessi soldi potrebbero finanziare la riparazione di un tratto di strada che percorriamo quotidianamente. In questo senso i soldi pagati ci sono comunque utili.

Due associazioni, Asaps (Associazione amici e sostenitori della polizia stradale) e Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus, hanno indagato sul percorso dei soldi provenienti dalle multe ed hanno estratto dei dati estremamente interessanti sui progetti che i suddetti soldi vanno a finanziare.

I risultati danno un quadro piuttosto superficiale della sicurezza stradale, con grandi fette di denaro destinate a opere di manutenzione ordinaria e pochissimi euro designati invece all’educazione stradale, vera causa di incidenti e sinistri (la mancanza di educazione stradale, ovviamente).

Percentuali a confronto

Nonostante in Italia il 95% degli incidenti sia causato dal comportamento degli automobilisti e non dallo stato delle infrastrutture, il 19% dei soldi delle multe viene destinato alla manutenzione delle strade. Non si tratta neanche di potenziamento dell’infrastruttura stradale, bensì di semplice manutenzione ordinaria che dovrebbe rientrare in altri tipi di spese.

Un’altra grande fetta, il 14%, è destinata all’illuminazione, senza specificare che si tratti di illuminazione stradale, di parchi, di parcheggi o altro. 14% anche al potenziamento dei controlli, e 13% all’energia. All’educazione stradale appena 82 mila euro dei 309 milioni destinati nel corso del 2022, un misero 0,027% del totale. Anche le spese rivolte alla formazione e dotazione della Polizia Municipale sono una goccia nell’oceano, rispettivamente 18 mila e 56 mila euro.

La tabella dell’indagine riferita all’anno 2022

Il problema è culturale ma viene ignorato

Le percentuali degli incidenti indicano che il problema della sicurezza stradale è del tutto culturale, associabile più agli automobilisti che alle strade, eppure pochissimi dei soldi delle multe – ricordiamo che si tratta di entrare straordinarie – vengono reinvestiti in corsi di educazione stradale. Il grosso del denaro finanzia trasporti, mobilità, ordine pubblico e sicurezza generica.

L’indagine di Asaps e Lorenzo Guarnieri Onlus recita che “I soldi ci sarebbero per migliorare la sicurezza stradale nelle città italiane, ma purtroppo mancano volontà e competenze per affrontare un vero cambio di passo verso una mobilità più sicura”. Difatti rivoluzionare l’educazione stradale significherebbe riportare gli automobilisti sui libri – per modo di dire – e soprattutto formare un corpo di professionisti che possano raccogliere ed analizzare i dati dagli incidenti per poi creare programmi adeguati al miglioramento della sicurezza. Un compito davvero non da poco.