Home » Sabrina Dan: le suggestioni del Pop Surrealismo

Sabrina Dan: le suggestioni del Pop Surrealismo

SPAZIO ALL’IMMAGINAZIONE. ARTE, PAROLA MAGICA SPESSO ABUSATA, BANALIZZATA O CONSIDERATA “POSH” E ALLA PORTATA DI POCHI. SOPRATTUTTO IN ITALIA, PAESE RICCO DI GENI INDISCUSSI DEL PANORAMA ARTISTICO INTERNAZIONALE, SI FA NON POCA FATICA A DARE LA GIUSTA VISIBILITA’ A CORRENTI ARTISTICHE CHE NON SIANO LE “SOLITE BLASONATE” E CONOSCIUTE DA TUTTI. TRA QUESTE IL POP-SURREALISMO, FENOMENO SPECCHIO DELLA CONTEMPORANEITA’ CHE NASCE DALLA CONTAMINAZIONE DI VARI LINGUAGGI VISIVI COME IL FUMETTO, I TATUAGGI E IL ROCK & ROLL.

Cercando con occhio attento tra i vari artisti emergenti in Italia, Sabrina Dan genera una piacevole curiosità: figlia di due culture molto diverse tra loro (è di origini finnico-venezuelane), da alcuni anni ha aderito alla corrente artistica, oggi riconosciuta, del pop-surrealismo.

Sabrina, che vive attualmente a Roma,  dopo aver sperimentato la sua vena artistica scrivendo libri fantasy e in seguito nell’immenso universo musicale, specialmente la corrente punk, ha progressivamente sentito il richiamo del misticismo delle arti visive.

Presa a bottega da Bruno Melappioni, pittore e scultore conosciuto per le sue “sculture d’aria”, si è avvicinata alla pittura ad olio su tela per poi, nel 2011, sviluppare un particolare interesse per il Pop Surrealismo. Nel 2012 il suo percorso artistico è entrato nella sfera d’influenza di Danilo Bucchi, del quale è diventata l’assistente personale.

Oggi Sabrina, artista continuamente alla ricerca di nuove influenze, ha raggiunto l’indipendenza artistica che le ha permesso di sviluppare e comunicare individualmente il suo personale messaggio poetico.

LE SUE OPERE

Tutto ciò dal quale nasce un’emozione, la mitologia nordica, il libro Gli archetipi dell’inconscio collettivo di Jung, le suggestioni oniriche di Miyazaki, le opere di Ray Caesar sono solo alcuni degli spunti che guidano la matita creativa di Sabrina Dan.

Posare lo sguardo sui suoi dipinti significa essere catapultati un mondo immaginario, quasi onirico dove regna sovrano l’affascinante quanto, a volte, controverso ed enigmatico, universo femminile.

I primi lavori, che si rifanno alla corrente italiana della Transavanguardia, vedono volti del gentil sesso tagliati e oggetti che paiono come sospesi su fondi scuri. Con il tempo il focus delle sue opere rimane sempre la donna con le sue sfaccettature ora delicate, ora dolcemente angoscianti e sempre con un velo di melanconia.

Osservarli significa dare uno sguardo, indiscreto ma autorizzato, alla sua anima artistica. Quasi degli autoritratti, abbinano volti femminili ad animali ed elementi geometrici, rappresentando, forse inconsciamente o forse no, momentanei stati d’animo dell’artista con le sue paure, le sue inquietudini e i suoi sogni.

La figura femminile che ricorre potrebbe essere definita una moderna “Alice nel Paese delle Meraviglie” versione punk-dark. Quasi sempre malinconica e alla ricerca di un “qualcosa che manca”, è proposta senza filtri; non teme di mostrarsi per “quello che è” centrando così l’obiettivo di non lasciare indifferenti stimolando allo stesso tempo la ricerca di una propria personale interpretazione della psiche femminile.

L’universo maschile è presente ma viene celato e spesso proposto sotto forma di animale; non è mai fisicamente l’uomo ma è un riflesso dell’universo maschile, co-protagonista dell’universo femminile. Tutti i riferimenti all’amore, alla sofferenza, all’incomunicabilità e alle figure maschili che si possono trovare nelle sue opere si riferiscono sempre e solo a lui e ai vari alti e bassi che ogni storia d’amore porta inesorabilmente con sé.

FOCUS SULLE OPERE PIU’ RAPPRESENTATIVE

    • IL CONFLITTO (anno 2010, 100 x 70 cm., olio su tela): è la prima opera realizzata da Sabrina Dan. Questo quadro, che l’autrice sottolinea essere l’unico dal quale non si separerà mai, rappresenta l’emozione della prima macchina fotografica (regalata dal padre) unita alla passione per la fotografia e la tecnologia trasmesse dal suo unico amore, fotografo di professione.
    • I SONNAMBULI (anno 2013, 50 x 40 cm., olio su tela): prodotto per l’evento “Italian Pop Surrealism” organizzato dalla Mondo Bizzarro Gallery di Roma, rappresenta per Sabrina Dan l’approdo al pop-surrealismo e l’inizio di un proprio personale linguaggio. In questa tela vengono esplorati alcuni ricordi infantili attraverso l’incontro notturno fra personaggi che non riescono ad addormentarsi: Rex, il pupazzo sulla sinistra, è uno dei primi e più cari all’artista; esso rappresenta il suo passato. Toby, famoso personaggio creato da Gary Baseman, visibile sulla sinistra, si riferisce alle sue influenze future. Tutto ciò che si vede sul tavolo ha un proprio significato che ogni spettatore può decidere di immaginarsi o scoprire.
    • THE WITCHES (MOSCOW IS BURNING, anno 2013, 120 x 150 cm, acrilico su tela): è un’opera ispirata aIl Maestro e Margherita“di Michail Bulgakov, uno dei romanzi prediletti dall’artista.
    • THROUGH DARK TIMES OF PERIL (anno 2013, 40 x 30 cm., olio su tela): con questa tela a colori dall’atmosfera onirica la Dan desidera esplorare i sogni e le fiabe che animano la vita dei fanciulli.
    • DREAM N.2 (anno 2013, 30 x 40 cm., olio su tela): come l’opera precedente, quest’olio su tela vede l’impiego dei colori con un paesaggio evocativo dei deserti senza tempo di Salvador Dalì.
    • I WILL PROTECT YOU FROM EVERYTHING EVIL (anno 2013, 30 x 25 cm., olio su tela): è attualmente disponibile presso la Alludo Room Gallery di Kitzbuhel, Austria.
    • ABOUT BEING FINNISH (anno 2014, 60 x 60 cm., olio su tela): una sorta di ritorno alle origini ma anche l’opera che segna l’inizio del periodo “Black & White” dell’artista in cui spariscono i paesaggi, ridotti a pochi elementi contestualizzanti. E’ la prima opera in cui compare una barca, simbolo che, successivamente, diventerà preponderante. La figura femminile, un chiaro autoritratto, sta leggendo uno dei più cari libri d’infanzia della Dan, opera di Tove Jansson, la più importante illustratrice nordica. La figura inquietante alle spalle della ragazza si riferisce a un senso di terrore quasi morboso e magnetico che prova in Finlandia quando si trova a contatto con le foreste buie e impenetrabili con tutti i loro misteri.
    • YOU KNOW NOTHING ABOUT THE WAR (anno 2014, 35 x 29 cm., olio su tela): fa parte di una serie di cinque opere della medesima misura in cui vengono rappresentate le varie fasi del “lutto” di una storia d’amore finita.
    • THE KEEPER (anno 2014, 35 x 29 cm., olio su tela): opera realizzata in Finlandia, vede una matrioska (riferimento alle origini ucraine dell’ex ragazzo dell’artista) che rappresenta una sorta di “custode di case” che fa sentire sicuri e protetti.
    • EXILE (anno 2015, 150 x 120 cm., olio su tela): dipinto creato per la mostra “Winter Tales” presso la Alludo Room Gallery di Kitzbuhel. In quest’opera un gruppo di esiliati viaggia verso una nuova casa, fuggendo da chissà dove. Un rimando alle origini miste della Dan, ai suoi mille traslochi, alla sensazione di non sentirsi mai veramente a casa.
    • THE LUNATICS (anno 2015, 150 x 120 cm., olio su tela): creato per la mostra “Winter Tales” presso la Alludo Room Gallery, vede dei personaggi “lunatici” intorno a un tavolo mentre giocano e sorseggiano un tè. Non è dato sapere se i “lunatici” siano le figure sedute al tavolo o i misteriosi omini bianchi che si aggirano per la scena (allo spettatore la scelta; Sabrina Dan predilige lasciare un margine di interpretazione libera a chiunque si avvicini alle sue opere). Sul tavolo, il libro degli I-Ching e le monete, le Rune, necessarie per elaborare predizioni (un metodo che la Dan consulta sovente quando necessita di risposte). Sul tavolo un tarocco: la Morte. Per terra, invece, l’Imperatore Rovesciato. Un altro ricordo evocativo di un evento accaduto all’artista in occasione di una lettura delle carte: la Morte era impersonata da lei stessa e l’Imperatore Rovesciato il suo ex fidanzato, presenza invisibile ma tangibile al tempo stesso, onnipresente nei dettagli.
    • ANTITHESIS: an·tì·te·ṣi/ (anno 2015, 90 x 130 cm., olio su tela). sostantivo femminile 1.Opposizione o contrasto insanabile. 2. Figura retorica che conferisce a due immagini consecutive e spesso simmetriche un maggior rilievo, facendo leva sulla loro più o meno accentuata contrapposizione.Tanto deve bastare per “leggere” quest’opera.
    • LA PRIMA STANZA DELL’INCONSCIO (anno 2015, 100 x 100 cm., olio su tela): le stanze e le case hanno sempre avuto una grande importanza a livello subliminale per l’artista. Ricorrono spesso nei suoi sogni, a volte sono palazzi in rovina abitati da fantasmi, altre volte (più raramente) sono spazi accoglienti e sicuri. L’artista ci confida che durante la fanciullezza aveva in casa, appesa, una stampa del quadro di Paul Klee che si vede anche in questo olio su tela. Pensava fosse il ritratto della madre. La bambina digita sulla macchina da scrivere “Tyger tyger burning bright/ in the forests of the night..” di William Blake, ma la tigre sotto al tavolo in realtà è un riferimento nascosto a un’altra tigre, la “terza tigre” di Borges.
    • IL MONDO NUOVO (anno 2014, 150 x 200 cm., acrilico su tela): è stato dipinto in tre giorni in un rush creativo nato dall’esigenza di dar sfogo a tante cose. Quest’opera è stata concepita come una parabola: il Mondo Nuovo è in arrivo, sotto forma di due spiriti che volano rapidi nella foresta.
      All’arrivo del Mondo Nuovo assistono dodici personaggi: il primo ha appiccato il fuoco alla foresta (si capisce dal simbolo alchemico che ha sopra la testa, il simbolo del flogisto, una teoria della combustione errata precedente alla legge della conservazione della massa), il secondo è un piccolo enigma che reca nel suo cuore un gran segreto che non è capace di esprimere, motivo per cui lo rappresenta sotto forma di un paradosso. La terza figura, che guarda malinconicamente fuori dalla tela, mostra un buco nel cuore che non riesce a riempire. Quindi una tutrice che sta insegnando a un giovane ma questi non ha cura di niente e questo la riempie di tristezza (sta per recidere la sua pianta carnivora per impartigli una lezione importante). Al centro del quadro c’è una divinità indiana, l’unica figura consapevole e serena dell’opera. Poi c’è la ragazza che dorme sotto alla piramide in quanto si narra che sotto la piramide si guarisca. La giovane ha trovato un’oca ferita nel bosco e sta cercando di proteggerla. Al suo fianco una figura triste che sta svanendo perché non riesce a restare aggrappato a niente e piano piano perde pezzi di sé. Vicino il signor W., un personaggio misterioso che tenta il suicidio facendosi mangiare dalle lumache. Seguono due penati sotto forma di fenicotteri che trasportano un melograno, simbolo dell’aldilà. Infine, l’unico nell’opera che sta davvero guardando al Mondo Nuovo, un fanciullo da dietro una macchina fotografica.
    • THE GREAT ESCAPE (anno 2015, 130 x 200 cm., acrilico su tela): è un dipinto che narra della fuga da un amore tormentato. In lontananza vulcani color pastello stanno per eruttare. I personaggi, guardandosi indietro spaventati e nostalgici non volendo abbandonare le loro case, fuggono dal cataclisma ormai prossimo portando con sé i loro oggetti più cari. Sperano di poter tornare indietro un giorno, ma sanno anche che il mondo che hanno sempre conosciuto potrebbe non essere più come se lo ricordavano.
    • THE THIRD TIGER (anno 2015, 150 x 120 cm., acrilico su tela): quest’opera è ispirata alla poesia “The Other Tiger” di J.L. Borges . “We shall seek a third tiger. This will be like those others a shape. Of my dreaming, a system of words. A man makes and not the vertebrate tiger that, beyond the mythologies, is treading the earth. I know well enough that something lays on me this quest. Undefined, senseless and ancient, and I go on seeking through the afternoon time. The other tiger, that which is not in verse“.

IL FUTURO

Dal 10 al 13 settembre 2015, Sabrina Dan esporrà alla Start Art Fair,  presso la  Saatchi Gallery a Londra. Sempre a settembre sta preparando l’inaugurazione di una nuova galleria d’arte a Roma, in zona Monti (in via Baccina 89).

A Roma, il 6 novembre 2015 Sabrina Dan inaugurerà una personale presso Curva Pura (zona Piramide) mentre, entro febbraio 2016, ha in programma un paio di personali e una personale, sempre il prossimo anno, presso l’austriaca Alludo Room Gallery.

Info: mrs.sabrinadan@gmail.com.