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APOGEO E PERIGEO. ALLE SOGLIE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE LE VETTURE ERANO DIVENTATE ESTREMAMENTE POTENTI, TECNOLOGICHE E VELOCI. DOPO LA GUERRA SI RICOMINCIO’ CON “NIENTE”.

Verso la fine degli Anni 30 il mondo stava per precipitare nell’abisso. La Mille Miglia, nel 1939, non fu disputata e nel 1940 si tenne con una curiosa versione ridotta sul triangolo: Brescia – Mantova – Cremona. Quell’edizione fu vinta dalla BMW 328 Coupé Touring numero di gara 138. A tenerle compagnia, uno squadrone di BMW 328 del Museo BMW di Monaco da Baviera.

Dopo la seconda Guerra Mondiale l’esigenza di “tornare a vivere” mise tutti nella condizione di doversi arrangiare con quel poco che c’era. Le corse ripresero con una nuova filosofia costruttiva, basata su vetturette piccole, costruite con pezzi di fortuna e con motori microscopici. Rinacquero, così, le barchette Sport e alla Mille Miglia si inaugurò una nuova categoria di auto da corsa.

Le FIAT 1100 S MM, le Cisitalia 202, le Lancia Aprilia in versione “sport”, le MG, le Stanguellini, le Ermini e tutte le derivazioni dalla Topolino, avevano motori di non più di 1.100 cc.

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Gli Speciali di 0-100.it: MILLE MIGLIA 2014

 

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Alvise-Marco Seno
Esperto di Marketing, Comunicazione e storia dell'automobile, giornalista/fotografo freelance, da sempre coltiva la passione per le auto sportive e d'epoca, l'orologeria meccanica e la fotografia. Dopo la laurea in Scienze Economiche si è trasferito a Milano. Oggi lavora nel settore dell'Automotive e collabora con riviste nazionali e internazionali (sia carta, sia web) nel settore automobilistico, lusso, e orologi.