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Allarme carburante: i dati sono spaventosi e stanno arrivando brutte notizie | Fai attenzione

Caro carburanti

Il recente rialzo nei prezzi del carburante ha fatto preoccupare gli automobilisti italiani, ma ci sono altre brutte notizie.

Da un anno e mezzo a questa parte la parola “carburante” è diventata sinonimo di stress e preoccupazione per gli automobilisti italiani. Dallo scoppio della guerra fra Ucraina e Russia i prezzi dei carburanti sono schizzati alle stelle ed hanno lasciato tanti cittadini in balia di una spesa esagerata ed a volte insostenibile per affrontare la mobilità quotidiana da cui tutti noi dipendiamo.

Il caro carburanti era stato ridimensionato poco dopo da un intervento del governo italiano ed ha riportato i prezzi di benzina, gasolio e metano ad orbite abbordabili. Sebbene il costo fosse comunque importante, diverse decine di centesimi di euro in meno al litro fanno molta differenza sul lungo periodo. L’allarme era rientrato, ma non è durato per sempre.

Da diverse settimane i prezzi dei carburanti sono tornati a salire, lenti ma inesorabili, portando la benzina a sfiorare nuovamente i 2 euro a litro. Anche stavolta il governo, con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è intervenuto. Il provvedimento obbliga tutti i distributori ad esporre, oltre ai prezzi di quella specifica stazione di servizio, anche i prezzi medi dei carburanti sulla penisola.

L’idea è che una maggiore trasparenza possa aiutare gli automobilisti a scegliere con cura il distributore al quale fare rifornimento, risparmiando potenzialmente un bel po’ di euro nella scelta di un distributore più economico della concorrenza. Ma non è tutto rosa e fiori: un intervento della Guardia di Finanza ha dimostrato molte falle in questo semplice sistema.

La mancata esposizione del prezzo medio

Sono stati pubblicati i dati di un’indagine svolta dalla Guardia di Finanza condotta da inizio 2023 fino ad oggi. La Guardia di Finanza ha effettuato dei controlli su 7,528 stazioni di servizio ed ha rilevato che ben 2,350 di queste non rispettavano la norma in questione, ovvero non esponevano il prezzo medio nazionale.

Alcuni, addirittura, hanno esposto dei prezzi che non corrispondevano alla cifra media corretta, di fatto traendo in inganno gli automobilisti e contravvenendo al proposito stesso della norma, ovvero quello di incrementare la trasparenza verso gli automobilisti. Questa situazione è grave ed emerge nella stagione delle vacanze per antonomasia, quando migliaia di italiani percorrono centinaia di chilometri per recarsi presso le loro mete vacanziere.

L’obbligo di esporre il prezzo medio viene spesso ignorato

La frode del carburante contraffatto

La Guardia di Finanza ha avvisato anche dei pericoli legati alle piccole stazioni di servizio. Può succedere di essere serviti con del carburante contraffatto che andrebbe a danneggiare la nostra auto: durante lo scorso anno ne sono stati sequestrate 10,000 tonnellate in tutta Italia; inoltre il mancato versamento delle accise nel mondo dei distributori ammonta a 1,7 miliardi di euro di frode fiscale.

La situazione dei carburanti è grave e mette in difficoltà tanti, troppi automobilisti per restare insoluta. C’è bisogno di una soluzione il prima possibile così che la nostra quotidianità non si trasformi in un vero e proprio incubo.