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Audi R18 E-tron quattro 2014: la più complessa di sempre – V6 TDI e 2 sistemi ibridi

UGUALE. ANZI NO!. SARA’ UNA STAGIONE AVVINCENTE PER I PROTOTIPI: L’AUDI R18 E-TRON QUATTRO RITORNA COMPLETAMENTE RIPROGETTATA E CON UN INNOVATIVO MOTORE TURBODIESEL CON DUE SISTEMI IBRIDI. A CERCARE DI ROVINARLE LA FESTA LA PORSCHE LMP1

La macchina da corsa dell’Audi Sport per la classe LMP1 sarà, nel 2014, “ancora” l’Audi R18 e-tron quattro. Ma a dispetto dello stesso nome della macchina per il 2013, quella che ha vinto la 24 Ore di Le Mans, la vettura è completamente differente.

Audi, infatti, dichiara che questa è l’automobile più complessa mai costruita nella sua storia. A prima vista “somiglia” all’auto che a vinto il campionato il FIA World Endurance Championship (WEC) 2013 e a Le Mans.

Tuttavia, a causa di nuovi regolamenti 2014 per la categoria LMP1 è stato necessario riprogettare ogni singolo componente.

Wolfgang Ullrich, capo di Audi Motorsport: L’Audi R18 E-Tron quattro 2014 è la prima di una generazione di vetture per Le Mans completamente nuova. I principi che governano la classe LMP1 sono profondamente cambiati. L’idea di base è di produrre automobili che sappiano compiere gli stessi tempi sul giro dell’anno scorso ma utilizzando meno energia”.

Chris Reinke, Responsabile della LMP all’Audi Sport: “è in atto una vera rivoluzione. E’ stato completamente abbandonato un principio fondamentale che ha regolato il motorsport fino a oggi: le auto non saranno più limitate nella potenza, come in passato, ma nei consumi“.

Il nuovo regolamento tecnico ha completamente riscritto le regole su motore, dimensioni della carrozzeria, sicurezza e aerodinamica. Audi ha deciso di partire dagli stessi concetti dell’R18 E-Tron quattro 2013 innovando e creando nuove soluzioni e un sistema ibrido aggiuntivo.

Il risultato è che la nuova R18 che parteciperà al campionato WEC 2014 è equipaggiata con la più complessa tecnologia motoristica mai concepita.

MOTORE DIESEL, 2 SISTEMI IBRIDI

Il punto di partenza è il motore V6 TDI (i regolamenti hanno eliminato il limite di cilindrata), un benchmark fondamentale in termini di efficienza. Ma poiché il consumo medio di carburante avrebbe dovuto essere del 30% inferiore rispetto all’R18 E-Tron quattro 2013, sono stati progettati 2 sistemi ibridi.

Come sul modello dell’anno scorso è presente una Motor-Generator-Unit (MGU) che, in frenata, recupera energia cinetica che viene immagazzinata in un sistema di stoccaggio.

La novità è un’innovativa sovralimentazione elettrica. Il turbocompressore del motore a combustione è collegato a un motore elettrico così da trasformare l’energia termica dei gas di scarico in energia elettrica, anch’essa immagazzinata nel sopraccitato sistema di stoccaggio.

L’energia è poi rilasciata, secondo le esigenze richiamate dal pilota attraverso il pedale del gas, alle ruote anteriori.

AERODINAMICA

La carrozzeria dell’Audi R18 E-Tron Quattro 2014 è più stretta di 10 cm. Ciò significa, da un punto di vista meramente matematico, che la parte frontale è più piccola. E questo è un vantaggio. Inoltre la carrozzeria accetta ruote più strette e questo riduce la resistenza aerodinamica.

D’altro canto è più alta di 20 mm, a 105 cm, e questo provoca dei problemi dal punto di vista aerodinamico. La superficie del fondo, inoltre, è più piccola e questo porta a un minore effetto suolo.

Nella progettazione della carrozzeria, i tecnici hanno progettato per l’anteriore un classico spoiler invece di un diffusore. Si tratta di una soluzione che consente costi più bassi e facili modifiche a seconda dei circuiti. In passato, invece, era necessario progettare e costruire differenti parti di assemblaggio per il musetto.

SICUREZZA

Nonostante il livello di sicurezza per il pilota dell’Audi R18 fosse già estremamente elevato, la ricerca è andata avanti. Oggi l’R18 2014 può vantare un livello ancora maggiore. La monoscocca in fibra di carbonio resiste a carichi ancora più elevati ed è rinforzata ancora di più per resistere a impatti concentrati (per esempio pezzi di altre vetture).

Le ruote, ora, sono equipaggiate con un sistema di sicurezza che le tiene ancorate alla socca ed evita che vengano disarcionate dal mozzo e diventino palle di cannone vaganti.

Anche la posizione del pilota è stata modificata. Adesso la seduta è leggermente più verticale e questo aumenta la profondità della visuale.