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CARMINA ALBALADEJO – luxury from Majorca

Calzature high end. Ma per parlare di loro iniziamo una splendida avventura dalle acque del Mar Mediterraneo, da quello di Maiorca dove nel lontano 1866 l’artigiano Mattia Puyabas aprì il suo primo piccolo laboratorio di calzoleria È ancora qui che oggi si producono, nell’Alta Zapateria Balear e in modo semi-artigianale, alcune delle calzature più stimate e ricercate da tutti gli shoe victims più attenti e dandies intransigenti sul tema qualità: sono prodotte dagli eredi di quel capo, capo famiglia e capo scuola, innamorati della qualità e dell’artigianalità; portano l’etichetta Carmina, sicuramente dai più attenti adocchiate nei negozi mono-marca di Parigi, Madrid, Marbella o Palma di Maiorca.

Sono lavorate accuratamente a Goodyear e portati a termine dopo non meno di una ventina di giorni. Partendo ancora, proprio come una volta, da una forma sagomata nel legno. Non solo: ogni taglio di pellame (il pregiato e costoso Shell Cordovan della migliore qualità a disposizione sul mercato, quello della conceria Horween’s.) viene eseguito a mano, scarpa per scarpa, come buona parte dell’assemblaggio. Insomma, alla fine ogni paio di calzature, dal mocassino alla stringata classica, si può veramente dire unico. Tutto merito del patriarca Matias, certo. Ma soprattutto, per essere arrivati a questo grado di eccellenza, dei figli e i loro discendenti: come il bisnipote Josè Albaladejo, che una quindicina di anni fa decise di creare una costola di quello che nel frattempo era diventato il più importante calzaturificio di Spagna, per dedicarla alle scarpe di alta qualità: Carmina, appunto.

L’intenzione? Neppure tanto nascosta: sfidare su campo i grandi e riconosciuti artigiani internazionali per mettere a punto il modello perfetto. Si introduce così: “Sono figlio di un grande calzolaio degli anni 70. Ho vissuto fino dall’infanzia in mezzo al cuoio, alle pelli più pregiate con l’immagine di mio padre e degli artigiani che con lui lavoravano a tirare di spago e lesina, la semenza dei chiodini in bocca per non perdere tempo a montare le tomaie sulle forme di legno, l’odore di colle e lucidi, del cuoio bagnato… Oggi, per ragioni professionali, il destino mi ha portato a conoscere molti dei più celebrati bottiers del mondo. E nonostante sia diventato il mio pane quotidiano, ancora riesco a stupirmi della magia che è contenuta nel rituale delle fasi di realizzazione di una vera calzatura su misura dal taglio della tomaia fino alla lucidatura finale”.

Chi scrive lo può confermare: dopo aver acquistato anni fa, presso lo store di Parigi (Avenue de l’Opera) un intrigante paio di stivaletti in camoscio che ancora oggi fanno il loro figurone, la lavorazione come pure la durata si può definire senza pecca. Lo stesso si può dire della famiglia Albaladejo: dopo averla conosciuta, deliziosa e affascinante. Esattamente come le calzature che escono dal laboratorio di Maiorca.

In particolare due donne oggi conducono la danza di Carmina , quasi come ballerine del Bolero di Ravel, Betty e Marlene gran temperamento e grazia , preziose amiche che non si scordano mai di me e di essere partecipi alle nostre avventure editoriali. Mi piacciono molto i nuovi modelli della collezione 2012 , anche se i miei preferiti sono i last denominati Alcudia realizzati in bicolore, Spectator intriganti di grande classe, oppure il Modello Phila in burgundy doppia fibia. Esiste una notevole collezione di calzature per il piede femminile, che non ha nulla a che vedere con il fashion a cui molte signore sono dedite ma che rappresenta una estroflessione naturale di una collezione uomo fatta di buon gusto, proporzioni e modelli evergreen che abbiamo visto sempre presenti nelle serie delle più celebrate factory britanniche.

La collezione viene arricchita da serie speciali in pelli pregiate esotiche, deliziosi mocassini preppy style e cinture. Mi dicono che hanno aperto uno splendido Flag ship store a Bilbao e questo mi lascia pensare che come i grandi navigatori del passato stiamo pensando a una impresa oltre Oceano , magari chissa nelle Nuove Americhe. “Zapateros desde 1866” sulla Quinta come i modelli a torso nudo di Abercrombie and Fitch?

[Fonte: BeSpoke Magazine]