Da luglio arriveranno multe pesanti, ma alcune si possono annullare | A chi tocca
Nel mese di luglio sono previste le rottamazioni e gli stralci delle multe stradali: a chi toccano?
A partire da luglio verrà adottata una delibera che permetterà ai contribuenti di provvedere al pagamento delle contravvenzioni arretrate, grazie a un tasso agevolato oppure alla cancellazione del debito.
Bisogna, però, vedere se questi provvedimenti siano previsti dal proprio comune di appartenenza: ci sono, infatti, comuni che non hanno aderito a questo tipo di iniziativa, per fattori molteplici che spiegheremo in seguito.
Ma come funziona questa delibera? Ecco quali sono il funzionamento, i termini e requisiti adatti per rientrare in questa iniziativa, nonché le modifiche principali che riguardano l’annullamento delle multe stradali.
In particolare, è di responsabilità degli organi di governo locale, come abbiamo visto, determinare se fornire oppure no una riduzione delle spese per quanto riguarda le violazioni del traffico in sospeso.
Multe stradali: si possono annullare?
Sarà necessaria, dunque, una delibera ufficiale che dovrebbe essere portata a compimento nel corso del mese di luglio in quei comuni che hanno deciso di partecipare all’iniziativa che, in particolare, si applica esclusivamente a quei Comuni e a quelle Regioni che riscuotono autonomamente tributi minori o si avvalgono di soggetti privati per la riscossione dei tributi, senza ricorrere ai servizi dell’Agenzia delle Entrate.
La cancellazione dei debiti che risultano a causa di contravvenzioni non pagate implica la possibilità di eliminare parzialmente o del tutto il debito residuo. In conformità con le disposizioni, il contribuente può negoziare un pagamento parziale con l’organo di governo locale competente per eliminare il debito accumulato fino a una determinata data.
L’eliminazione delle ingiunzioni e degli accertamenti esecutivi con notifica è prevista dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Lo sconto permesso ai contribuenti arriva fino al 50% del saldo in sospeso.
I comuni aderenti
Come abbiamo detto l’iniziativa non riguarda tutti i comuni, ma solo alcuni, tra cui Bologna e Bolzano che possono partecipare alla pace fiscale per i “piccoli debiti”. Città importanti come Milano, Roma e Firenze, invece, hanno deciso di non partecipare per motivi etici, oltre che per fattori economici. Le multe rappresentano, infatti, una significativa fonte di reddito per i comuni che possiedono un forte richiamo per il turismo e per gli affari.
In un solo anno, Roma ha raggiunto un totale di 121 milioni di euro di multe, Milano 119 milioni di euro e Firenze 49 milioni di euro. Per cui si tratta di un fattore economico: molti comuni fanno affidamento sulle multe come fonte sostanziale di reddito. Mentre c’è chi, piuttosto, vede questa misura come un’opportunità per risolvere eventuali debiti insoluti e recuperare così l’adempimento degli obblighi fiscali in modo più rapido.