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Ferrari 375 MM: la storia della 0374 AM

Il Campionato Mondiale Marche edizione 1954 era ancora in una fase primordiale eppure era già terreno di scontro per i marchi automobilistici più competitivi di allora e per i piloti più forti.

Fu in questi anni formativi che i migliori marchi europei di oggi scrissero le pagine più avvincenti della loro storia, non solo grazie al coraggio di piloti professionisti ma anche di ricchi e sfaccendati gentleman drivers.

Gli uni e gli altri rischiavano la pelle guidando senza alcun dispositivo di sicurezza (a malapena un caschetto) per conquistare la vittoria al Nurburgring o a Le Mans, alla Mille Miglia o alla Carrera Panamericana Mexico.

La stagione ‘54

Il titolo si contendeva tra le Jaguar C e D, la Maserati A6 GCS/53, la Cunningham C4R, l’Aston Martin DB3 S, la Porsche 550 RS. E, ovviamente, la Ferrari. La casa di Maranello aveva vinto tre gare su un totale di sei, iniziando proprio dalla prima gara della stagione, la Mille Chilometri di Buenos Aires.

Sulla griglia di partenza, una pletora di “teste calde”: Alfonso de Portago (a bordo di una Ferrari 250 MM), Maurice Trintignant, Louis Rosier, Roy Salvadori, Masten Gregory, Phil Hill e Carroll Shelby (il futuro padre della Cobra su una Allard). A inseguirli non meno di una quindicina di piloti argentini tra cui il giocatore di polo Carlos Menditeguy e un certo José Maria Ibáñez, già noto per essersi distinto in gara, soprattutto con una Ferrari 225 S barchetta di Vignale.

La 375 MM 0374AM

Ibáñez era schierato al volante di una Ferrari tutta nuova, la 375 MM carrozzata da Pininfarina (invero un raro caso di carrozzeria sportiva ad opera dell’artista torinese). La sua novità principale consisteva in un nuovo motore 12 cilindri di 4,5 litri di cilindrata progettato dall’ing. Aurelio Lampredi. Il V12 monoalbero, grazie a una batteria di 3 carburatori quadricorpo Weber da 40 mm, 340 Cv, faceva da 0 a 160 km/h in 11″ e poteva agilmente superare 280 km/h.

L’esemplare di questo articolo, con vernice azzurra e banda centrale gialla, telaio 0374 AM, era stato acquistato nuovo dall’argentino Enrique Diaz Saenz Valiente, discreto pilota e medaglia d’argento di tiro al piattello alle Olimpiadi del 1948. Si trattava, tra l’altro, dell’ex telaio 0362AM, ripunzonato forse per essere esportato risparmiando sui dazi.

Alla partenza la 0374 AM si comportò molto bene, tenendo il passo della testa della corsa ma all’11esimo giro Ignacio Janices, copilota di Ibáñez uscì di strada ritirandosi.

Riparata e verniciata in colore rosso con cofano nero e muso bianco, fu schierata in altre due gare con alla guida Ibáñez prima che Diaz Saenz Valiente prendesse egli stesso il volante della sua Ferrari. Vinse le 6 gare successive: la 500 Miglia d’Argentina, la Buenos Aires Autodrome Handicap, il Gran Premio Inverno, il Gran Premio Independencia, il Gran Premio Bodas de Plate e la Turismo Carretera, una difficile e massacrante corsa su strada, da quasi 750 chilometri. Valiente raggiunse il luogo della corsa, oltre 1.150 km a sud di Buenos Aires e condusse una gara senza errori vincendo e vincendo il Campionato Argentino per vetture Sport.

Valiente disputò un’ultima gara con la sua 0374AM a Buenos Aires: Spring Races, che vinse. Cedette la sua 375 MM e acquistò una più potente Ferrari 375 Plus.

La 0374 AM corse ancora un paio d’anni in Argentina ma nel 1957, dopo l’ultimo incidente, fu convertita all’uso stradale con un nuovo motore V8 di origine Chevrolet.

La riscoperta

Si persero le sue tracce fino al 1983, quando fu scoperta a Montevideo (Uruguay) e rientrò in Italia per andare ad arricchire la collezione del Conte Vittorio Zanon di Valgiurata, Presidente ASI, che eseguì un lungo restauro, concluso nel 1986, dotandola del motore 0376AM, proveniente da un’altra 375 MM.

Partecipò alla Mille Miglia storica dell’87 e fu quindi ceduta allo svizzero Giorgio Perfetti, che corse la Mille Miglia 1988.

Nel 1989 fu venduta negli Stati Uniti e quindi in Giappone al famoso collezionista Yoshiyuki Hayashi e, dopo di lui, Yoshiho Matsuda. Ritornò quindi in America acquistata da Chris Cox, che la cedette a John Mc Caw (che le diede la colorazione odierna). Quest’ultimo la conservò in ottimo stato di meccanica grazie allo specialista inglese DK Engineering e, nel 2006, la vendette al suo ultimo proprietario, un noto collezionista di Ferrari.

Fotografie: Darin Schnabel ©2012 Courtesy of RM Auctions
Informazioni:
la Ferrari 375 MM 0374 AM sarà all’asta da RM Auctions il prossimo 11 maggio a Montecarlo