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Fuoriconcorso 2023: i garage più prestigiosi e gli atelier più rinomati | Classico o moderno, purché aerodinamico

Foto di Augusto Pellucchi

L’elegante mostra di Miani ha fatto riflettere sul Lago di Como quanto di più bello, e raro, ci sia tra i garage più prestigiosi e gli atelier più rinomati.

Il Fuoriconcorso 2023, terza edizione dell’iniziativa di Miani, con la partecipazione di nomi illustri dell’auto, contemporanea e vissuta, ha riunito sullo stesso sentiero le pazze scatenate di tempi ormai tramontati, l’approfondimento di una delle più iconiche supercar di Maranello, il meglio dei talenti in fatto di supercar e i 75 anni di gloriosa e straordinaria attività della nostra tanto amata Porsche. Un sublime concept tra meccanica, tecnologia, storia, arte e lifestyle, per nulla intimorita dai nuvoloni che hanno macchiato il cielo, facendo provare agli amanti dei motori un modo nuovo, fresco e soprattutto figo di respirare la propria passione. Un nuovo grande diamante sulla corona, quella dell’eleganza fatta automobile, di cui la riviera lariana si è impossessata.

Villa Olmo, nella parte del Fuoriconcorso liberamente accessibile a chiunque, ha puntato i propri riflettori su una storia a noi tanto cara, partita dalla meccanica del Maggiolino e subito dopo, a gamba tesa, nel jet set delle supercar. Porsche celebra così, sulla riva del lago, i suoi primi 75 anni, con una selezione delle più significative pagine del suo album di ricordi, tra vetture di privati, pezzi unici provenienti direttamente dal museo di Zuffenhausen e cimeli che riecheggiano più delle parole. Per l’occasione Porsche ha mostrato la nuovissima 357, un concept fatto apposta per spegnere le candeline, quelle sulla torta però, orgogliosamente ispirata a quella 356 da cui tutto è partito. I pitti di Villa Olmo, oltre a lei, hanno lasciato spazio ad atlete: come la pazzesca 917/30 del campionato Can Am; la 804 di Formula 1; la 908/2; la 550; la 911 GT1; la 356 2000 GS GT, il remake moderno della 935; e signore comunque vigorose, come 918, Carrera GT e le 911 più classiche.

Al Fuoriconcorso, varcato il cancello di Villa del Grumello, ci si è imbattuti in una selezione di modelli che hanno in comune il fatto di voler ficcare il naso a più non posso nel vento di tutte le epoche. Dalla Bentley Continental all’Alfa Romeo Giulia TZ firmata Zagato; dalla Diatto 20S, della collezione Lopresto; all’unicissima Pontiac One; passando per l’Abarth 1000 Monoposto, autrice di un record a Monza nel 1965; e la Fiat Turbina del 1954; entrambe in trasferta dal Mauto di Torino. Due passi più in là ci si è catapultati agli oltre 300 km/h di velocità massima, giusto per rimanere un po’ bassi, delle Lancia LC2; Nissan R390 GT1; Porsche 956, plurivittoriosa con Ickx e Mass; Mosler MT900 e, perché no, Volkswagen XL1. Beh, a modo suo, essendo tuttavia una Lamborghini, anche la LM002 può dire di poter, a modo suo, penetrare nell’aria.

Il Fuoriconcorso ha riservato un’intera area del parco di Villa del Grumello alla 512 BB, una delle Ferrari più iconiche e significative di sempre, dato che nacque cinquant’anni fa per fare a cazzotti con la Countach della Lamborghini. Oltre alle BB stradali, riparate dalla pioggia sotto gli anziani alberi, anche due inediti e assai misconosciuti esemplari da corsa, poco ricordati, forse per non essere riusciti a balzare sui podi come altre Ferrari. Il capolavoro di Fioravanti ha potuto così raccontare la sua storia ai più giovani, grazie alla presentazione di un libro interamente dedicato a lei.

Veloci come il domani

Il cortile di Villa Sucota ha fatto da scenografia ad alcune tra le supercar più presenti nei poster di molte camerette. Di un piacevolmente insolito azzurro è apparsa una Ferrari FXX K, fatta solo per le piste e negata per il lungolago. La Aspark ha debuttato con la sua Owl, in compagnia di Pininfarina Battista, uniche elettriche al Fuoriconcorso. Non sono certo mancate le estreme a bielle e pistoni: Aston Martin Valkyrye; McLaren Longtail; Dallara Stradale, nella sua ultima evoluzione; e Pagani Zonda Revo, timidamente nascosta sotto il telo per la pioggia, ma che ha concesso di mostrarsi un pizzichino, come una donna che scopre una spalla. Tutte convinte che un domani non potranno mai fare la fine del povero Ape spiaccicato lì vicino.

Fuoriconcorso ha rappresentato una vera e propria galleria d’arte all’aperto, per alcune delle sculture semoventi più belle mai realizzate dall’uomo, e allo stesso tempo anche per quelle statiche da appendere al muro, oppure da indossare e sfoggiare. È il caso dei vestiti e accessori firmati Larus Miani, dei preziosi gioielli Damiani, delle moto MV Agusta e delle opere del fotografo Camilos Rios White, in arte Riocam. Le sue illustrazioni guardano con abbondante nostalgia agli Anni ’80, con opere che, coniugando modelle e supercar famose, rievoca i vecchi poster con cui noi ragazzini, decenni fa, tappezzavamo le nostre camerette, solo che stavolta sono stampate su pregiata alcantara.

Foto di Augusto Pellucchi

Motori che parlano

Fuoriconcorso ha portato sul lago più stiloso del mondo ospiti illustrissimi; e non parliamo solo delle auto, ma specialmente di chi le ha fatte e tutt’ora continua a farle; a parlare di aereodinamica e di musei: è il caso ad esempio di Christian Von Koenigsegg e Horacio Pagani, oltre a Roberto Giolito, responsabile dell’Heritage di Stellantis, Benedetto Camerana, del Mauto di Torino, Jo Lewis, da McLaren, Dialma Zinelli, Ingegnere presso Dallara, Achim Stejskal, del Museo Porsche, Marcus Breitshwerdt, del Museo Mercedes Benz; e Rald Haubler, direttamente dalla Porsche. Persone che hanno elevato il diletto per la meccanica a qualcosa di molto di più. In questo cast importante ha trovato un posto d’onore perfino l’asso delle due ruote Giacomo Agostini, leggendario campione su MV Agusta.

Il Fuoriconcorso, ovvero questo sogno di Guglielmo Miani, si è tradotto prima in ambizione e poi, dopo già pochissimo tempo, a pilastro portante, a pari merito con il Concorso d’Eleganza di Villa d’Este, di quel network di eventi che stanno formando la settimana più cool dell’anno, con cui Como e le sue fiabesche ville vuole rivaleggiare con Pebble Beach. Un cocktail di sguardi al futuro, ricordi del passato e singoli racconti di protagonisti, ben miscelati come un Vodka Martini.

Foto di Augusto Pellucchi