Home » Pagani Utopia: il terzo atto del “genio” di Horacio

Pagani Utopia: il terzo atto del “genio” di Horacio

DALLA CASA AUTOMOBILISTICA EMILIANA UNA NUOVA HYPERCAR MOSSA DA UN V12 BITURBO AMG DA 6 LITRI DI CILINDRATA CON 864 CV E 1.100 NM DI COPPIA MASSIMA. PIÙ DI 2 MILIONI DI EURO PER UN GIOIELLO DI STILE E TECNICA, IN CONSEGNA DALLA PROSSIMA PRIMAVERA

1999: Zonda. 2011: Huayra. 2022: Utopia. Al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano la Pagani Automobili ha tolto i veli alla sua nuova hypercar. È il terzo modello della Casa automobilistica di San Cesario sul Panaro, fondata dal designer-imprenditore argentino Horacio Pagani, un uomo che il destino ha legato all’Italia fin dalla giovane età, quando andò a vivere in un campeggio a Como in attesa di essere assunto dalla Lamborghini.

OLTRE DUE MILIONI DI EURO

Solo tre modelli per un’azienda che pure si sta avvicinando al quarto di secolo di vita. La Pagani Utopia vuole incarnare il sogno visionario di Horacio Pagani di regalare (si fa per dire) al mondo degli appassionati vetture fuori dagli schemi e anche fuori scala per quanto riguarda il prezzo. La Utopia comincerà a essere venduta in Europa entro la prossima primavera e costerà oltre 2 milioni di euro. È un’hypercar insolita. Perché è evidentemente ispirata ai prodotti visti fin qui dell’atelier modenese ma anche alle atmosfere degli Anni Cinquanta e Sessanta, richiamate, per esempio, dai proiettori carenati. Rimangono i quattro scarichi in titanio racchiusi in un unico elemento circolare, che sono ormai un marchio di fabbrica della Pagani Automobili.

DESIGN

La linea è meno spigolosa rispetto a quella delle Pagani che l’hanno preceduta. Molto spettacolare ma per certi versi sobria. L’aerodinamica, che rinuncia alla parte attiva anteriore presente sul modello precedente, limitandosi all’ala “intelligente” posteriore, è divisa in due elementi indipendenti tra loro che lavorano in accordo con gli ammortizzatori semi-attivi. Ma non c’è dubbio, dal momento che questa è la specialità di Horacio Pagani, che l’efficienza aerodinamica della carrozzeria, molto modellata nei fianchi e quanto mai accurata nello studio della canalizzazioni dell’aria, sia al top.

ABITACOLO

L’interno, anche se non rinuncia alla spettacolarità delle Pagani, ha uno stile un po’ meno elaborato e barocco se paragonato a quello della Zonda e della Huayra e presenta anche alcuni elementi in tinta con la carrozzeria. Tra gli strumenti principali è montato un monitor più grande e generoso nella generazione di informazioni, mentre sulla consolle centrale svettano quattro strumenti analogici. Ma brilla per la sua assenza quel display centrale dal quale sembra che ormai nessuno sembra poter prescindere, al quale la Utopia rinuncia orgogliosamente. Privilegiando invece un aspetto retrò come il “castelletto” a vista dei leveraggi sotto la leva del del cambio, realizzato con l’usuale cura da orafo. Un’attenzione maniacale che caratterizza anche il resto dei comandi che sono ricavati dal pieno.

TELAIO

La monoscocca è realizzata in nuovi materiali compositi ultraleggeri (Carbo-Titanio HP62 G2 e Carbo-Triax HP62) e le sospensioni sono montate su telai anteriori e posteriori in lega di acciaio al cromo-molibdeno. Un novità è rappresentata dal sistema di apertura delle portiere che sono incernierate davanti e si aprono verso l’alto e non più ad “ala di gabbiano” come in passato. L’impianto frenante impiega dischi carboceramici della Brembo: davanti ci sono pinze a 6 pistoncini e dischi da 410 x 38 mm; dietro pinze a quattro pistoncini e dischi da 390 x 34 mm. Sui cerchi forgiati APP Tech sono montati pneumatici Pirelli PZero Corsa 265/35 R21 anteriori e 325/30 R22 posteriori sviluppati specificamente che, all’occorrenza, possono essere sostituiti dagli invernali Pirelli SottoZero.

MOTORE

L’altro aspetto quasi unico di quest’auto è l’assenza di qualsiasi forma di elettrificazione per il suo motore che, nonostante tutto, è conforme alle normative per i livelli di emissioni di tutto il mondo. Si tratta della versione più recente del V12 AMG, realizzata appositamente per la Pagani, con una cilindrata di 6 litri, sovralimentato con due turbocompressori, per una potenza massima di 864 CV a 5800 giri e una coppia di 1100 Nm, costante da 2800 a 5900 giri.

PRESTAZIONI NON (ANCORA) ANNUNCIATE

Anche la trasmissione rappresenta una sorta di salto indietro nel tempo, perché il cambio a 7 rapporti, sviluppato dalla XTrac, è disponibile anche in versione manuale, oltre che in quella elettroattuata. Non si tratta però di un “doppia frizione”, onnipresente sui modelli della concorrenza, per conservare quella brutalità “meccanica” che ci si aspetta da un’auto così. La prestazioni della Utopia non sono ancora state annunciate ma considerando che il peso a secco è di soli 1280 kg, è relativamente facile immaginare che si collochino al vertice della produzione di hypercar. Di certo, non sarà un cruccio per Horacio Pagani se la Utopia non si rivelerà quella con la velocità massima più elevata. Il “genio” argentino ha sempre dato priorità alla guidabilità e alla velocità di percorrenza in curva.

Autore: Alessandro Rigatto