Home » Strisce blu, dimenticati l’ansia della scadenza: non è una violazione | Decisione del Ministero dei Trasporti

Strisce blu, dimenticati l’ansia della scadenza: non è una violazione | Decisione del Ministero dei Trasporti

Ora cambia tutto
Ora cambia tutto

Parcheggiamo sempre sulle strisce blu, ma cosa succede se scade l’orario di sosta e lasci lì l’auto? La risposta del MIT vi sorprenderà.

L’incubo dei parcheggi viene sconfitto di colpo da un procedimento giudiziario sul quale sono intervenuti Tribunale, Corte di cassazione e Corte dei conti, oltre ovviamente al Ministero dei Trasporti. Una vicenda che ha lasciato gli automobilisti esterrefatti di fronte ad una decisione del tutto inaspettata, che va contro tutto ciò che essi pensavano.

Ma facciamo un passo indietro e ripartiamo introducendo il nostro argomento: i parcheggi a pagamento. Tipicamente contrassegnati dalle strisce blu, questi parcheggi infestano ormai i centri urbani delle grandi città italiane, dove è già difficile trovare un parcheggio decente, e quando lo troviamo dobbiamo anche pagare.

Chiaramente, come tutti gli automobilisti sanno, per la stragrande maggioranza di parcheggi sarà necessario pagare un tot di euro per un determinato lasso di tempo. Ciò significa che non solo siamo costretti a pagare, ma dobbiamo rimanere anche con l’occhio sull’orologio per star sicuri di togliere l’auto in tempo ed evitare di prendere una multa salata.

Sostare sulle strisce blu con un ticket scaduto è ovviamente un illecito, ma un coraggioso automobilista italiano ha deciso di fare ricorso. Torniamo così alla vicenda iniziale: questo iter ha avuto dei risultati del tutto imprevisti che hanno portato alla luce una verità molto scomoda per il povero Codice della Strada.

Il ricorso per ticket scaduto

Un automobilista, dopo aver parcheggiato su delle strisce blu per più tempo di quanto il suo ticket consentisse, ha trovato una multa sul parabrezza dell’auto. Convinto di essere nella ragione, quest’uomo ha presentato ricorso. La sua tesi era che il parcheggio non pagato non costituisse una infrazione del Codice della Strada.

Inizialmente il suo ricorso non ha trovato terreno fertile, con il Tribunale, la Corte di cassazione e la Corte dei conti che si sono espressi contro di lui. Secondo questi organi, la multa per inadempimento del pagamento costituisce una infrazione del Codice della Strada e l’unica cosa da fare sarebbe stato pagare.

La legge sulle strisce blu

L’intervento del MIT

A risolvere la questione ci pensò poi il Ministero dei Trasporti con una circolare, la 53284/2015, che dava effettivamente ragione al povero automobilista (il quale ricorso, ormai, era stato rifiutato). Secondo il MIT non pagare un parcheggio a pagamento non costituisce violazione del Codice, ma infrange comunque un altro tipo di legge.

Si tratterebbe infatti di un inadempimento contrattuale che l’automobilista stipula tacitamente con l’amministrazione che mette a disposizione il parcheggio a pagamento stesso. In altre parole, sostando sulle strisce blu ci impegniamo ad occupare quel posto solo per la durata del ticket e non di più. La circolare non rimuove la multa, ma cambia totalmente il modo di vedere alcuni articoli del Codice.