Tassa auto aggiuntiva, dal 16 agosto si paga il 36,4% in più: vacanze rovinate per milioni di persone | Questa non ci voleva
Una brutta sorpresa proprio nel bel mezzo delle ferie, dal 16 agosto arriva la nuova tassa con un aumento del 36,4%. Si mette male.
Ormai che le vacanze hanno preso definitivamente il via, sappiamo come nel mese di agosto l’esodo sarà ancora più massiccio di quelli avvenuti fino ad ora. Questo perché la maggior parte delle persone decide di prendersi un attimo di relax ad agosto ma adesso dovranno fare ben altri conti.
Infatti, proprio dalla metà di agosto si dovrà sborsare il 36,4% in più per una tassa auto aggiuntiva. Come se non ne avessimo già abbastanza, dal 16 agosto entrerà in gioco una nuova tassa che farà aumentare le spese del 36,4%. Questa notizia non è delle migliori dati i costi già elevati che ogni proprietario di auto deve affrontare all’anno.
Inoltre nel periodo storico in cui stiamo vivendo, tra inflazione e crisi economica, un’ulteriore tassa non ci voleva proprio. In molti hanno già abbandonato l’idea di possedere un proprio mezzo a motore e con questa novità anche tanti altri stanno valutando quella opzione. Forse quest’anno il classico esodo di agosto non sarà massiccio come prima per via del 36,4% in più.
Tuttavia, i diretti interessati di questo aumento del 36,4% non sono proprio gli automobilisti ma qualcosa ‘di più grande’ di loro. A dicembre 2023, dopo un’indagine antidumping eseguita da parte della Commissione europea, è venuto a galla che il Governo cinese attuava delle pratiche scorrette in campo di produzione.
Il gioco sporco della Cina
L’indagine ha evidenziato come il Governo cinese, pur di fare concorrenza agli altri paesi del mondo, forniva incentivi fuorilegge per aiutare i produttori asiatici a contenere i prezzi dei loro mezzi. Così facendo, il costo delle auto Made in China è decisamente inferiore a quello delle altre macchine e sono in grado di asfaltare la concorrenza.
Dopo che l’indagine di dicembre 2023 ha svelato questo metodo, Bruxelles ha deciso di imporre nuovi dazi con importi diversi in base al produttore. Alcuni dazi sono stati già imposti sulle auto elettriche ma questi saranno dedicati ai biodiesel provenienti dall’oriente. La nuova tassa oscillerà tra il 12,8 e il 36,4%.
Biodiesel orientali tassati
Il gruppo EcoCeres avrà il minimo, ovvero il 12,8%, il gruppo Zhuoyue il 25,4% e il gruppo Jiaao avrà il massimo dei dazi, vale a dire il 36,4%. Ulteriori produttori cinesi sono venuti allo scoperto per aver collaborato con la Commissione europea durante le indagini e questi saranno sanzionati con un 23,7% in più.
Chi, invece, non ha dato la sua collaborazione avrà come dazio il massimo previsto, ovvero il 36,4%. Secondo i dati riportati dall’Ansa, in Europa il mercato del biodiesel vale ben 31 miliardi di euro all’anno e proprio nel 2023, nel Vecchio Continente sono arrivate 1,8 milioni di tonnellate di biodiesel dalla Cina. In altre parole, il 90% delle esportazioni totali proviene dalla Cina e, quindi, questa nuova tassa è una batosta non da poco.