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Vacheron Constantin Métiers d’Art Mécaniques Ajourées

ALLA RICERCA DELLA TRASPARENZA MECCANICA: L’ARTE CON LA « A » MAIUSCOLA DELL’INCISIONE COME SCULTURA. VACHERON CONSTANTIN, LA PIU’ ANTICA MANIFATTURA DI ALTA OROLOGIERIA NEL MONDO SEMPRE IN ATTIVITA’ (FONDATA NEL 1755 E NON HA MAI INTERROTTO LA PRODUZIONE), MANTIENE INTATTO DA 250 ANNI L’IMPEGNO E LA DEDIZIONE VERSO L’ARTIGIANALITA’ DELL’OROLOGERIA MECCANICA.

La Maison ginevrina, in occasione delle annuali Giornate Europee dei Mestieri d’Arte che si svolgono tra fine marzo e inizio aprile, a Parigi, Londra, Milano, Ginevra e altre città europee, presenta il nuovo Vacheron Constantin Métiers d’Art Mécaniques Ajourées.

Quest’ opera, una vera e propria scultura, unisce il mondo dell’orologieria a quello dell’architettura. Nel XIX secolo entrambi i settori si sono evoluti; edifici massicci così come calibri imponenti hanno lasciato il posto a costruzioni più “leggere” e movimenti più sottili grazie a un sapiente esercizio di stile e maestria.

L’ARTE DI “SCHELETRARE”

Nel 1755, Jean-Marc Vacheron propose un orologio con il coq del bilanciere traforato e inciso mentre la Maison ginevrina creò il suo primo calibro scheletrato nel 1924.

Traforando un numero sempre maggiore di componenti, Vacheron Constantin, dopo gli orologi da tasca, nel 1960 iniziò a progettare i primi movimenti scheletrati per orologi da polso riuscendo a scheletrare complicazioni come la ripetizione minuti, il calendario perpetuo e il tourbillon fino alle declinazioni ultrapiatte.

I decenni passano ma il desiderio di migliorare (e migliorare è sempre possibile) è rimasto intatto.

Scheletrare significa incidere a manoscavare quanto più possibile gli elementi meccanici che compongono il movimento mantenendo il corretto funzionamento dell’orologio.

L’ultima creatura meccanica della Maison, il Métiers d’Art Mécaniques Ajouréess’ispira alle vetrate gotichetutte volte e trasparenze, delle stazioni ferroviarie di un tempo e al calibro 4400, uno dei meccanismi di riferimento del marchio.

Il nuovo modello ospita il calibro 4400SQ, un movimento meccanico a carica manuale che vanta il prestigioso Punzone di Ginevra e un’autonomia di marcia di 65 ore (una grande comodità per un carica manuale).

Maestri orologiai e artigiani sono riusciti nell’ardua impresa di sottrare oltre la metà della materia di cui era composto il calibro pieno 4400. Grazie alla maestria degli incisori, con attenti colpi di burino, hanno cesellato i contorni dei componenti tanto da ricordare le tese e curvilinee fasce muscolari umane.

Le finiture lucidate catturano la luce mentre le superfici étiré sfruttano la finitura opaca per valorizzare la lucentezza dell’insieme.

L’ARTE DELLO SMALTARE: LO SMALTO GRAND FEU

Leggerezza, curve, giochi di luci e ombre contraddistinguono questo segnatempo dalla costruzione 3D che viene arricchito dallo smalto “Grand Feu” (un altro métier d’art).

I virtuosi artigiani-smaltatori dello storico marchio ginevrino, oltre a realizzare un anello che sovrasta il calibro (declinato in nero, blu o grigio), è arricchito con numeri romani a ricordare gli orologi centrali delle grandi stazioni ferroviarie europee della fine del XIX secolo.

L’ARTE DELL’INCASTONATURA

Per realizzare questo segnatempo, massima espressione del savoir faire umano, è stato coinvolto un terzo métier d’art: l’incastonatura.

A illuminare la lunetta ci pensano ben 42 diamanti taglio baguette mentre ad arricchire il bracciale ci sono sul fermaglio ben 12 diamanti anch’essi taglio baguette (2,8 carati totali).