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Alfa Romeo 8C-35 in vendita da Bonhams il prossimo settembre

QUANDO L’ITALIA FACEVA PAURA ANCHE A HITLER. ALL’ASTA ORGANIZZATA DALLA CASA D’ASTE BONHAMS IL 14 SETTEMBRE 2013, NEI GIORNI DEL GOODWOOD REVIVAL, ANDRA’ ALL’INCANTO UNA DELLE PIU’ ILLUSTRI PORTAVOCI DELLA SUPREMAZIA ALFA ROMENO NEGLI ANNI 30. EX NUVOLARI, EX SCUDERIA FERRARI.

Dall’arrivo in Alfa Romeo di Vittorio Jano e con l’aiuto dei migliori carrozzieri di quell’epoca (specialmente Zagato e Touring), l’Alfa Romeo, a partire dalla seconda metà degli Anni 20 aveva iniziato un’escalation senza fine nella conquista del dominio delle corse. Arrivando, all’inizio degli Anni 30 a diventare il marchio di maggior successo nel mondo.

Bugatti, Lancia, Maserati, OM, Mercedes, Bentley… tutte costrette ad inseguire. Nel 1933 Adolf Hitler iniziò un cospicuo programma di finanziamento statale alla Mercedes e all’Auto Union, per permetterle di raggiungere il livello del Biscione e batterlo. I tedeschi, grazie a energie finanziarie senza limiti, misero in campo una tecnologia straordinaria, che i marchi italiani non potevano permettersi.

In tempo per il Gran Premio d’Italia del 1935 l’Alfa Romeo presentò la sua ultima arma: l’8C 35. Equipaggiata con un grande 8 cilindri in linea con due compressori volumetrici, nuove sospensioni indipendenti, telaio con sistema di frenatura idraulico e, al volante, il meglio disponibile a quell’epoca: Tazio Nuvolari, il primo pilota della Scuderia Ferrari, il team ufficiale Alfa creato e gestito da Enzo Ferrari.

IL TELAIO 50013

Identificato con il codice interno alla Scuderia Ferrari, SF65, questo esemplare, numero di telaio 50013, prese parte a numerose competizioni internazionali: G.P di Monza, G.P. di Modena, G.P. di Cecoslovacchia, G.P. di Tunisi, due G.P. di Montecarlo, G.P. di Ungheria, Eifel Rennen e G.P. di Germania al Nurburgring.

il suo risultato più importante questa vettura lo ottenne alla Coppa Ciano del 1936, l’utima competizione a cui partecipò la Scuderia Ferrari.

Affidata a Carlo Pintacuda, la vettura prese regolarmente il via insieme a una Alfa Romeo 12C-36 affidata a Nuvolari. Questi, mentre era al secondo giro, ruppe la trasmissione e fu costretto al ritiro. Pintacuda fu allora richiamato ai box e la vettura fu assegnata al Mantovano Volante. Nonostante una posizione di guida non perfetta (Pintacuda era ancora più basso di Nuvolari), il Nivola iniziò una superlativa rimonta fino a superare tutte le Auto Union ufficiali e conquistare un’incredibile vittoria finale.

UNA LUNGA CARRIERA

Dopo la Coppa Ciano, l’Alfa Romeo 8C-35 n.50013 fu venduta al pilota gentleman svizzero Hans Ruesch, che la portò in Inghilterra. Questi debuttò alla cronoscalata Shelsley Walsh, vinse al successivo G.P di Donington, guidata da Ruesch insieme al suo copilota Dick Seaman, e arrivò seconda assoluta a Brooklands dietro alla ERA Di Raymond Mays.

Successivamente fu portata in Sud Africa e qui ottenne due ottimi risultati (tra cui due giri veloci in gara) al Gran Premio di Rand e al GP del Sud Africa. Nel 1937 vinse ancora al GP des Frontieres di Chimay (Belgio), alla Elaintarharnajo-Djurgaardsloppet in Finlandia, al Gran Premio di Romania a Bucarest e nuovamente in Inghilterra a Brooklands e Crystal Palace.

Ruesch, quindi, noleggiò la macchina al jazzista – pilota Buddy Featherstonehaugh e poi la vendettà definitivamente al pilota Robert Arbuthnot.

IL DOPO GUERRA

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale la 50013 trovò un nuovo proprietario, l’industriale Dennis Poore, boss della Manganese-Bronze Ltd, un’azienda che costruiva motori per la Villiers e motociclette per la BSA e la Matchless. Giudicato un pilota di grande talento, Poore vinse la prima corsa inglese del dopoguerra sull’aerodromo di Gransden Lodge. Corse ancora, nel settembre del 1948, alla gara inaugurale sul circuito di Goodwood e vinse il RAC British Hill-Climb Championship di quell’anno.

Poore continuò a correre in competizioni a Formula Libera e vintage fino al 1955, quando fu definitivamente messa in letargo ma il suo proprietario la volle sempre con sé fino alla morte, avvenuta nel 1987.

Quello stesso anno, la 8C-35 fu messa all’asta da Bonhams a Montecarlo dove fu acquistata da Anthony Mayman. Questi pagò 2,85 milioni di dollari, la cifra più alta pagata fino ad allora all’asta per un’Alfa Romeo e per una vettura da Grand Prix. Fu quindi ceduta al collezionista Peter Giddings, che la restaurò completamente e la vendette al suo attuale proprietario.

Questo straordinaria auto, testimonianza della supremazia Alfa Romeo negli Anni 30, è ora nuovamente pronto a una nuova avventura con un nuovo proprietario. Secondo le stime, oggi quest’auto potrebbe avere un valore compreso tra 6,4 e 7,4 milioni di euro.

[Fotografie: Bonhams/Pawel Litwinski]