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Bonhams 1793 at Goodwood Revival 2013: Jaguar XJR-8 Endurance Group C 1987

NELLA VITA LE C-TYPE E D-TYPE NON SONO TUTTO! MOLTI DIMENTICANO CHE LA STORIA SPORTIVA JAGUAR HA AVUTO MOMENTI STRAORDINARI NEGLI ANNI 80 E 90 CON LE SUPERBE XJR SVILUPPATE DALLA TWR. BONHAMS VENDERA’ ALL’INCANTO (14 SETTEMBRE) DURANTE IL GOODWOOD REVIVAL 2013 UN ESEMPLARE DELLA XJR-8 CON UNA STORIA SPORTIVA DI TUTTO RISPETTO.

Nella storia sportiva Jaguar le gesta delle C-Type e D-Type negli Anni 50 hanno un’aura di mito, di leggenda. Ma sarebbe ingiusto non considerare altrettanto straordinaria l’attività sportiva degli Anni 80 e 90 nel Gruppo C delle gare Endurance, gli ultimi strascichi dell’epopea del Campionato Mondiale Marche.

In quel periodo c’erano più o meno “ancora tutti”, impegnati nella massima ricerca tecnologica con le vetture sport: Ferrari con la 333 SP, Porsche con la 911 GT1, Mercedes con CLK-GTR, McLaren con l’F1 GTR, Peugeot con la 905. E, naturalmente, Jaguar.

Tom Walkinshaw, una delle più geniali menti sportive della storia recente, fu l’artefice dei successi sportivi della Jaguar attraverso la sua scuderia semi-ufficiale Tom Walkinshaw Racing: 2 vittorie alla 24 Ore di Le Mans (1988 e 1990) e 3 campionati del Mondo Endurance (1987, 1988, 1991).

JAGUAR XJR-8

La famiglia delle Jaguar XJR da corsa sviluppate dalla TWR aveva avuto la sua capostipite nella XJR-6 nata nel 1985, equipaggiata con un 12 cilindri 6.200 (presto aumentato a 6.500).

Tony Southgate, Chief Designer della Tom Walkinshaw Racing, uno dei migliori progettisti di auto da corsa dal dopo guerra a oggi, disegnò una monoscocca in fibra di carbonio e compositi di grande leggerezza e solidità.

Il team di tecnici guidati da Alan Scott si occupò, invece, dello sviluppo e dell’installazione del motore 12 cilindri Jaguar derivato dalla serie. Rispetto a un motore Jaguar normale conservava sì e no il blocco principale ma tutto il resto era componentistica nuova, proveniente soprattutto dalla Cosworth Engineering.

Nel 1986, grazie alla sponsorizzazione della Silk Cut, prese parte al suo primo campionato Endurance. Derek Bell ed Eddie Cheever vinsero la Mille Chilometri di Silverstone.

L’evoluzione della XJR-6, la XJR-8, fu pensata per la stagione di corse 1987. Molta componentistica venne recuperata dal vecchio modello (al punto che alcuni telai XJR-6 vennero sviluppati e ripunzionati XJR-8) riducendo a circa 65 il totale delle novità a livello di motore / telaio / aerodinamica.

Il motore fu aumentato di cilindrata da 6,5 a 7 litri incrementando la corsa del pistone. Si ottenne, così, un aumento di circa 15/20 Cv al regime massimo ma un cospicuo incremento (45 Cv) ai medi regimi. Questo comportò un funzionamento nettamente migliore, che, grazie a una coppia maggiore costringeva a minori cambi marcia e produceva un minore consumo.

Le vetture schierate per il 1987 potevano contare sull’esperienza di validi piloti: Raoul Boesel, Eddie Cheever, John Nielsen, Martin Brundle, Jan Lammers e John Watson. A loro si affiancavano, saltuariamente, i “freelance” Win Percy e Johnny Dumfries.

Il 22 marzo 1987, alla 350 Chilometri di Jarama (Spagna), John Watson/Jan Lammers colsero la vittoria all’esordio, seguito da altre 7 vittorie su 10 gare. Una stagione trionfale che permise al brasiliano Raoul Boesel di vincere il titolo piloti e alla TWR il titolo costruttori.

JAGUAR XJR-8 s/n 3.87

L’esemplare che Bonhams propone all’asta nei giorni del GoodWood Revival è una delle quattro XJR-8 costruite. Ha avuto una lunga e brillante carriera, prima come vettura ufficiale poi come prestigioso esemplare da collezione, curato dalla svizzera HoragHotz Racing AG di Sulgen.

Iscritta alla 24 Ore di Le Mans dell’87 e guidata da Cheever/Boesel/Lammers arrivò quinta assoluta. Ma alla Mille Chilometri di Spa – Francorchamps di qualche settimana dopo Brundle/Dumfries/Boesel e piazzarono il primo posto assoluto.

Alla fine della sua carriera fu sottoposta dalla stessa TWR a un totale restauro e venduta al suo attuale proprietario che l’ha coccolata per quasi 25 anni. Subito dopo il suo acquisto, per altro, la vettura fu testata a Digione da Andy Wallace e dallo stesso Tom Walkinshaw.

La quotazione è valutata da Bonhams tra 1,1 e 1,4 milioni di Euro.

[Images: courtesy by Bonhams]