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Bonhams at Goodwood Revival 2014: OM 665 SS Superba 2.3 Compressore Sports Tourer 1930

LA SUPERBA. BONHAMS METTE ALL’ASTA UN MAGNIFICO ESEMPLARE DI 0M 665 SS MM. QUEST’AUTO, TELAIO 1095, FU QUINTA ASSOLUTA ALLA MILLE MIGLIA DEL 1930 E NONA ASSOLUTA AL GRAN PREMIO D’IRLANDA CON GIULIO RAMPONI (SECONDO DELL’ALTRETTANTO FAMOSO GIUSEPPE CAMPARI, CAMPIONE DELL’ALFA ROMEO).

L’origine del marchio OM risale ai gloriosi tempi pionieristici del motorismo: nel 1899 la Miani, Silvestri & Co. si fondò con la Grondona, Comi & Co., entrambe attive nel settore delle costruzioni ferroviarie. Il nuovo soggetto, Miani Silvestri & C. – A. Grondona, Comi & C., cambiò presto il nome in Società Anonima Officine Meccaniche con sede a Milano.

Si dovette, però, attendere il 1917 perché l’OM si buttasse nel business automobilistico: con la cessione all’OM della Brixia-Zust (ramo della Zust e fondata nel 1906 per la costruzione di automobili) iniziava l’avventura nel mondo delle quattro ruote. La prima automobile OM, chiaramente simile a una Zust, nacque nel 1918, in un clima di grande incertezza all’indomani della fine della prima Guerra Mondiale e delle sue terribili conseguenze.

In Italia la feroce tassazione di quel periodo fu di ispirazione per la progettazione di motori di piccola cilindrata, con una cubatura pari alla cilindrata della media dei motori costruiti all’estero. Su queste basi nacque la OM 465 (4 cilindri, alesaggio di 65 mm), il modello d’esordio del marchio bresciano: il suo piccolo 4 cilindri di 1.300 cc con valvole laterali fu in seguito ridimensionato per andare a definire le OM 467 e OM 469.

NASCE LA OM 665

Ma nel 1923, al Salone dell’Auto di Milano, la Casa debuttò con un nuovo 6 cilindri in linea. La OM 665 (6 cilindri, 65 mm) fu accolta con grande entusiasmo da critica e pubblico, al punto di ricevere quasi subito l’appellativo di Superba. Rimase in produzione fino al 1932 e in tutto quel tempo il progetto migliorò continuamente: cilindrata maggiore, cambio migliorato, telai più corti e bassi ecc.

“SS”: IL COMPRESSORE

Il successo di vendita della OM 665 Superba trovava ampia giustificazione nei risultati sportivi, in particolare alla Mille Miglia. Nel dicembre 1926 Aymo Maggi, Franco Mazzotti, Renzo Castagneto e Giovanni Canestrini, fondatori dell’Automobile Club di Brescia, avevano ideato la Mille Miglia. La prima edizione del 1927 fu vinta dalla Coppia Minoja – Morandi su OM. All’edizione successiva del ’28 il marchio aveva presentato il suo nuovo modello da corsa, per l’occasione denominato S MM, caratterizzato da rapporto di compressione maggiorato, telaio accorciato e peso più contenuto. Nel 1929 ancora modifiche: cilindrata aumentata a 2,2 litri e adozione del compressore volumetrico Roots, caratteristica che le valse il nuovo nome di OM 665 SS MM.

Nel 1930 il catalogo OM contava non meno di 25 modelli diversi, con la 665 SS MM in cima al listino. Nel frattempo questa era stata nuovamente aggiornata con cilindrata portata a 2,3, carburatori Memini, teste cilindri più curate, doppio circuito di raffreddamento e sospensioni montate fuori dalla carrozzeria per una più rapida e agevole manutenzione.

IL TELAIO 665-1095

L’esemplare in vendita da Bonhams al prossimo Goodwood Revival di metà settembre fece il suo debutto alla Mille Miglia del 1930 guidata da Aldo Bassi e Carlo Gazzabini e condotta fino al 5° posto assoluto dietro le Alfa Romeo 6C 1750. Meno di un mese dopo la 665-1095 fu  schierata alla Targa Florio con alla guida Nando Minoia, ottimo 6° assoluto.

La validità delle OM valse le attenzioni della Rawlence & Co. di Londra, che ne divenne ben presto l’importatore ufficiale. R.E. Oats, pilota e sviluppatore della società, vedeva nelle auto bresciane un grande potenziale. Piazzò, quindi, un ordine alla Casa Madre per alcuni modelli. Ma prima di prendere la via dell’Inghilterra fu necessario modificare la carrozzeria a causa dei regolamenti inglesi, che richiedevano carrozzerie Turismo con 4 posti. Se ne occupò la carrozzeria Sport di Milano di Ugo Zagato, maestro in questo tipo di lavorazioni. Con l’occasione, l’OM eseguì alcune modifiche di miglioria ai motori: nuovo albero motore, nuove bielle e nuova frizione.

L’aggiornamento riguardò anche la 665-1095, che nel luglio 1930 fu alla partenza del Gran Premio d’Irlanda. Giulio Ramponi, uno dei più noti piloti dell’epoca concluse la corsa 9° assoluto e 2° di classe. Al successivo Tourist Trophy del 23 agosto Ramponi fu ancora chiamato a guidare la 665-1095 ma, purtroppo, ebbe un incidente in prova e mancò clamorosamente la partecipazione.

E’ a questo punto che si persero le tracce di questo esemplare, riaffiorato dalle nebbie solo negli Anni 50. Era stata acquista da un certo Eric Lister che l’aveva trovata presso la Rawlence & Co., dimenticata e impolverata. Probabilmente fu riparata dopo l’incidente di Ramponi ma mai più utilizzata. Lister la tenne poco più di un anno quindi la vendette a un certo Leslie Byrom e da questi, nel 1966 a Anthony Hopton, che la tenne per oltre 30 anni ricostruendo la sua storia con ricercando tutte le informazioni sui suoi trascorsi. Nel 1999 passò quindi a Heiko Seekamp che la fece restaurare e la utilizzò a lungo in gare storiche, compresa la Mille Miglia. Dopo oltre 10 anni, la 665 SS MM è stata acquistata dal suo attuale proprietario che l’ha esposta in numerosi concorsi d’eleganza internazionali.