Codice della Strada, senza freno a mano adesso scatta la multa: automobilisti inferociti dopo le prime sanzioni folli | Ecco perché non devi
Senza il freno a mano si rischia grosso, è l’ennesima mazzata per gli automobilisti. Nessuno trattiene la sua reazione: è il caos
Il Codice della Strada è in continua evoluzione, ma una norma ha lasciato molti automobilisti italiani sbalorditi. Infatti, quest’ultima impone l’obbligo di utilizzare il freno a mano. Questa norma ha però scatenato un’ondata di polemiche e indignazione.
I primi automobilisti ad essere colpiti dalla regola hanno ricevuto multe salate, spesso in contesti dove la necessità del freno a mano appariva superflua. Questi episodi hanno scatenato un forte malcontento, con molte persone che si sono rivolte ai social network per esprimere il proprio disappunto.
Le multe, che possono raggiungere importi significativi, hanno portato molti a chiedersi se questa norma non sia eccessivamente severa e, soprattutto, se sia davvero necessaria. La ragione ufficiale dietro l’introduzione di questa norma risiede nella sicurezza stradale.
Le critiche principali riguardano l’automaticità della sanzione: indipendentemente dal contesto, l’automobilista può essere multato senza freno a mano. Questo ha portato a situazioni paradossali, dove le multe sono state elevate in luoghi pianeggianti o in situazioni in cui il rischio di movimento era praticamente inesistente.
Bergamo: multata per non aver azionato il freno a mano in sosta
A Bergamo, una donna è stata recentemente multata dalla polizia municipale per non aver azionato il freno a mano mentre la sua auto era in sosta. L’episodio, avvenuto in una zona pianeggiante della città, ha suscitato sorpresa e riflessioni su una norma del Codice della Strada spesso poco conosciuta o sottovalutata. Il Codice della Strada, all’articolo 158, impone chiaramente l’obbligo di azionare il freno a mano quando si lascia un veicolo in sosta. Questa norma si applica indipendentemente dalla pendenza della strada, con l’obiettivo di prevenire qualsiasi movimento involontario del veicolo che potrebbe causare incidenti. Nonostante la pendenza del terreno possa sembrare irrilevante, la legge prevede comunque che ogni auto parcheggiata debba essere assicurata attraverso l’uso del freno a mano.
Nel caso specifico, la donna è stata sanzionata con una multa di circa 30 euro, una somma che, sebbene modesta, ha sollevato questioni sulla rigidità e l’applicazione delle norme stradali. La sanzione è stata elevata nonostante il veicolo fosse parcheggiato in una zona completamente pianeggiante, dove la donna era solita lasciare la sua auto da anni senza mai incorrere in problemi. La zona in cui è avvenuto l’episodio è una parte di Bergamo caratterizzata da strade pianeggianti e poco trafficate. La donna, abituata a parcheggiare nello stesso luogo da molto tempo, ha dichiarato di essere stata sorpresa dalla multa, ritenendo la situazione del tutto sicura. Secondo lei, in un contesto privo di pendenze significative, il rischio che l’auto potesse muoversi era minimo, e quindi non vedeva la necessità di azionare il freno a mano.
Norma poco conosciuta o sottovalutata?
Questo episodio solleva una questione importante: quanti conducenti sono effettivamente a conoscenza dell’obbligo di azionare il freno a mano anche in situazioni di apparente sicurezza? Sembra infatti che questa norma del Codice della Strada sia poco conosciuta o sottovalutata da molti automobilisti, che potrebbero non comprenderne appieno l’importanza, soprattutto quando si tratta di parcheggi su terreni pianeggianti. L’obbligo di utilizzare il freno a mano non è un semplice formalismo burocratico, ma una misura pensata per garantire la sicurezza del veicolo e degli altri utenti della strada. Anche su terreni pianeggianti, il rischio che un veicolo si muova involontariamente esiste, e potrebbe avere conseguenze gravi, soprattutto in prossimità di passaggi pedonali o zone trafficate.
La norma, quindi, ha una sua ragion d’essere, anche se la sua applicazione può apparire eccessivamente zelante in contesti apparentemente sicuri. L’episodio porta alla luce anche il tema della discrezionalità nell’applicazione delle norme da parte delle forze dell’ordine. In situazioni dove il rischio di incidenti sembra minimo, è legittimo domandarsi se sia opportuno applicare con tale rigidità regole che, pur essendo formalmente corrette, potrebbero risultare sproporzionate rispetto al contesto. La vicenda di Bergamo invita dunque a una riflessione più ampia su come le leggi vengano interpretate e applicate nella pratica quotidiana, e su quanto spazio vi sia per il buon senso nelle decisioni delle autorità competenti.