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MERCEDES-AMG: Vision GT, CLK-GTR ’97 e 300 SLR Uhlenhaut Coupé ’55, le progenitrici della Project-One da 1000 Cv

LIBIDINE ATOMICA. DAI TEMPI DELLA MERCEDES VISION GRAN TURISMO PER PLAYSTATION NON SI VEDEVANO SIMILI LIVELLI DI MAGNIFICENZA DEL MARCHIO DI STOCCARDA. E ORA L’HYPER CAR IBRIDA DA 1000 CAVALLI CON TECNOLOGIA DA FORMULA 1 HA FINALMENTE UN NOME. SARA’ LA DEGNA EREDE DELLA CLK-GTR (V12) DI META’ ANNI 90 E DELLA 300 SLR “UHLENHAUT COUPE” (8 IN LINEA) DEL ’55?

Il progetto Mercedes-Benz R50 ha finalmente un nome. Quello che, per ora, è solo un primordiale (ma estremamente significativo) teaser, si chiama Mercedes-AMG Project One.

E’ una coupé ibrida con, come recita un breve messaggio sul sito-web ufficiale di Mercedes-AMG, “the highly efficient and powerful Formula One World Champion drivetrain”. Ciò significa che il motore termico sarà una derivazione del V6 di 1,6 litri con motore elettrico di supporto che ha equipaggiato la monoposto W07 Hybrid campione del mondo con Nico RosebergIl motore a combustione sarà abbinato a un motore elettrico anteriore capace di fornire coppia selettiva a ogni ruota. Come risultato si tratterà di una coupé con trazione integrale e, secondo quello che dichiara il costruttore, ben 1.000 cavalli di potenza massima. Mercedes-AMG non esita a definirla “la più affascinante due posti che sia mai scesa in strada”.

Secondo le speculazioni, la Mercedes-AMG Project One sarà presentata il prossimo settembre al Salone dell’Auto di Francoforte, sarà prodotta in pochi centinaia di pezzi e dovrebbe avere un prezzo di circa 2,5 milioni di euro.

I PRECEDENTI

MERCEDES VISION GRAN TURISMO. Nel novembre 2013 Mercedes-Benz ha sviluppato, nell’ambito del progetto Vision Gran Turismo per Playstation, la AMG Vision GT, una supercar virtuale con caratteristiche straordinarie, ma godibili solo all’interno del gioco Gran Turismo 6.

Mercedes CLK – GTR. Nel 1992 il Campionato Mondiale Sport Prototipi fu soppresso ma nel 1994 su iniziativa di Jürgen Barth (ex D.S. Porsche), Patrick Peter, e Stéphane Ratel è stata istituita la serie BPR (dalle iniziali dei loro cognomi), formula studiata per ridare speranza alle GT e ai prototipi. Fondamentale importanza ha avuto il regolamento: stabilendo che le auto partecipanti dovessero derivare dalla serie (a differenza delle Gruppo C, pure auto da corsa) si rendeva obbligatorio abbinare, a una macchina da corsa, il suo omologo stradale. Per permettere la più larga partecipazione possibile, fu inizialmente stabilita una classificazione in quattro categorie, GT1, GT2, GT3 e GT4, successivamente ridimensionata alle sole GT1 e GT2.

Ciò significa che la parentela tra le due versioni era estremamente stretta. Al limite della classe GT1, una macchina per la normale circolazione aveva caratteristiche assolutamente speciali: complesso telaio in carbonio e traliccio, carrozzeria in compositi, motore da varie centinaia di cavalli, sospensioni push rod e prestazioni eccezionali.

Era il caso della Mercedes CLK-GTR (20 coupé e 6 roadster), motorizzata con un grandioso V12 aspirato da 6,9 litri (ne è stata prodotta una variante 7.3) per 550 Cv e 320 km/h (al prezzo di circa 1,5 miliardi di Lire). A dispetto di una meccanica così sofisticata l’abitacolo, sommariamente rivestito in pelle, era equipaggiato con airbag frontali, autoradio e climatizzatore.

MERCEDES 300 SLR “UHLENHAUT COUPE”. Per il Campionato Mondiale per Vetture Sport del ’55 la Mercedes aveva deciso di opporsi allo strapotere di Ferrari, Maserati e Jaguar con un’auto decisamente oltre le caratteristiche della 300 SL. La 300 SLR, sviluppata sulla monoposto W196, ne riprendeva pressoché tutti i concetti, salvo la trasformazione in una Sport con due posti secondo i regolamenti. Il motore era un complesso 8 cilindri in linea, portato da 2,5 a 3 litri con iniezione diretta di benzina e distribuzione desmodromica: forniva 310 hp. La 300 SLR, grazie al telaio tubolare e alla carrozzeria in Elektron, denunciava un peso inferiore a 900 kg. La 300 SLR fu, nel bene e nel male, protagonista di quella stagione: vittoria alla Targa Florio, vittoria al Tourist Trophy, vittoria alla Mille Miglia. Alla successiva 24 Ore di Le Mans fu protagonista della più grave tragedia della storia automobilistica: la Mercedes vinse il Mondiale ma decise il ritiro dalle corse.

Oltre alle sette barchette Sport, la 300 SLR fu allestita anche in versione coupé secondo le direttive del responsabile tecnico della Mercedes, Rudolf Uhlenhaut. L‘unico esemplare costruito, ribattezzato “Uhlenaut Coupé“, fu la sua auto personale: si trattava di un modello a metà strada tra la 300 SLR e la 300 SL ali di gabbiano. L’estetica era decisamente simile a quest’ultima ma, sotto la pelle, c’era la grandiosa meccanica della versione da corsa.

Capace di una velocità massima prossima a 290 orari, la 300 SLR Coupé era indubbiamente l’auto stradale più estrema della sua epoca.