Lutto nel mondo dei motori: il campione ha perso la vita tragicamente | Dopo il podio la morte
Addio al grande campione: la tragica scomparsa del giovane pilota ha sconvolto il mondo delle gare su due ruote.
Nel cuore della città di Trento, un’ombra di tristezza si è abbattuta sulla comunità delle corse motociclistiche, mentre il talentuoso pilota Filippo Momesso è stato trovato senza vita nella sua abitazione.
Un giovane di soli 24 anni, originario di Oderzo, provincia di Treviso, che aveva recentemente fatto parlare di sé per i suoi successi nel Campionato Italiano di Motociclismo di Velocità. La sua morte improvvisa ha lasciato un vuoto nel mondo delle corse e nella vita di coloro che lo conoscevano.
Filippo Momesso aveva già fatto vedere di che pasta era fatto nei circuiti di gara. In questa stagione, era sceso in pista nel National Trophy1000, ma a causa di divergenze con il suo ex team, Z.Esse Squadra Corse, aveva deciso di interrompere la sua partecipazione in questa categoria.
Ma solo due settimane fa, aveva fatto un ritorno trionfale nella quinta tappa del trofeo Aprilia RS660 al Mugello, ottenendo un prestigioso terzo posto in gara-2. La sua passione per le due ruote e la sua determinazione erano evidenti, alimentando le aspettative per una carriera ancora più brillante.
Il ricordo indelebile
Giorgio Lovatti, un fedele sostenitore di Momesso nelle sue imprese sul circuito, ha descritto Filippo come “un bravissimo, vero pilota” e ha sottolineato le sue performance eccezionali in varie categorie del Campionato Italiano di Velocità: “Era un bravissimo, vero pilota — ha riferito a Il Gazzettino — aveva gareggiato in diverse categorie nel Campionato italiano velocità. Ha corso con le moto 600cc, con le 1000cc, stava correndo con un team Aprilia dove c’è una nuova moto in una nuova categoria. Ha inoltre ricordato l’ultimo podio di Filippo al Mugello, avvenuto ai primi di settembre, come uno dei momenti più brillanti della sua carriera.
Anche Andrea Klein, preparatore atletico e allenatore di Filippo, ha condiviso il suo dolore per la perdita del giovane talento. Klein ha ricordato Momesso come un atleta modello, oltre che come una persona gentile, accomodante e discreta: “Sono veramente addolorato – ha detto — conoscevo Filippo da quando aveva 5 anni. L’ho seguito lungo tutta la sua carriera sportiva, ero il suo preparatore atletico. Dal punto di vista sportivo le sue prestazioni erano eccellenti – ha concluso – Filippo era il figlio ideale, quel ragazzo che tutti vorrebbero avere, era impossibile non volergli bene. La sua famiglia, soprattutto il padre Antonio, era sempre presente per sostenere il suo sogno di diventare un campione.
Una promettente carriera interrotta prematuramente
Momesso non era solo un talentuoso pilota, ma anche un brillante studente. Nel mese di luglio, si era laureato in ingegneria informatica, dimostrando di avere una mente altamente versatile. Questa doppia vita da atleta e studioso ha reso Filippo un modello da seguire per molti giovani, dimostrando che è possibile perseguire la propria passione mentre si investe nello sviluppo personale.
La sua morte improvvisa ha sconvolto la comunità delle corse motociclistiche e lasciato un vuoto nel cuore di coloro che lo conoscevano. La sua promettente carriera e il suo eccezionale percorso di studi sono testimonianza del suo talento eccezionale e della sua dedizione. La sua assenza sarà profondamente sentita, ma il suo ricordo continuerà a vivere nei cuori di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e ammirarlo.