“Mi mostri la patente!”, ciclisti fermati al posto di blocco e multati: adesso non puoi più andare in giro
Ciclisti multati, bisogna dare la patente: ecco cosa cambia per la sicurezza stradale e il mondo del ciclismo.
Negli ultimi mesi, il panorama delle regole stradali per ciclisti ha subito un importante cambiamento che ha sollevato non poche perplessità. Immagina di essere fermato a un posto di blocco in sella alla tua bicicletta, e di sentire la classica richiesta delle forze dell’ordine: “Mi mostri la patente!”.
Un controsenso per molti, ma da adesso, per alcuni ciclisti, è diventata una richiesta legittima. Ormai è risaputo che le autorità abbiano introdotto normative più severe per regolamentare il traffico di questi mezzi.
Se ti trovi alla guida di una bicicletta è richiesta la patente. Se vieni fermato a un controllo, potresti essere soggetto a multe salate, proprio come un automobilista. Le sanzioni possono variare a seconda della gravità dell’infrazione.
Va detto che queste regole coinvolgono chi utilizza biciclette tradizionali o e-bike. Le autorità giustificano questa stretta normativa con la necessità di garantire una maggiore sicurezza sulle strade. Tuttavia, questo nuovo approccio ha suscitato numerose critiche.
Fotografo leccese multato per uso del cellulare mentre era in bicicletta
Nella mattinata di ieri, un noto fotografo leccese è stato multato per aver utilizzato il cellulare mentre percorreva una via del centro cittadino in sella alla sua bicicletta. L’episodio, che ha sorpreso sia il ciclista sia i passanti, è avvenuto sotto lo sguardo attento di due agenti della polizia municipale. La sanzione inflitta al ciclista ammonta a 165 euro e comporta anche la decurtazione di 5 punti dalla patente di guida. Il fotografo, che al momento della contravvenzione era impegnato in una conversazione telefonica con la madre, è stato notato dalle due vigilesse mentre attraversava una delle vie più trafficate del centro storico.
Le agenti erano già sul posto per monitorare la situazione del traffico e sanzionare altri trasgressori, tra cui alcuni giovani alla guida di monopattini elettrici senza le dovute precauzioni. Quando hanno notato l’uomo al telefono, hanno immediatamente fermato il ciclista per contestargli la violazione del Codice della Strada, nello specifico dell’articolo 173. Questa normativa vieta l’uso di dispositivi telefonici durante la guida se ciò obbliga il conducente a staccare le mani dal manubrio o dal volante, anche temporaneamente.
Le giustificazioni e la sanzione
Nonostante le giustificazioni fornite dal fotografo, che ha tentato di spiegare l’urgenza della chiamata, le vigilesse non hanno mostrato alcuna indulgenza. Hanno quindi proceduto con l’emissione immediata della multa, informando l’uomo che potrà beneficiare di una riduzione del 30% sulla somma totale se effettuerà il pagamento entro cinque giorni. Questo episodio riporta l’attenzione sulla necessità di rispettare rigorosamente le norme del Codice della Strada, anche quando si è in bicicletta. L’uso improprio del cellulare mentre si è alla guida, infatti, può comportare sanzioni severe e compromettere la sicurezza stradale.
Negli ultimi anni, le autorità hanno intensificato i controlli anche nei confronti dei ciclisti e dei conducenti di veicoli leggeri come i monopattini. L’obiettivo è quello di garantire una maggiore sicurezza nelle aree urbane, dove il traffico misto e l’aumento dei mezzi sostenibili hanno reso necessario un inasprimento delle misure preventive. Il caso del fotografo leccese rappresenta un esempio di come le normative, pensate principalmente per i conducenti di veicoli a motore, si applichino in egual misura a tutti coloro che utilizzano la strada.