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Porsche: nel 2016 le nuove 718 Cayman e 718 Boxster con motore 4 cilindri

VOGLIA DI VINTAGE, BISOGNO DI HERITAGE. PORSCHE DICE ADDIO AL BOXER 6 CILINDRI ASPIRATO ANCHE SU CAYMAN E BOXSTER. NEL 2016 I MODELLI ENTRY LEVEL DELLA GAMMA PORSCHE CON MOTORE CENTRALE SARANNO EQUIPAGGIATE CON UN 4 CILINDRI TURBO. PER “CARICARE” DI SIGNIFICATO L’OPERAZIONE, STOCCARDA REINTRODUCE IL MAGICO NOME “718”, CHE FU DELL’EREDE DELLA GLORIOSA 550 RS. NE RIPERCORRIAMO STORIA E SUCCESSI.

Porsche annuncia il “terzo” passo nella sua strategia del downsizing spinto. Dopo la nascita della Porsche 919 Hybrid, equipaggiata con un piccolo motore 4 cilindri 2 litri (modello che ha segnato il ritorno alla categoria prototipi, vincitrice della 24 Ore di Le Mans 2015 e del Titolo Piloti e Titolo Costruttori del Campionato WEC 2015) e la rivoluzione nella 911 con la nuova 991 Carrera MK2 con motore sceso a 3 litri di cilindrata (e con due turbo), la Casa di Stoccarda annuncia il programma per le nuove Cayman e Boxster model year 2016 con motori più piccoli.

I nuovi modelli assumeranno il suffisso “718” appartenuto storicamente al modello che seguì la 550 RS. Le nuove Porsche 718 Cayman e 718 Boxster saranno motorizzate con un nuovo 4 cilindri boxer 2 litri con 2 turbo. L’ultima volta di un motore 4 cilindri su una Porsche di produzione risale al 1991 e alla Porsche 968.

L’erede della stirpe 924/944 era equipaggiata con un 4 cilindri in linea di 3 litri per ben 240 Cv, caratteristica che lo qualificava come il più potente motore aspirato al mondo con questo frazionamento.

 LA PORSCHE 718

Boxer, 4 cilindri, posizione centrale. Fu questo lo schema tecnico della prima Porsche, la 356 numero 1 che fu costruita nella famosa “segheria” del piccolo paesino austriaco di Gmund nella primavera del 1948. Quel minuto motore 1.1 proveniente dalla Volkswagen Maggiolino fu poi spostato “fuoribordo” e così rimase. La 356 iniziò la produzione in Austria e alla fine della decade, con il ritorno a Stoccarda, i Porsche iniziarono la vera produzione a Zuffenhausen. Oggi, la 911 riprende la stessa architettura.

Porsche ritornò al motore centrale nel 1953 quando si trattò di progettare una pura vettura da corsa. La 550 RS, forte di un piccolo 4 cilindri boxer di 1,5 litri, debuttò in forma di coupé alla 24 Ore di Le Mans del ’53 ottenendo un quindicesimo posto. Nel 1954, con una nuova carrozzeria barchetta vinse la sua classe alla 1000 Chilometri di Buenos Aires e alla Mille Miglia (la storica numero 351 pilotata da Hans Herrmann): piccola, leggera, velocissima. Negli anni successivi conquistò un elevato consenso di pubblico dando prova della qualità ingegneristica del progetto e gettando le basi del futuro Porsche nelle corse più prestigiose.

La sua erede, la 718, introdotta nel 1957, diede avvio a una numerosa progenie di vetture da corsa, biposto Sport e monoposto, equipaggiate con svariati motori. La prima versione, la 718 RSK (“K” indicava il layout del telaio tubolare), fece il suo debutto alla 24 Ore di Le Mans del ’57 con Umberto Maglioli ed Edgar Barth ma fu costretta al ritiro per incidente. Parallelamente, la 718 fu sviluppata in forma di monoposto grazie alla favorevole disposizione della meccanica. La 718 Formula 2 vinse a Reims (1958), all’Avus (1958), Aintree (1960) e Zeltweg (1960).

Il 1958 fu l’anno del riscatto: campionato europeo della Montagna, terza assoluta alla 24 Ore di Le Mans, seconda alla Targa Florio. Nel 1959: vittoria nella classica siciliana.

I modelli successivi della famiglia della Porsche 718 si adattarono alle esigenze ai regolamenti: nel 1960 fu iscritta al campionato Mondiale Marche come 718 – RS60, dotata di un’evoluzione del motore della 550 RS, il tipo 547/3 portato a 1,6 litri. Vinse la 12 Ore di Sebring, la Targa Florio e il terzo titolo consecutivo del Campionato Europeo della Montagna.

Nel 1961 la sua evoluzione, la RS61, portò a Stoccarda il quarto titolo sulle Salite e nello stesso tempo la 718 fu sviluppata per la Formula 1 complice la riduzione della cilindrata a 1,5 litri. Furono approntati tre esemplari, affidati a Jo Bonnier, Hans Herrmann e Dan Gurney. Quest’ultimo riuscì a ottenere tre secondi posti in Francia, in Italia e in USA. A fine stagione la 718 F1 cedette il testimone alla nuova e più potente 804.

Quest’ultima prestò il motore a una nuova versione della barchetta Sport, la 718 W-RS, evoluzione della 718 RS 61. Inizialmente equipaggiata con il 4 cilindri, ricevette il nuovo boxer 8 cilindri della monoposto da oltre 200 Cv di potenza. Oltre alla barchetta, Porsche sviluppò anche la corrispondente versione coupé, la 718 GTR che, dotata dell’8 cilindri del Tipo 804, portò a casa la vittoria alla Targa Florio ’63 con Jo Bonnier e l’italiano Carlo Maria Abate.