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Revisione target emissioni Co2: un colpo fatale per il mercato europeo dell’auto?

PRIMA DI FARE IL TERZO PASSO, FACCIAMO IL PRIMO. IN OCCASIONE DEL SALONE DELL’AUTO DI PARIGI 2014, SI E’ SVOLTO L’INCONTRO TRA I COSTRUTTORI ADERENTI ALL’ACEA, L’ASSOCIAZIONE DEI COSTRUTTORI EUROPEI DELL’AUTO CON PRESIDENTE CARLOS GHON, ATTUALE AD DI RENAULT E NISSAN.

Durante l’incontro è venuto fuori forte e chiaro il pericolo al quale tutti dovremmo far fronte nel caso in cui in Europa si dovesse decidere per un abbassamento, entro il 2020, dei target di emissioni degli attuali 95 grammi di CO2.

Pur consapevoli della necessità di una severa normativa sull’ambiente, i costruttori hanno fatto presente che, abbassando l’attuale soglia, i prezzi delle auto subirebbero un aumento causando un ulteriore crollo delle vendite di automobili.

Di questo parere anche Sergio Marchionne, l’AD di Fiat Chrysler, che avrebbe quantificato l’aumento del costo di ogni singola vettura in 1.800-2.000 euro in più.

Ghon ha dicharato che: “… l’industria europea dell’auto occupa 12,7 milioni di persone, investe in ricerca e sviluppo 32,3 miliardi di euro all’anno e ha un fatturato di 843,4 miliardi, pari al 6,6% del Pil europeo”.

Martin Winterkorn, Numero Uno del Gruppo Volkswagen, primo costruttore in Europa che, da solo, investe oltre 10 miliardi di euro all’anno in ricerca e sviluppo, ha voluto precisare che:”ogni singolo grammo di CO2 che noi tagliamo nella nostra flotta europea ci costa quasi 100 milioni di euro, che noi investiamo senza sapere se il nostro investimento verrà ripagato. Penso quindi che sia compito del business e della politica fare di tutto per confermare i target già decisi e rendere le auto elettriche e ibride plug-in un successo in larga scala”.