Rolex chiude i battenti, decisione storica della Maison di alta orologeria: le motivazioni sono serissime e non c’è stato nulla da fare
Una decisione storica che rimarrà negli annali, Rolex si appresta a chiudere definitivamente i battenti con un addio inaspettato.
In un colpo di scena che ha lasciato il mondo della moda e del lusso senza parole, Rolex ha annunciato la sua chiusura definitiva. Questa decisione storica segna la fine di un’era per uno dei marchi di orologi più iconici e rispettati al mondo.
Fondata nel 1905 da Hans Wilsdorf e Alfred Davis, Rolex ha rappresentato per oltre un secolo il simbolo dell’eccellenza svizzera nella produzione di orologi di lusso, sinonimo di precisione, eleganza e prestigio. La notizia della chiusura ha sollevato molte domande tra gli appassionati e gli esperti del settore.
Con modelli leggendari come il Submariner, il Daytona, e il Datejust, Rolex ha lasciato un segno che resterà per sempre indelebile nell’industria dell’orologeria. Questi orologi non sono solo strumenti di misurazione del tempo, ma simboli di status e di successo, spesso associati a personalità di spicco in vari campi, dalla politica allo spettacolo, dallo sport all’imprenditoria.
Molti appassionati di orologi e clienti fedeli si sono detti scioccati e dispiaciuti per la fine di un’epoca. L’annuncio ha suscitato anche un’ondata di nostalgia. Con la sua chiusura si apre, quindi, una nuova fase.
Il futuro con Rolex: fine di un’era
La notizia della fine della storica partnership tra la Formula 1 e Rolex ha scosso il mondo del motorsport. Dopo ben 56 anni, il famoso marchio svizzero di orologi non sarà più il partner ufficiale della Formula 1, un legame che aveva visto Rolex diventare sinonimo di precisione e lusso nell’ambito delle corse automobilistiche. Il contratto, che prevedeva un investimento annuale di 50 milioni di dollari, scadrà alla fine del 2024 e non verrà rinnovato.
L’addio di Rolex segna la fine di un’era, ma apre le porte a nuove opportunità e cambiamenti. Infatti, il gruppo LVMH, guidato dal magnate Bernard Arnault, sarà il nuovo partner ufficiale della Formula 1. L’accordo con LVMH rappresenta un notevole salto di qualità in termini economici, con un investimento annuale di 150 milioni di dollari, tre volte superiore rispetto a quello garantito da Rolex. Questo cambiamento riflette la crescente competitività e l’evoluzione del panorama economico del motorsport, dove le sponsorizzazioni giocano un ruolo sempre più cruciale.
Ragioni dell’addio
La decisione di Rolex di non rinnovare il contratto è stata influenzata da diversi fattori, tra cui un cambiamento negli scenari economici del mondo del motorsport. Negli ultimi anni, si è assistito a un aumento significativo delle sponsorizzazioni e a una “caccia” ai partner più esclusivi e prestigiosi. In questo contesto, l’offerta allettante di LVMH ha convinto la Formula 1 ad accettare il cambio, garantendo così un sostegno finanziario molto più consistente. L’arrivo di LVMH come nuovo partner ufficiale della Formula 1 non rappresenta solo un cambio di sponsor, ma potrebbe portare a diverse novità e cambiamenti significativi. Uno degli aspetti più interessanti è la possibilità che uno dei marchi di orologi del gruppo LVMH, come Hublot o TAG Heuer, possa diventare il cronometrista ufficiale della Formula 1.
Questo potrebbe segnare una nuova era per il cronometraggio nelle corse automobilistiche, con potenziali innovazioni tecnologiche e un rinnovato impegno nella precisione e nell’affidabilità, valori fondamentali sia per il mondo delle corse che per il settore dell’orologeria di lusso. Inoltre, la presenza di LVMH come sponsor principale potrebbe portare ad un’ulteriore integrazione tra il mondo del lusso e quello della Formula 1. Il gruppo, noto per i suoi marchi prestigiosi come Louis Vuitton, Dior e Moët & Chandon, potrebbe sfruttare questa partnership per creare eventi esclusivi, collaborazioni e iniziative speciali che uniscono il fascino delle corse automobilistiche con l’eleganza e lo stile del lusso. Questo non solo arricchirebbe l’esperienza dei fan, ma potrebbe anche attrarre nuovi appassionati e clienti nel mondo della Formula 1.