Home » Anteprima Ginevra 2016: Alpine Vision

TI PREGO, RESTA COSI’! CON LA NUOVA ALPINE VISION, L’ULTIMO STEP PRIMA DELLA VERSIONE DEFINITIVA, IL GLORIOSO MARCHIO FRANCESE SI AVVICINA AL MODELLO DEFINITIVO. RIPRENDE IL DESIGN DELLA GLORIOSA ALPINE A110 MA IL MOTORE NON E’ PIU’ FUORIBORDO. IL MODELLO DEFINITIVO ARRIVERA’ ALLA FINE DEL 2016. IN LISTINO DALLA PRIMAVERA 2017.

Jean Rédélé fondò l’Alpine nel 1955 a Dieppe evocando, con quel nome, la sua passione per le strade di montagna, il miglior scenario d’espressione per un’automobile. Dalla A106 di quell’anno alla V6 Turbo degli Anni 90 sono state prodotte 30.000 vetture. Poi il marchio è entrato in letargo lasciando inespresso il potenziale sportivo più estremo delle Renault (fortunatamente ci furono la Spider e la Renault Clio V6). Ma, nel 2012, il Gruppo Renault annunciò l’intenzione di ridare vita a un brand così importante.

Il braccio armato di Renault, il suo marchio sportivo (non meno di Renault Sport ma certamente molto più evocativo e ricco di heritage) torna a vivere. Dopo una fase iniziale con un certo grado di incertezza dovuto a contrasti con l’ex partner Caterham, che sta sviluppando la sua coupé, il marchio Alpine è quasi al traguardo: la Alpine Vision rappresenta l’ormai fase finale del lungo percorso di rilancio verso la produzione (esattamente nello storico stabilimento di Dieppe).

DESIGN ICONICO

Ispirata idealmente alla favolosa Renault Alpine A110 nata nel 1962, la Alpine Vision è una coupé a motore centrale con volumi molto compatti, ispirata a principi “nobili” quali l’eleganza, la semplicità, la leggerezza e l’agilità.

Con quello stile così evocativo, la Alpine Vision testimonia l’intenzione di riprende al 100% il valore della tradizione Alpine, focalizzato sulla grande sportività resa dalla leggerezza. Non a caso la A110 è stata una mattatrice dei rally.

La Alpine ricomincia da lì: piccolo motore 4 cilindri ma che, secondo il costruttore, consente uno 0-100 in meno di 4″5.

ABITACOLO

L’interno della Alpine Vision è sportivo al punto giusto: appare piccolo e raccolto, non certo orientato al comfort. Due sedili con voluminose protezioni laterali per il corpo, tunnel centrale alto che ospita il pulsante d’accensione e – notevole similitudine con Ferrari – una pulsantiera per gestire la trasmissione. Il volante – tre razze sportivo di spiccata somiglianza con Lamborghini –  è molto piccolo e, dietro, nasconde le leve della trasmissione semiautomatica. Sotto la razza destra – copiato a Porsche – il pulsante per il programma “Sport”.

Il pilota legge le informazioni su uno schermo TFT, totalmente personalizzabile, protetto dalla luce solare con una palpebra in carbonio.