James Bond: le sue auto
L’ultimo fine settimana di settembre ha visto il debutto cinematografico di No time to die, venticinquesimo capitolo della saga di James Bond diretto da Cary Joji Fukunaga. È, inoltre, la quinta e ultima pellicola nel quale gli spettatori potranno vedere Daniel Craig interpretare il ruolo di 007 dopo i successi di Casinò Royale, Quantum of Solace, Skyfall e Spectre.
Da sempre i film legati al personaggio ispirato dai romanzi di Ian Fleming forniscono l’ideale palcoscenico per la presentazione di fuoriserie e bolidi di lusso; anche perché James Bond è ormai associato alla classe e all’opulenza tout court.
Un’assioma forse derivato anche dalle prime riuscite interpretazioni di Sean Connery, che fu il primo a replicare sul grande schermo le gesta romanzesche della spia britannica. Tra Bond Girl sinuose ed affascinanti e diversi passaggi di testimone (da George Lazenby a Roger Moore passando per Timothy Dalton, Pierce Brosnan e, da ultimo, Daniel Craig) la serie non ha mai deluso al botteghino, rivelandosi il perfetto viatico per campagne di marketing mirate a imporre icone e status symbol. Basti pensare che Rolex, Omega, Seiko e Tag Heuer, negli anni, hanno fatto carte false per contendersi i primi piani del polso dei vari attori che hanno interpretato James Bond e anche il mondo dei motori ha potuto sfruttare la celluloide per imporsi con stile nei gusti dei consumatori.
In particolare l’Aston Martin è un marchio che si è legato particolarmente alla serie cinematografica dedicata a 007 e Daniel Craig ha avuto ad esempio modo di dare del tu a diversi lussuosi bolidi del noto marchio britannico. L’esordio nei panni dell’agente di sua Maestà lo vide infatti alla guida di una rabbiosa DBS, vettura che accompagnò James Bond nelle avventure tra fiche e tavoli da Hold’Em in Casinò Royale del 2006 e successivamente anche in Quantum of Solace nel 2008.
Lo stesso Craig ebbe modo di testare il motore di una fantastica DB10 in Spectre nel 2015, fuoriserie prodotta in 10 esemplari che servì a celebrare i cinquanta anni di collaborazione tra il marchio inglese e il personaggio di 007. Questa ha, inoltre, in qualche modo anticipato il design della V8 Vantage del 2017. In No time to Die a bruciare l’asfalto è una DBS superleggera con un breve cameo per la futuristica Valhalla che entrerà ufficialmente in produzione nel 2022.
La Joint Venture tra James Bond e Aston Martin è universalmente riconosciuta per la storica DB5, apparsa per la prima volta nel 1964 in GoldFinger e che salvo qualche rara eccezione ha sempre accompagnato la spia della celluloide in tutta la sua gloriosa storia. Ovviamente questa particolare Gran Turismo ha sempre ostentato gadget d’eccezione come mitragliatrici nascoste nei fanali anteriori, scudi antiproiettile e bocchette spargi olio per mandare fuori strada gli inseguitori.
Nel 1962 in Dr. No (Licenza di Uccidere in Italia) Sean Connery venne messo alla guida di una Spider della Sunbeam, un’Alpine Roadster sostituita nel 1963 in Dalla Russia con Amore da una prestigiosa Bentley 3,7 litri V8. L’auto protagonista di Thunderball del 1965 è invece una Ford Mustang, vettura che nel 1967 in Si vive Solo due volte dovette cedere il passo ad una Toyota 2000 GT Special Cabriolet.
Il debutto di Roger Moore come 007 in L’uomo dalla pistola d’oro del 1972 venne invece accompagnato da una AMC Hornet, alla quale seguì una Lotus Esprit S1 in La Spia che mi amava sempre nel 1972 e poi da una Esprit Turbo nel 1981 in Solo per i tuoi occhi.
Lo stesso Roger Moore in Octopussy del 1983 guidò un’italianissima Alfa Romeo GT e non fu l’unica presenza dei motori del Belpaese nella serie visto che nel 1995 in Golden Eye, il nuovo 007 Pierce Brosnan succeduto a Roger Moore ebbe modo di testare i cavalli di una straordinaria Ferrari F 355. Nello stesso film ha un certo rilievo anche la BMW Z3 e la casa automobilistica tedesca si aggiudicò minuti di riprese anche in Tomorrow Never Dies con la 750iL e con la Z8 in Il Mondo non basta del 1999.