Multa da 3.460€, se nel traffico mandi questo messaggio Whatsapp ti massacrano: hanno il diritto di chiederti di leggerlo | Queste parole sono vietate
Non solo è vietato utilizzare il cellulare alla guida, ma se mandi questo specifico messaggio WhatsApp la multa arriva anche a 3.464€.
Gli automobilisti che nel traffico inviano un determinato tipo di messaggio WhatsApp riceveranno una sanzione economica particolarmente salata.
Il fatto che i cellulari alla guida siano vietati è risaputo da tutti, anche se la maggior parte delle persone tende a dimenticare questa abitudine pericolosa.
Ma che non sia ammesso legalmente di inviare un determinato messaggio WhatsApp può sorprendere davvero moltissime persone che rimarranno alquanto stupite nell’apprendere che tale comportamento potrà essere punti con una multa di quasi tremila e cinquecento euro.
Di che cosa si tratta nello specifico e per quale motivo è valida una tale legge? Di seguito forniremo qualche dettaglio.
3500 euro di multa per un messaggio WhatsApp: terrore tra gli automobilisti
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge voluto dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Nel Disegno di Legge sono comprese numerosissime modifiche per rendere più sicura la guida e per tutelare tutti i soggetti coinvolti nella circolazione, sia a piedi che su ruote. Molti articoli riguardano proprio la guida in stato di ebbrezza. Secondo quanto stabilito, sanzioni molto elevate verranno comminate quando un automobilista utilizza il cellulare durante la guida e, soprattutto, in tutti i casi in cui il conducente ha assunto alcool o sostanze stupefacenti.
Una multa di quasi tremila e cinquecento euro verrà fatta a chi manda un messaggio WhatsApp. Ecco cosa infatti è stabilito nel Codice della Strada.
Il messaggio WhatsApp che fa scattare una multa di tremila euro: che cosa prevede la legge?
Il Decreto legislativo n. 285 del 30.04.1992 contiene nel titolo II informazioni circa l’organizzazione della circolazione e segnaletica stradale. A questo si aggiunge l’articolo 45 del Codice della Strada che fornisce informazioni sull’uniformità della segnaletica, sui mezzi di regolazione e sul controllo e omologazioni. La legge stabilisce che è vietata la produzione, la commercializzazione e l’uso di dispositivi che, direttamente o indirettamente, segnalano la presenza e consentono la localizzazione delle apposite apparecchiature di rilevamento di cui all’articolo 142, comma 6, utilizzate dagli organi di polizia stradale per il controllo delle violazioni. Anche chi commercializza o utilizza tali dispositivi è soggetto a una multa che varia da 825 euro a 3.305 euro.
Gli automobilisti che utilizzano gruppi WhatsApp per segnalarsi posizioni dei dispositivi di rilevazione della velocità o che segnalino posti di blocco contravvengono a tale legge e verranno quindi sanzionati. Proprio come l’art. 153 del Codice della Strada vieta l’uso improprio dei fari delle auto per segnalare un autovelox o un posto di blocco, allo stesso modo chi segnala la presenza delle Forze dell’Ordine tramite WhatsApp commette un reato.