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Pneumatici, adesso devi controllare il DOT o li butti | Può finire male

Controllare il DOT è importante adesso
Controllare il DOT è importante adesso

Forse non tutti sanno che bisogna controllare anche il DOT degli pneumatici, il rischio è alto se non lo si fa.

Una cosa che ogni automobilista dovrebbe fare sempre, senza se e senza ma, è tenere d’occhio la propria auto e curare la sua manutenzione. Ci sono tantissime componenti diverse in un’auto, dal motore al piccolo cavetto, ma tutte sono fondamentali per garantire una guida liscia, comoda e sicura per tutti.

Alcune componenti sono più importanti di altre nel senso che senza di loro l’auto non funziona, come il già citato motore (ovviamente); allo stesso tempo, le componenti dei quali guasti non ci rendiamo conto sono più pericolose, proprio perché continuiamo a circolare senza riparare il danno. Infine, c’è da aggiornarsi sul cambiamento delle norme e dei regolamenti.

Gli pneumatici rientrano sicuramente fra i componenti più importanti in assoluto in un’auto. Essi sono il punto di contatto fra veicolo ed asfalto e sono responsabili dell’aderenza, stabilità e andamento regolare del mezzo. Per questo motivo è fondamentale controllare sempre la loro usura, e che questa sia regolare ed entro i limiti legali.

A tal proposito è diventata importante la sigla del DOT, un codice che riguarda gli pneumatici e che è di vitale importanza per non cadere nell’illegalità ed aprirsi a potenziali sanzioni salatissime. Ma cos’è esattamente il DOT, e come controllare che i propri pneumatici siano a prova di legge?

Cos’è il DOT e a cosa serve?

Il DOT è una sigla che sta per Department of Transportation e che tiene traccia della vita dello pneumatico dalla sua creazione fino all’uso. Il DOT consiste in un codice alfanumerico impresso in sovraimpressione proprio sul profilo della gomma. Esso è composto da quattro gruppi di lettere e numeri.

Il primo si riferisce allo stabilimento di produzione, il secondo al codice dimensionale, il terzo al produttore (questo è opzionale) e l’ultimo alla settimana ed anno di produzione. Essenzialmente, grazie a questi quattro codici sappiamo chi ha prodotto il pneumatico, dove, quando e le sue dimensioni. Ora che sappiamo cos’è, capiamo a cosa serve controllarlo e come evitare una multa.

Un esempio di DOT

Il DOT e l’usura del pneumatico

Tutti sapranno che gli pneumatici non sono infiniti, ma vanno sostituiti quando raggiungono uno stato di usura considerato illegale, ovvero superiore agli 1,6 millimetri. Il DOT serve invece ai gommisti per sapere da quanto tempo gli pneumatici non ancora usati sono immagazzinati ed in attesa di calcare le strade. Ma per quanto riguarda gli automobilisti, il DOT parrebbe inutile.

Sapere quanti anni ha un pneumatico ci da un’idea sul tempo di utilizzo rimasto (si tende a cambiarli ogni 10 anni circa), ma l’usura effettiva è slegata dal tempo di uso e dipende da una miriade di fattori come strade percorse, luogo del parcheggio, agenti atmosferici e stile di guida. Per mantenere al meglio l’auto ed evitare sanzioni quindi, controlla l’usura del battistrada e non fare riferimento al DOT.