IL “DRAMMA” DI DOVER COMBINARE PRESTAZIONI CON EFFICIENZA. LA PORSCHE 918 SPYDER SARA’ UN’AUTO EPOCALE: AFFASCINANTE, VELOCISSIMA ED EFFICIENTE. MA TESTIMONIA L’ATTUALE TENDENZA DELLE DREAM CAR, OSTAGGIO DI MODA E MARKETING.
La Porsche 918 Spyder, non ancora definitivamente deliberata, rappresenta il punto più alto d’arrivo della tecnologia ibrida secondo Porsche e, nello stesso tempo, il punto di partenza delle Porsche del futuro. I principi che “stanno portando” alla sua definitiva conformazione (è, attualmente, ancora in fase di sviluppo) sono quanto di meglio si possa desiderare da un’auto super sportiva: CORSE. La Porsche 918 Spyder è stata sviluppata da un pool di tecnici del Reparto Sportivo Porsche. Inoltre, il suo motore termico, un 8 cilindri a V da 4,6 litri, è lo stesso della RS Spyder da corsa iscritta nella categoria sportiva LMP2. Infine, molte delle sue caratteristiche stanno costituendo la base per lo sviluppo della Porsche che sarà ufficialmente schierata nella massima categoria (LMP1) della 24 Ore di Le Mans 2014. TELAIO MECCANIZZATO. E’ strutturalmente basata su un telaio meccanizzato (la vettura è marciante anche senza carrozzeria) una caratteristica sempre più rara oggi ma corrispondente alla pura normalità in passato. SENZA COMPROMESSI. Essa stessa è la rappresentazione di come la tecnologia ibrida non crea compromessi in una nicchia così “estrema” come quella delle hyper car.
QUOTA 880 CV
La Porsche 918 Spyder è attualmente la Porsche stradale più sportiva di sempre. I prototipi attualmente impegnati nei test hanno raggiunto una quota di potenza pari a 880 Cv ma con un consumo dichiarato di appena 3 litri di benzina ogni 100 km nel ciclo medio. Nel settembre del 2012, a un anno dall’inizio del progetto, e in uno stadio non certo definitivo, ha ottenuto un favoloso tempo di 7″14 al Nurburgring, ovvero 20″ in meno della straordinaria Porsche Carrera GT.
IL MEGLIO DELLA TECNOLOGIA DISPONIBILE
Le caratteristiche della 918 riflettono il livello tecnologico raggiunto dal marchio Porsche nella progettazione automobilistica: scocca in CFRP (materie plastiche rinforzate con fibra di carbonio), sospensioni attive con PASM, asse posteriore sterzante, sistema Porsche Active Aerodynamic (PAA, un sistema di aerodinamica attiva con tre modalità di configurazione: Race, Sport e E-Power), cambio a doppia frizione PDK (profondamente modificato rispetto alle altre unità montate sulla gamma) e, naturalmente sistema di motorizzazione ibrido con motore termico (V8, 4,6 litri, 608 Cv, regime massimo di 9.150 giri) e due propulsori elettrici: uno posteriore da 156 Cv e uno anteriore, agganciato alle ruote anteriori, da 129 Cv. Entrambi sono alimentati da un pacco di batterie al litio sistemate subito dietro il pilota. Le batterie possono essere ricaricate utilizzando una normale presa elettrica utilizzando il Porsche Universal Charger (AC). In modalità normale, le batterie si ricaricano in circa 4 ore. Questo intervallo scende a 2 ore utilizzando una Charging Dock fornita da Porsche. Se, infine, si utilizza il Porsche Speed Charging Station (DC) fornito come optional, sono necessari solo 25 minuti. In modalità completamente elettrica (“E-power“), la Porsche 918 Spyder può percorrere fino a 30 chilometri. Scatta sullo 0-100 in meno di 7″ e raggiunge 150 km/h. Il pilota ha quindi a disposizione altri 4 programmi di funzionamento, sempre più orientati verso le massime prestazioni: Hybrid, Sport Hybrid, Race Hybrid e Hot Lap.
IL PACCHETTO WEISSACH
Che ci possano essere ulteriori margini di miglioramento solo per accontentare una tipologia di clientela ancora più esigente lo rivela il pacchetto Weissach, orientato a creare una Porsche 918 Spyder ancora più estrema e “race oriented”. Il corpo vettura risulta più leggero di 35 kg. Alcuni componenti di carrozzeria in alluminio vengono sostituiti con fibra di carbonio, le ruote sono ora in magnesio, l’isolamento acustico viene “peggiorato”, all’interno la pelle dei rivestimenti viene sostituita con l’Alcantara e, tocco vezzoso, la carrozzeria propone una serie di livree che richiamano i modelli da corsa del passato.
TUTTAVIA…
Un gioiello tecnologico di questa levatura la eleva al rango del “puro genio automobilistico“. Straordinaria ed entusiasmante da guidare, “Porsche” fino all’ultimo bullone, qualitativamente ineccepibile. Ma dimostra anche di aderire al 100% a un fenomeno, quello delle hyper car ibride, che “puzza di Marketing“. La strategia che stanno seguendo anche la Ferrari LaFerrari e la McLaren P1. Come apertamente dichiarato da molti costruttori impegnati nella progettazione di motori che possano rientrare nei limiti molto ristretti della normativa Euro 6, l’unico modo per diminuire consumied emissioni è rendere ibridi i motori termici. Ma la propulsione elettrica, per ora, non appare in grado di portare i benefici dichiarati: le percorrenze sono ancora basse, il costo di produzione di una batteria al litio molto elevato. E le questioni in merito al puro inquinamento prodotto per realizzarle e il loro smaltimento rappresentano ancora una criticità. Da un punto di vista di “purismo automobilistico” non va dimenticato che la Porsche 918 Spyder è un “piombo” da 1.650 kg, una caratteristica che, per girare in 7″14 al Nurburgring, ha obbligato a uno sforzo tecnologico e progettuale immane. Il tutto per poter godere di appena 30 chilometri di percorrenza in una felice condizione di Emissioni ZERO. La Porsche Carrera GT, con il suo “poco onorevole” motore termico 10 cilindri 5.7 da 612 Cv e con soli 1.380 kg appare, da un mero punto di vista della “genuinità” del sapore, un oggetto più “puro”, non offuscato, nella sua essenza, dall’estrema sofisticazione di un sistema così complesso come la tecnologia ibrida.